Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)
Sento una notte cupa e nera calare
i guaiti del cane non fanno dormire.

Pesante il silenzio
lungo il sospiro
prima ero sola, ora quasi lo posso sentire.

La sua anima calda emana potenza
e con dolce voce mi attira a se con la sua lenza.

Sento una notte cupa e nera calare
prima ero sola e ora quasi lo sento parlare
quasi mi sento toccare.
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    Scritta da: Michele Gentile
    in Poesie (Poesie personali)

    Semplicemente Auguri

    Semplicemente Auguri
    alla terra e
    ai mari,
    ai cieli amari e
    alle stelle cadenti,
    ai perdenti
    ai potenti
    alle porte chiuse e
    alle aurore deluse.
    Semplicemente Auguri
    ai tramonti e
    alle lacrime
    agli alberi e alle vette
    alle fonti
    alle solitudini costrette.
    Semplicemente Auguri
    alla poesia,
    alla nostalgia
    alla malinconia
    di rive perdute e
    alla frenesia di
    di queste mani legate.
    All'uomo, alle sue dimore
    alla follia,
    all'utopia
    di un mondo migliore.
    Alla notte e alle stagioni
    ai sovrani e ai giullari
    al silenzio dei fiori
    al vento di domani
    semplicemente Auguri.
    Composta giovedì 21 dicembre 2017
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      Scritta da: Pasquale Laurenza
      in Poesie (Poesie personali)

      Figli di Aleppo

      Piangono, i figli di Aleppo
      con residue lacrime,
      guardando, senza vedere,
      la misera vita che scorre.
      Non hanno più latte
      le madri di Aleppo,
      con il cuore stanco
      per i figli uccisi dall'odio.
      Sperano nella morte,
      i vecchi di Aleppo
      mentre ricordano, piangendo,
      la loro serena giovinezza.
      Risorgerai Aleppo,
      come fenice, dalle tue ceneri
      e ridarai la vita
      ai tuoi infelici figli.
      Composta martedì 13 giugno 2017
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        Scritta da: anonimo1976
        in Poesie (Poesie personali)

        Oblio

        La nebbia nella mente
        offusca i miei dolori,
        le emozioni ormai sopite
        e non parlo più d'amore.
        Deh,
        come è aspro il calvario
        di chi cerca il diverso,
        come è duro il cammino
        di chi osserva l'universo.
        Particelle di voi
        appesantiscono il cammino,
        la voglia del futuro
        mi si attacca come un uncino;
        ascolto il dolore della consapevolezza
        e mi chiedo:
        cosa sono?
        dove vado?
        e come un punto interrogativo
        volto al contrario
        conto i giorni in una speranza che muore
        e odo il fragore delle ore in un silenzio omicida
        Tic tac
        tic tac
        è il linguaggio di ciò che mai più sarà.
        amici miei sono stanco,
        l'orizzonte a mezzogiorno è il segno
        che il tempo si anticipa sulla giornata della mia vita;
        un segno vorrei lasciare,
        ma sarò come un battito di ali,
        un fiato sopra un vetro appannato,
        un anonimo disperato
        che nemmeno Dio saprà mai chi è.
        Composta martedì 19 dicembre 2017
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          Scritta da: Rossella Di Venti
          in Poesie (Poesie personali)

          Il Natale che vorrei

          Ci sono doni che neanche Babbo Natale può portare.
          Non basterebbero mille renne per trasportare
          tutto l'amore che occorre per poter sperare.
          Sperare che un giorno tutto si muova
          verso una meta sempre più nuova.
          Nuova di zecca...
          visto che ogni giorno presenta sempre una pecca.
          Guerre, sangue, assassini, violenza
          sembra che il mondo non ne possa stare senza.
          E allora ti prego mio caro Gesù
          Io vorrei sperare sempre di più...
          non fare stancare Babbo Natale
          e riempi il nostro cuore con tutto ciò che
          non può far male.
          Dolcetti, regali e chicchessia
          mandali senza frenesia.
          Solo un bel dono portaci in fretta...
          un mondo nuovo a chiunque lo aspetta.
          Composta giovedì 17 dicembre 2015
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            Scritta da: Rossella Di Venti
            in Poesie (Poesie personali)

