Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Da che respirai a pieni polmoni

Da che respirai a pieni polmoni fragranze di rose
quanti sono gli anni passati,
quanti petali e ciuffi
poi il vento ha strappato
al petto e al crine di giovanili speranze portandoli via!
Tra sassi e streppeti, stanche membra,
aggirandosi tra ricordi, vitali tremiti
cercano in una sterile ascesa
di duri e infittiti silenzi.
Solo un cigolio di anni, di tanto in tanto,
stridulo ancora risuona
lungo una solitaria strada senza ritorno,
solo malinconie indelebili
come scarabocchi imbrattano
le nivee pagine dell'anima mia!
Non basta, non basta la speranza
a ricomporre quanto il tempo disfa
con le sue nefande devastazioni ricorrenti!
Non può la cenere ritornare ceppo
e il ceppo tronco, non può il fiore avvizzito
espandere la corolla se gli stami
non smettono l'incessante morire!
Tutto è uno scendere infinito senza salire.
Senza riposo, polvere, traspirata dal tempo,
sulle cose si addensa e, ne sommerge l'essenza.
Cristalline trasparenze offuscate
cedono il passo ad obliqui profili
dalle oscure movenze!
E mentre perdute presenze
salpano per sempre per mete d'oblio
tra tristezze nuove e antiche, il cuore
afflitto si mostra sciogliendosi in pianto
in uno sfioro d'angoscia.
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    in Poesie (Poesie personali)

    È un nuovo giorno, albeggia

    È un nuovo giorno, albeggia.
    Strisce di luci tenui emerse dall'orizzonte
    annunciano e dischiudono un nuovo giorno.
    Adagio, dai pendii, migrano nebbie mattutine;
    i suoi giri perpetua la ruota degli eventi
    senza posa. Su erbe intirizzite da brine,
    calano e poi d'improvviso si involano
    gazze e passeracei solitari;
    di tanto in tanto, chissà da quale punto,
    giunge un impeto di vento e si allontana,
    si tinge l'azzurro di colori prediletti e rari.
    Lontano dai ritmi imposti dalla città operosa,
    con occhio gaio, in una radura di molli zolle,
    già bivacco con i miei pensieri.
    Non un blando brusio, non un fruscìo
    corrompe la solennità del silenzio che dilaga;
    spettatore resto di una quiete inusitata.
    Ah il ricomporsi della semplicità delle cose,
    il sollievo dell'orecchio dagli insulti rumorosi,
    le fragranze dei profumi campestri, la quiete
    dell'aria pura che altro respiro al petto dona!
    Lieto sono di essere presto fuggito
    dall'insolente erompere dell'aspro rullare
    di umani strombettii scordati,
    dall'invivibilità dei chiusi recinti di case,
    dal timore di essere pressato
    malamente da calca umana.
    Starsene soli ogni tanto, riscoprire
    un senso di vita smarrito,
    affrancarsi da un sottile e celato affanno
    che opprime il cuore, udire chiaro e secco
    il richiamo misterioso dell'immanenza,
    fermarsi per un poco su una piazzola
    del ripido pendio della vita e ammirare
    la terra e il cielo prima che un moto
    ineluttabile mi precipiti senza avviso,
    codesto tante volte
    è baluginato tra le mie brame.
    È solo nei brevi momenti
    in cui ci riappropriamo di noi stessi
    che avvertiamo l'infinito perdurare di un attimo,
    che spezziamo i reticolati dei nostri confinamenti
    e corriamo, corriamo tra distese di emozioni
    con una dolcezza e un tepore nel petto
    dimentichi di essere... atomi volatili del vivente!
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      Nello spietato specchio

