Poesie personali


Scritta da: Denni F.
in Poesie (Poesie personali)

Genesis

Abbiamo creato un universo in questo mondo.
I giorni che nascono e muoiono
e ci accompagnano.
I pensieri con cui siamo legati,
sempre presenti, vicini.
Tra le foglie dei quaderni,
nei momenti che volano veloci,
ma qui rimangono eterni.
Nelle poesie,
in cui sei tu attraverso me,
e nelle parole mute, che mi fanno dubitare,
ma espressi in silenzio mi rimbombano
nel cuore.
Ritrovare gesti, riconoscere sorrisi,
prendere abitudini, avere ricordi
è come aprire la porta dell'anima
su una dimensione nuova,
nascosta, nostra.
C'è una vita dentro le nostre vite
accanto alla quale si accosta il nostro agire.
Perché oltre i desideri
e oltre di un bisogno
c'è una legge che ti unisce a me
da sempre.
Amandoci siamo divini.
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    Scritta da: Denni F.
    in Poesie (Poesie personali)

    Senza te

    Prima che arrivasse la pioggia
    vorrei andarmene, lontano.
    Ma aspetto ferma, accanto alla strada
    Guardando il cielo d'autunno.
    Chiedo alle stelle di raccontarmi di te:
    Dove sarai? Mi cercherai
    sulle strade pericolose che percorri,
    le strade pericolose mie se le incroci.
    Un giorno arriverai a casa,
    chi sa se qualcuno ti aspetta già.
    Aspettando che piova
    decido di partire.
    Brivido di freddo
    è il compagno del mio viaggio...
    Nella vertigine delle stelle
    cerco le tue impronte.
    Un giorno arriverò a casa,
    Ma aspetterò sempre,
    che sulle strade pericolose
    mi ritrovi sotto il cielo d'estate.
    Non piango se non ci sei,
    ma è come morire
    mentre nessuno si accorge,
    si spegne anche il sole.
    Notte d'estate piove e tuona.
    Nessuno di noi arriva.
    C'è qualcosa di te nella vertigine
    ed io resto qui accanto alla strada per sempre
    ad aspettarti e ad ammirare le stelle.
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      Scritta da: Salvatore Messina
      in Poesie (Poesie personali)

      Baci ed orgasmi

      Cosce dipinti di glicine e vento
      sono ricordi felici ed estasiate

      assetate si elevano pregando il cielo
      coi mille odori di un bel corpo rosato

      liete le brezze
      solenni i tramonti
      ed albe festose da stringere al seno

      nell'incanto assennato
      perpetuo baci ed orgasmi
      unicamente all'unisono.
      Composta giovedì 31 dicembre 2009
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        Scritta da: curcubeu
        in Poesie (Poesie personali)

        Cessi eccessi

        Cessi e eccessi

        scrivo a te ai...
        ai tuoi...
        cessi anzi eccessi.

        Ma che senso ti da
        che senso ha
        lo sai amore mio
        nessuno ti premia

        a nessuno interessa
        che tu abbia fatto
        un gran che dalla vita
        o forse un...

        nessuno ti darà la mano
        a dire:
        che bravo 'sto ragazzo
        o forse l'ombra di Dalì in persona
        a dirti bravo! Bravo ragazzo!

        Ma che bravo lui
        a fare la vita d'artista
        ci si stupisce
        in quanto non si capisca

        e lui ci soffre in silenzio
        perche osserva e tace
        e lui capisce troppo presto
        e non si dà pace

        invasivo l'artista...
        non mangia neanche
        come le ventose succhia
        tanto quanto ne ha bisogno
        da stare male in ogni modo
        del ridicolo degli altri

        bene fino qua ci siamo
        lo sappiamo già
        gli artisti stanno male
        quando ballano l'idee
        nelle loro teste fresche
        come dee da amare
        o meglio come la peste

        fare Dio qua e la
        io so fare meglio
        io mi riduco in pezzi
        a capire un perché

        su... ma che senso ha
        infelice per un'arte che mai niente ti darà.
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          Scritta da: Renzo Mazzetti
          in Poesie (Poesie personali)

