Poesie personali


Scritta da: Cleonice Parisi
in Poesie (Poesie personali)

Maestra di Casa e Guardiano del Fuoco

Come Maestra di Casa,
accenderai il fuoco sacro dell'amore
in casa come nel cuore,
metterai nel camino la legna
per render la vostra dimora degna.

Come Guardiano del Fuoco,
osserverai la sua fiamma
divenir mamma
e nello stringer fortemente i denti
le nasconderai tanti tormenti.

Come Maestra di Casa,
laverai ferite,
asciugherai lacrime,
e piangerai di nascosto
quando per una tua lacrima non ci sarà posto.

Come Maestro del Fuoco
farai del viver un bellissimo gioco
il sorriso e l'ilarità
alla vostra mensa mai mancherà.

Come Maestra di Casa
sarai stella che balla,
anche in una stalla.

Maestra di Casa e Guardiano del Fuoco
come una sola farfalla danzerete,
attorno ad una stessa fiamma
per sentirvi chiamare papà e mamma.
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    Scritta da: Emanuele Russo
    in Poesie (Poesie personali)

    Scriverò ancora

    Scriverò ancora, forse
    Vivrò ancora, forse
    Sembro senz'anima eppure continuo
    Ho rivisto vecchie pagine, dolci nell'amaro.
    Bella quella carta, dal passato mi faceva sognare.
    L'inizio di una lettera d'amore, equazioni e una dimenticata calligrafia.
    L'avessi pensato che avrei sofferto di più avrei smesso di mordere l'anima mia.
    Torno di nuovo da dove son fuggito
    Affliggo di nuovo i miei nervi stesi al freddo
    In quella gelida città, gonfia di stalattiti, non tornerò più a sperare.
    In quel sentimento ardente che pascolò sul mio cuore, non tornerò
    Più a morire

    Di nuovo rieccomi, punto e daccapo
    Privo d'aneliti ed emozioni
    Macchina per gli altri, stanco di parlare
    Rassegnato attore nella materiale felicità.

    Non penserò più di aver capito, mai più!
    Non m'incazzerò con la mia vita né con te!
    Proverò solo a guardarmi quando n'avrò la forza.
    E se ancora me n'avanzerà,
    Scriverò ancora, forse!
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      All'ombra d'una chiesa romanica
      in questi alti Pirenei aragonesi
      suona una melodia d'organo antico
      che cura i miei strani pensieri.

      I capitelli giocano con la luna
      il rosone è una gran girasole
      gli archi cadenzano una fuga
      che cade dalle finestre col sole.

      Gli occhi frugano nella penombra
      accarezzando una pittura arcana
      da secoli perduta in due colori
      il rosso e nero della fatica umana.

      All'ombra d'una chiesa romanica
      con le note d'un organo antico
      mi piacerebbe salutare il giorno
      l'ultimo giorno della mia vita.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Mentre qualcuno piange sul balcone
        mentre un fiore spunta sul cactus
        mentre una donna soffre nel parto
        nasce una vita senza fantasmi.

        È venuto un nuovo vento dall'est
        è venuta una primavera di odori
        spinta lungo i boschi dell'ovest.

        Mentre un uomo medita pregando
        mentre un vecchio inventa una fiaba
        mentre un bimbo sorride giocando
        nasce un uomo senza rimpianti.

        È venuto un nuovo vento dall'est
        è sorta un'era di piccole cose,
        arriva la pace senza cannoni.

        Mentre la luna continua a guardare
        mentre le stelle invitano ad amare
        mentre il cielo si tinge di rosso
        muore l'uomo con l'anima a posto.
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          Scritta da: Sir Jo Black
          in Poesie (Poesie personali)

          Sul piazzale

          Guardo il vuoto intorno.

          Sento il silenzio lasciato dalle auto
          che passano.

          Sento il silenzio lasciato dalle persone
          che passano.

          Osservo le attese...
          Io non attendo.

          Non attendo in questa piazza
          piena di vuoto.

          Vorrei rubare sorrisi
          per metterli sul viso:
          triste.

          Vorrei lasciare sorrisi
          agli occhi di chi attende
          nel vuoto,
          ma non ne ho più.

          Vorrei regalare speranze
          a chi attende nel vuoto,
          ma le mie sono sabbia.

          Sabbia
          che il vento spande,
          inutile sulla piazza.

          Nessuno che regali:
          un sorriso
          una speranza?
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