      Nello spietato specchio,
      ogni mattina, da anni
      come bolli sul passaporto
      dei miei viaggi per la vita
      rughe fanno mostra
      ricordandomi
      che vivere è fatica
      che non c'è pace
      né tregua nell'esser vivi!
      Invisibili lacrime
      segrete a me stesso
      disperate scorrono mute
      per solchi d'anima
      nello strazio vivo
      di un pesante momento
      di verità spesso fuggito.
      Ancora, per altri giorni,
      in uno slancio stremato,
      affannato correrò per la vita
      agonizzando ad ogni passo
      dietro tramortiti sogni
      rimpianti e ingialliti.
      Continuerà il tumulto
      che stagna nelle radici
      sommerse dell'acre speranza
      che al niente conduce!
      La sera poi verrà
      e come in un assaggio
      di morte le sue ombre
      mi correranno incontro
      s'aprirà l'altra porta
      di un oscuro ingresso!
      Perdendomi in quel buio
      che si para innanzi
      svanirò in un infinito
      e disabitato silenzio.
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        Spesso e a lungo

        Spesso e a lungo,
        con vecchi e giovani ho conversato:
        le iperboliche scorribande
        di un pensiero inquieto e inappagato
        per un po', loro malgrado, hanno seguito.
        Sorretti da certezze, stabilizzati e ancorati,
        ad un dubbio non hanno oscillato,
        paventato un possibile sospetto
        all'insinuarsi che qualcosa pur non tiene
        hanno scartato l'idea
        che una bolla d'aria teme gli abbracci
        degli uomini senza dei o demoni
        e che mai poi arriveremo nel mezzo
        di una verità in cui si veda chiaro.
        Nessuna sorpresa, c'era da aspettarselo:
        non si differisce da ciò che si è,
        come paratie ermeticamente chiuse
        le convinzioni, tengono!
        Dopotutto, insidiare una mente
        per minare una radicata sicumera
        da tempo accreditata,
        agitare il frullino nella testa
        di un altro e costringerlo
        a domandarsi della vita
        non è buona cosa, né aggrada.
        Se si scuote dal sonno un acquario
        le turbolenze intorpidiscono
        ciò che è limpido
        e noi, vogliamo sempre vedere chiaro;
        godere la dolce ignoranza
        che ci fa felici, tenere a bada
        il fioretto invisibile che ci trapassa.
        E così tutto accade
        perché siffatto deve accadere;
        la ricognizione sulle cause
        del perché del nostro stare al mondo
        la si lascia ai pazzi o ai singolari,
        il tempo non impegnato,
        edace, è contingentato e...
        ben altro abbiamo da fare!
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          in Poesie (Poesie personali)

          Se per un disguido

          Quando tristezza
          come sinibbio
          l'anima sferza
          e il deluso giorno
          cade svanendo
          in remoto orizzonte
          non chiedere,
          al cuore vuoto
          che già si aggira
          tra ombre di fari,
          se la felicità
          o qualcosa che le assomigli
          pure esista.
          Conoscerla
          o l'umano privilegio
          di possederla
          non ci fu dato!
          Ma se un giorno,
          per un disguido
          dell'impossibile,
          da qualche parte
          io dovessi scovarla
          ridotta in fluido
          microscopico pulviscolo
          (pompandola
          col respiro dell'anima mia)
          come essenza per il mondo
          la spruzzerei su chi privato
          è di ogni sorriso.
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            in Poesie (Poesie personali)