            Cuore errante

            Siamo fatti di cielo...
            siamo nuvole di passaggio...
            cuori erranti tra cieli infiniti.
            Siamo anime in cerca di pace
            anche quando tutto intorno il mondo tace...
            siamo stelle luminose e solitarie
            ma alla ricerca dell'amore temerarie.
            Possiamo essere tutto in questo universo...
            cielo grigio o terso...
            e se qualcuno si sentirà perso
            stia tranquillo
            troverà sempre la rima del verso.
            Composta domenica 13 dicembre 2015
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Quando di mattina il sole si affaccia sulla spiaggia
              sento le piccole onde del mare sorridere insieme
              baciando la riva solleticando con dolcezza i piedi
              mentre medito in silenzio guardando sabbia e cielo.

              Avanzo con passo leggero e occhi pieni di luce
              che scivola sulla cangiante scia del nascente sole
              spingendo la barca dei miei mattutini brevi pensieri.
              Uomo e acqua, cielo e sole: un gioco di vita e amore.

              Ritornando indietro sulla lunga e umida spiaggia
              vedo le mie poche impronte che divora il mare
              ricordandomi che così veloce passano gli anni
              sotto un cielo di sole e stelle ricamato di silenzio.

              Il giorno spavaldo avanza spingendo il sole di settembre
              insieme alla corta settimana della nostra vacanza familiare.
              Sulla sedia a sdraio e sotto un ombrello di oscure frasche
              abbiamo lasciato le nostre lunghe ombre guardando il mare.
              Composta giovedì 31 agosto 2017
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                Scritta da: Rosita Matera
                in Poesie (Poesie personali)

                La peonia

                La peonia nel vaso d'ambra
                scioglie il vermiglio in miscellanee forme
                acquerellate in rossi diversi,
                il ciliegia, il borgogna, il porpora intenso
                persino l'arancio col suo artiglio fugace
                ma è il rosso rubino
                che squilla più vivo
                come è vivo,
                e ancora vibrante,
                il giovane spirito del fiore reciso.

                E nel vetro in cui s'adagia come una sposa
                l'acqua l'avvolge,
                ne avviluppa la forma, lo spirito, il profumo e il colore,
                e ne sostiene il cuore, caduco e fragile
                perché nel suo trionfale splendore
                la peonia già si sfa
                nelle luci del meriggio
                in questo silenzioso ed eterno cascame,
                ma tornerà di nuovo
                ad adornare la primavera
                quando l'acqua nel vaso d'ambra
                palpiterà d'attesa.
                Composta sabato 9 dicembre 2017
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                  Scritta da: Rosita Matera
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Paesaggio d'inverno

                  Foglio di carta il cielo,
                  dove il sole disegna le case
                  con la sua penna d'oro e di neve.
                  Sulle montagne sorride
                  e si frantuma in gocce d'acqua,
                  ognuna diversa e con un'anima di ghiaccio,
                  cristalli rilucenti sugli aghi fitti degli abeti.
                  Nel bianco candore, il cuore della terra
                  arde e si copre per sua timida fattezza,
                  e corre, va giù, per ritrovare ristoro e
                  poter scorrere nelle vene lignee e tumultuose degli ulivi.
                  E corre, va su, come giuliva fonte d'acqua per respirare ancora, libera ed impetuosa,
                  nel bacio d'oro del sole
                  che soffia appena, alitando cerchi
                  sul filo azzurro del lago addormentato.
                  Composta giovedì 7 dicembre 2017
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                    Scritta da: Rosita Matera
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Gesù, Luce del mondo

                    D'un tratto una Luce
                    trafigge la notte,
                    incendia le stelle
                    e ne fa una sola.
                    Il silenzio scende come manna dal cielo
                    e si stende su tutta la Terra.
                    Ora l'occhio del mondo è limpido, non piange più,
                    perché dalla sua pupilla è sgorgata una Luce,
                    da cui nasce un giorno che tramonto non ha.
                    Composta sabato 2 dicembre 2017
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