Ovunque riparo io scorga e mi rifuggi tenace mi riagguanti malinconia! Demone scarnificatore del mio cuore tu non hai bisogno di seguire orme o affidarti ad altri indizi: ti basta la scia dei lezzi delle mie pene per porre fine alla tua ricerca certosina! Oh come gelosa sei se alle tue narici altra essenza giunge dall'anima mia! Persuasiva, acerrima antica, tu... sempre mi adduci nelle tue stanze oscure: ai tuoi voleri, stremato cedo dopo ammenda di proponimenti di svincolarmi dalle braccia tue! Non si insorge al tuo giogo e ogni appunto segreto su cui annotai piani di fuga in mille pezzi poi tagliuzzo. Come potrei recidere il filo che ci congiunge risolvere i suoi nodi? Tutto sai di me, invisa inseguitrice che spossato arreso mi riprendi quando un'alta marea mi galleggia; senza pietà, tutto poi mi cali nella fossa di inumani mostri da promessa di lauto pasto attizzati!
Il guscio ti protegge e ti nasconde ai miei occhi. Il tempo trascorre. Sei come una perla chiusa nell'ostrica, imprezziosita dal tempo. Non cesserò mai di cercarti.
Prendi forma dal primo granello di sabbia caduto dentro. Il tuo carattere ribelle, riservato e sensibile nasce e cresce nel guscio. Non cesserò mai di ascoltarti.
Dove ho sbagliato? Dove ho perso la fantasia? Perché non ti sento mia? Quando ho tradito il nostro amore? Ricordi che c'è tanto infinito nel mio cuore?
Dove sei piccola dolce del mio cuore? Perché mi lasci senza le tue parole? Quando saremo liberi di sognare? Ricordi quando hai scritto di amare?
Dove sono gli sguardi? Perché non sono più importanti? Quando hanno perso il riflesso? Ricordi cosa ci è permesso?
Vivo una dolce vita da quando sei arrivata. Di nuovo la fortuna me ne ha dato una di possibilità e con molta probabilità non merito questo. Per il resto ho apprezzato il tuo gesto appassionato. Quallo che mi dai prima o poi lo riavrai cento, mille volte di più nel mio cuore ci sei tu.
Come lampi in una notte Siete arrivati nel mio mondo Mi avete preso per mano e condotto fuori da un baratro Dove senza fine continuavo a scendere
Nei vostri occhi trovo il conforto di un abbraccio materno Nelle vostre parole la dolce melodia di un gabbiano in volo sul mare Nei vostri sorrisi la cura di ogni mio tormento Nei vostri cuori pezzi della mia anima
Continuamente temo di perdervi Non per egoismo Ma perché siete parte di me Niente potrà bastare per ringraziarvi
Nessuna parola Nessun gesto Condivido con voi solo ciò che mi avete ridato La Vita.
Come posso rubarti un bacio se non ho neanche la tua mano? Come posso arrivare a te se distante tu sei da me? Come posso ringraziarti di esistere se neanche stare insieme possiamo? Come posso?
Credo di aver perso tutto nella Vita, tutto tranne l'Orgoglio, l'unica cosa di cui non mi libererò mai finché io possa regalare un solo Sorriso ad ogni Bambino sofferente.
Pale di fico d'India sul muretto a secco Vi cammina regale una lucertola che si gode il sole Tra le spine occhieggia il sorriso azzurro del mare e una nave passa bianca e silenziosa sugli ulivi: nascosto è l'orizzonte Tra canti di cicale e il profumo del fieno si consuma lenta un'estate ancora piena di promesse.