            Se prossima al mio cuore ti penso

            Se prossima al mio cuore ti penso
            non pronunciare parole che uccidono
            ma forte baciami e abbracciami
            come chi, caro e lontano,
            -vaga memoria destata-
            nel risveglio de ricordi,
            inaspettato un giorno ritorni.
            Alle voci del petto udienza accorda
            ora che ansio parla sommesso
            e sottace quanto l'anima grida!
            Indicibile aspra e spirale infinita
            è stata la distanza patita
            prima di giungere dove tu bramata
            più non sei ed io... ancor ti guardo!
            Oltre le aspre cime del silenzio,
            per greti arsi e strade semimorte,
            tra vociare di venti e fiammate di sole,
            seduto su un sasso a scrutar passi di nuvole,
            di respiro in respiro sempre ti ho sognato;
            apparizione inverosimile; diafana e muta,
            ti ho vista sbucare dai corridoi del nulla
            illudermi e abbandonarmi senza un saluto!
            Comincerà mai la nostra storia?
            Sotto una pensilina si fermerà
            questo treno di pensieri in fumo
            che in nessun posto mi porta?
            Lasciami guadagnare un raggio di luce
            scardinare l'ombra che mi rinchiude;
            affrancarmi dalla solitudine ricevuta
            quando per deserti, errabondo
            senza una compagna speranza,
            ho vaneggiato mari irreali oltre le dune.
            Ah sì, si nasce alati senza saperlo
            terreno, poi si consuma
            con poca convinzione un magro destino!
            Ti svegli con il giorno negli occhi
            candido per il mondo t'avventuri;
            frughi tra formicai e mercati di carne
            sognando un incontro senza imposture;
            fantastichi che un vuoto si colmi
            e una dolcezza trabocchi fino alle labbra,
            che un pallido domani, prima dell'occaso,
            si imbelletti con caldi e vivaci colori.
            Ma niente accade e bianche restano
            le pagine ove annoti passato e futuro:
            o povera vita che inosservata tra tedi fuggi,
            amore che muori e non torni
            e in mezzo agli altri solo ci lasci!
            Così tu vuoi che conduca questa battaglia
            aperta e il cui esito non rimuove dubbi?
            E allora sappi dirmelo quando ti guardo:
            si compirà il non senso dei miei giorni
            senza oppormi, mi farò distruggere
            dal vizio assurdo di pensarti.
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              Scritta da: Dario Maretti
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              San Lorenzo

              Ed eccoci qua,
              davanti a un caffè ristretto.
              Ristretto come sto rapporto,
              che non ha più significato.
              E rieccoci qua,
              come sempre traditi,
              traditi dall'irrefrenabile voglia di vederci,
              parlarci,
              ma di che?
              E si ripetono parole,
              gesti,
              sorrisi tristi.
              Siamo foto sbiadite di qualche anno fa.
              E rieccoci qua,
              a fare i conti con la vita,
              a fare i conti con noi stessi,
              a fare i conti con questa dannata malinconia,
              che, ancora una volta,
              ha ingannato entrambi.
              E ci verrà da ridere,
              quando penseremo
              che andrà sempre avanti così.
              Ma non lo farò mai davanti a te,
              perché forse,
              le mie,
              non sono risate.
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                Scritta da: Martinadst
                in Poesie (Poesie personali)

                Bel ricordo

                Tu sei come
                quelle stelle
                che non cadono mai,
                belle, luminose, uniche.
                Ce n'è pochi come te
                e per me sei e per sempre resterai
                l'unica persona capace di farmi sognare.
                Ti amo
                e ti amerò per sempre,
                non dimenticarlo mai
                e non scordarti mai
                quei bei giorni
                che sembrano un sogno,
                belli come il tramonto,
                e non scordarti
                quella luna
                che ci sorrideva
                e quelle stelle che ci illuminavano
                e ci illustravano il cammino,
                la giusta via
                che però non imboccammo
                mai...
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                  Scritta da: Martinadst
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Illumini le mie notti

                  Già sei qui,
                  che illumini la mia notte,
                  che illumini i miei rancori.
                  Mi sorridi,
                  ma cerchi di non guardarmi,
                  mi accarezzi
                  ma cerchi di non toccarmi,
                  mi ami,
                  ma cerchi di non avvicinarti.
                  O amore mio,
                  che solo col potere degli occhi
                  illumini le mie notti più della luna.
                  O amore mio,
                  al solo scontarsi dei nostri sguardi
                  le stelle arrossiscono
                  e sembrano lasciarci soli,
                  noi due in un mondo bellissimo,
                  noi due nell'immaginazione.
                  Al sorgere del sole
                  tutte le paure scappano con la notte,
                  volano lontane e ci lasciano nei nostri sogni,
                  grandi amanti, impauriti l'uno dall'altro
                  e dal potere dell'amore.
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