Poesie personali


Scritta da: Ciro Rollo
in Poesie (Poesie personali)
Potrei perdere la vista
e non vedere più queste atrocità...

potrei perdere l'udito
e non ascoltare più questi bambini piangere...

potrei perdere l'olfatto
e non percepire più l'odore di quello zolfo...

potrei perdere il tatto
e non toccare più queste mura distrutte...

potrei anche perdere la voce
e non raccontarti più di quanto male c'è in questo mondo...

potrei... potrei perdere tutto questo
e trovare cose positive in ognuna di esse...

ma no... non potrei mai accettare...
... di perdere la libertà...
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    Scritta da: ANDREA FORGHIERI
    in Poesie (Poesie personali)

    L'amore crudele

    L'amore è crudele quando non ti permette di essere te stesso.
    L'amore è crudele quando ti giudica e, senza sentire il tuo parere,
    ti condanna.
    L'amore è crudele quando vuole farti sentire il peso delle colpe che non hai.
    L'amore è crudele quando, incapace di farsi del bene, non è nemmeno in grado di farlo agli altri.
    L'amore è crudele quando è negativo verso la vita e non s'attende più nulla di buono da essa.
    Composta giovedì 22 ottobre 2009
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      in Poesie (Poesie personali)

      Anime feudali

      Lievita il mio sguardo desideri
      come fiumi in piena
      traboccano pensieri di piacere
      sussulti del cuore malato
      che arido respira
      rinchiuso in una serra.

      Potenze che decapiti
      o finiscono impiccate
      semplici atti mancati
      e tutto cade, crolla
      cadono le fondamenta
      e si avvalla.

      L'erba ricopre i ruderi
      di questo mondo antico
      ormai caduto (caduco)
      ormai finito (perito)

      e tu?
      Verrai a cercarmi tra le rovine?
      Mi cercherai tra le rovine
      per ritrovare ciò che è perso
      ora sepolto tra cumuli di cenere?

      E nuovi mondi nascono
      ciascuno ora per sé...
      due mondi arroccati
      su una rupe senza ali
      anime feudali.
      Composta martedì 20 marzo 2001
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        in Poesie (Poesie personali)

        Il mio congedo (saudade)

        Forse è meglio lasciarsi così...
        Lasciarci senza parole... (discorsi grevi ) (per...)
        Lasciarmi ricordare solo il piacere
        di quella notte di insane vibrazioni (no... insane no).

        Lascerò passare le parole e i discorsi succinti,
        li oscurerò nella loro indigenza (nella loro incuria)
        di strane e assenti alchimie
        quelle che non ho sentito... come non ho sperato

        Ti ricorderò muto (e imbronciato?)
        Falce di luna sottile
        brivido smisurato di una notte sola
        Incommensurabile io a te
        Irriducibile tu a me.

        Quello che scrivo adesso
        è nostalgia (... le cose che non ti vorrò dire)
        è un consolare stringendo il petto (mentre...)
        La verità non si nasconde, con te non ho diviso niente...
        (pensieri, parole, opere, omissioni, empatie, affinità)

        - della mia anima... (assonnata!)
        (Nulla ha risvegliato curiosità) –
        (Con te non ho diviso niente
        se non il corpo e non è poco.)
        La pelle ha fatto da litorale
        e su quell'argine...
        i corpi hanno degustato il loro pasto.
        (Mentre) il mio è... (sorrido adesso) si ridestava.

        Forse è meglio lasciarsi così...
        Lasciarci senza parole
        Lasciarmi ricordare solo il piacere
        di una notte diffusa di fusa e vibrazioni.
        Composta venerdì 26 gennaio 2007
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          Scritta da: Stefano
          in Poesie (Poesie personali)

          Hortus conclusus

          Un albero magro
          è forzato testimone
          delle scure apparenze
          che cadenzano i battiti
          sulla testa d'ombrello.

          Silenziosi lamenti
          scortano pianti sprecati
          nella squallida tinozza
          desiderosa di trasbordare.