          Anni diciannove

          L'allarme mette in attività l'équipe. La sala è pronta, ognuno è al suo posto. L'attesa non è inoperosa: gli operatori mettono a punto le attrezzature di competenza, il chirurgo con gli aiuti valuta le eventualità, l'anestesista domanda all'infermiera la fornitura. All'improvviso la porta si spalanca: un gruppo di persone è attorno alla barella che avanza veloce. A cavalcioni del corpo sanguinante una operatrice pratica il massaggio cardiaco mentre, con voce forte e chiara, scandisce i numeri. Ecco si vede la barra di ferro del tutto estratta. Tutti la guardano, il silenzio è subentrato profondo. No, non era possibile.
          Nei socchiusi occhi come profonda nottilucénte
          serena immensa distesa misteriosa
          sorpresa accettata ingrata ineluttabile
          la morte vince la giovane vita.
          Era proprio il destino già segnato
          e la contrarietà non manifesta
          nella persona segno alcuno
          pur nell'immobilità scolpita.
          Perché accettare così nel corpo
          bianco lattato ricomposto bello
          la stroncata diciannovenne età
          precipitata nel cortile all'Isolotto?
          Senza i fiori dei morti
          la salma come corona è adorna
          nella luce festeggia la partenza
          ma sgomenta è Firenze con lacrime è Milano.
          Da vivente qui eri sconosciuto
          nei numerosi drammi riconosciuto
          per sempre rimani ricordo
          fratello sul lavoro caduto.
          Dio!
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            Scritta da: Anna D'Urso
            in Poesie (Poesie personali)

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            E sbatti contro il tempo che corre contro te,
            ti rendi conto di quante parole non hai detto per non soffrire,
            il viaggio della vita verso un rifugio sicuro,
            ma di carta, non è il tuo mondo, non quello che volevi,
            c'è un mondo intero dietro il vetro dell'anima...

            e sbatti contro le spine di quella rosa che non hai regalato,
            conti le ore che ti hanno separato da lei
            in ricordo di quell'abbraccio che è svanito col sole,
            e lei, non sarà mai lo sguardo di ogni mattino...

            e sbatti verso il fondo, più non puoi,
            il coraggio ti ha abbandonato rendendo te un fantasma,
            hai chiuso quell'unico spiraglio di luce verso il sole,
            ti vesti di niente, tra la gente vai, ma sei muto, muto di lei...

            e sbatti contro la voglia di essere grande,
            come quella mattina di sorrisi esplosi nel cuore,
            non sai cos'è l'amore se lo vesti di incertezze,
            sbatti contro il corpo di un destino di amarezze...

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            Composta lunedì 11 gennaio 2010
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              in Poesie (Poesie personali)

              Vacanza di me

              Sottili chiodi
              che trapassano l'anima,
              le parole taciute
              nei denunciati silenzi;

              sguardi di risate laterali,
              danneggiati da intimi rancori,
              che freddano pelli d'oca
              prima di te accaldate,
              esposte al rumore dell'oceano
              incagliato e stagnante
              in vicoli ciechi di emozioni distanti;

              mettila in valigia, l'esultanza
              e goditi la vacanza di me,
              che tra quattro pareti mi cingo
              appena ti congedi
              sbattendo la porta di casa;

              tasche piene di soli sogni,
              le mie rose sono scritte
              su bianchi giardini di carta
              ma se non ne cogli la fragranza
              forse è meglio se te ne vai.
              Composta domenica 10 gennaio 2010
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                Scritta da: Dora
                in Poesie (Poesie personali)

                21 marzo

                Odo i rintocchi di campane a festa
                intervallati da tristi silenzi
                lontano, vicino, suoni a rincorrersi
                arrivano ai miei sensi disturbati
                Aria gioiosa, tiepido sole
                riscalda il mio cuore
                risveglia la mia anima dal lungo letargo
                Primavera, non mi raggiungi
                non mi tocchi, non sbocciano i fiori
                in quel prato sterile della mia vita
                non rinnovi la mia gioia
                assopita da antichi dolori
                non scacci la stagione della mia malinconia
                Dentro di me è sempre autunno.
                Composta sabato 21 marzo 2009
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                  Scritta da: Dora
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Sogno

                  Stamani ho aperto gli occhi e il sogno è svanito
                  ho cercato di riaddormentarmi per riacchiapparlo
                  ho cercato di acchiapparlo per farlo durare ancora
                  oltre il velo del sonno, nella veglia del giorno
                  è rimasto dentro me angosciante e vano
                  cercando con la mente di riviverlo invano
                  spero di risognarti ancora sogno svanito
                  di incontrarti oltre il tempo, all'infinito.
                  Composta sabato 28 gennaio 2006
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