          Il guardiano
          mostra l'ombra
          al cavallo mascherato.
          Lui guarda la campana
          e ammutolisce.
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            Scritta da: Gabriele S.
            in Poesie (Poesie personali)

            Lontana

            Sono figlio della notte,
            di una madre senza volto,
            con un manto corvino, 
            mi avvolge e mi nasconde.

            Nel buio della stanza,
            i miei occhi si riempiono di te,
            delle tue linee, del tuo viso,
            e traboccano del tuo sorriso.

            I tuoi baci si sciolgono,
            e scorrono lungo le mie guance,
            per raggiungere silenziosi,
            l'oceano di emozioni,
            che smuove il mio petto.

            Sono figlio del giorno,
            di un padre illuminato,
            con tiepidi raggi di sole,
            mi riscalda e tiene vivo.

            Ti nascondo nella sabbia,
            ma il tuo pensiero,
            mi scivola tra le mani,
            arriva come la marea,
            e mi bagna i piedi.

            Le nuvole nel cielo,
            mi parlano del tuo corpo,
            il vento mi accarezza,
            come le tue mani.

            Così ogni notte,
            così ogni giorno,
            sei lontana da me,
            ma non dal mio cuore.
            Composta domenica 20 dicembre 2009
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              in Poesie (Poesie personali)

              Buoni propositi

              Resistenza
              Indolenza
              Incrocio le dita
              Rimango in attesa
              Di te?
              Senza desiderare
              Senza sperare
              Boicottando sempre le intenzioni
              Decapitiamo ogni testa pensante e volitiva
              Fasciamola... prima che si rompa
              Svuotiamola di intenti e di obiettivi
              Rendiamola vacua
              e arrendevole
              Non sia mai che ritorni intransigente
              a volere nuovi miraggi.
              Composta giovedì 30 ottobre 2008
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                Scritta da: Mirko Tondi
                in Poesie (Poesie personali)

                Ci sono baci per fare l'amore

                Filtrano raggi di luce dalle fessure di questa stanza fredda,
                mentre lei dorme, dalle mie braccia accolta, protetta.
                Dolce risveglio, di baci e carezze.
                Le mani si uniscono, e così i pensieri.
                "Non andare, amore. Non andare."
                Là fuori c'è il mondo, che attende, come ogni giorno.
                Ma oggi può attendere.
                Ci sono baci che nascono per rimanere baci,
                e altri che diventano passione e lunghi sospiri.
                Ci sono baci che nascono per andarsene subito,
                e altri per fare l'amore, per divenire corpi incrociati e tempo che scorre, via, senza pensarci.
                La stanza è già tiepida, adesso.
                Composta domenica 20 dicembre 2009
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                  Scritta da: Mirko Tondi
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Cosa ti rimane

                  Ricordi quand'eri bambino
                  tutto ti sembrava così immenso
                  fuggivi di casa spensierato e incosciente
                  ti aggrappavi ai tuoi sogni saldamente

                  Di amici ce n'erano tanti
                  un solo obiettivo in comune
                  divertirsi a giocare, correre e urlare
                  nessun problema da fronteggiare

                  i giorni scorrevano lenti
                  c'era il tempo per ogni tua cosa
                  nessuna scadenza e frenetica attesa
                  soltanto momenti di piacevole intesa

                  Facevi domande curioso e innocente
                  scoprivi il mondo pian piano e la gente
                  gioia e sorpresa ti accarezzavano il viso
                  non ci voleva poi molto per fare un sorriso

                  Ma poi, di colpo cresciuto, in un corpo mutato
                  fissavi malinconico vecchie foto di scuola
                  ritrovavi in cantina polverosi ricordi
                  e sorgeva il rimpianto di un'infanzia sfumata

                  Il tempo fuggiva veloce e impaziente
                  ti guardavi indietro senza poter fare niente
                  per accorgerti di quant'eri cambiato
                  e ancora il rimpianto di un'infanzia ormai andata

                  Cosa ti rimane di ciò che sei stato
                  desideri svaniti e speranze sopite
                  non riesci a reagire all'opprimente realtà

                  Cosa ti rimane se non accettare
                  ora sei un uomo in cerca di pace
                  devi solo capire le scelte da fare.
                  Composta domenica 20 dicembre 2009
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