Poesie personali


Scritta da: Coluicheplana
in Poesie (Poesie personali)

In morte di Armando

Udire ciò che non vedo
è il pensiero superbo
di luce composto
irradiato il volto disposto a mezzogiorno,
sprezzante dell'ora scandita sul quadrante
come se nulla potesse accadere.
Ritrovo quel calore cocente
che nel giorno
via via svanisce:
come è facile pensare
con gli occhi di oggi
al vecchio fiume
che con arcaica tenacia
tutto corrose,
come guardando le rughe sembra di legger un libro,
guardomi allo specchio
forse per una incauta lettura del futuro
e osservando al sole marzolino
i primi germogli
mi accorgo che
la distanza che sembrava infinita è già passata.
Composta lunedì 16 marzo 2009
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    Scritta da: Manuela Mori
    in Poesie (Poesie personali)

    Ode alla Poesia

    Sei tu che mi salvi,
    dai numeri,
    dai nomi,
    dai calendari,
    dalla vergogna
    della parola degradata
    a guscio vuoto,
    di cicala scoppiata.

    Dilati distanze con morti confini,
    schiudi regni sottratti al tempo,
    dove non son più Nome.
    Ma d'albero scorza rugosa,
    e sotto la terra sento
    l'acqua che mi nutre,
    e sopra lame di sole
    attraversarmi i rami.
    Sono l'erba delle praterie
    e sento l'aria aprirmi in varchi.
    Sono il vento infuocato del deserto
    raffreddato nelle pietra Sfinge,
    a sfidare l'oblio dei secoli
    e il brulichio degli umani.
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      Scritta da: Manuela Mori
      in Poesie (Poesie personali)

      Naufragio

      La tua faccia nei miei occhi
      sarà naufragio alla mia morte.
      Nel vespro dai lenti rintocchi,
      in mare pieno, fra anime sperse,
      di Proserpina la vela gonfia
      t'abbraccerà con foga empia,
      Scoglio levigato,
      ove il piede poso fidato
      a guadare in risalita
      il torrente di mia vita.
      Composta domenica 13 dicembre 2009
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        Scritta da: Manuela Mori
        in Poesie (Poesie personali)

        Poesia del falò

        Nelle notti insonni
        accendo un falò.

        Invito a ospiti leggeri,
        piume di pensieri
        spolveranti ai ghiacci
        gli azzurri pennacchi.
        Esca da consumata prostituta,
        accovacciata ai bordi
        d'una strada muta,
        sempre pronta all'intesa
        se il pago è moneta
        di rustico amore.
        Falò corrispondenza
        ai lumi freddi dei migranti,
        anime spoglie erranti
        verso una terra promessa,
        mai mantenuta.
        Luce a muti interni d'uomo
        vissuti da fame nuda,
        fame di pane.
        Chiaro a stanze d'anime empìte
        dal sempre stesso senso
        di giornate inadempiute.

        Intorno solo ombre,
        e il mio falò si spenge.
        Composta martedì 12 gennaio 2010
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          Scritta da: Adriana V.
          in Poesie (Poesie personali)

          Amanti d'immenso

          Lascia che la gente rida di noi
          che creda ancora nell'impossibilità di qualcosa
          lascia che per loro sia pura follia.
          Amami come si ama la brezza d'estate
          le risa dei bambini
          amami con magia.
          Cercami nell'immenso
          su una riva ribelle che cancella la via.
          Parlami con labbra silenti
          dove il cuore non conosce suono.
          Dammi i sorrisi ad illuminare notti
          e lune a vigilare amanti.
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            Scritta da: Adriana V.
            in Poesie (Poesie personali)

            Respiri

            Sguardo... mi guardi ed io sento
            che vibri al solo osservarmi
            ed è più forte del vento il tuo respiro affannoso.
            Il tuo desiderio ti eccita, ti agita
            eppur ti muovi piano.
            Mi tocchi leggero e deciso come dita
            sull'orlo di un bicchiere di cristallo
            ... sai già di quale suono urlerò.
            Mi vuoi nuda ombra sul tuo corpo caldo
            muovermi lenta sul tuo piacere acceso.
            Il nostro odore si leva nell'aria
            e i gemiti coprono canti di cicale.
            Lenzuola umide accarezzano pelli
            di corpi colmi di voglie impazzite.
            Respiro spezzato... mi guardi ed io sento
            che vibri al solo osservarmi
            ed è più forte del vento il tuo respiro affannoso.
            Composta mercoledì 14 gennaio 2009
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              Scritta da: Andrea Terrasi
              in Poesie (Poesie personali)

              Quando la vipera piange

              A volte mi dimentico
              Che aspetto ha il mio viso
              e allora cado
              Cado in un buco di oscurità e rumore
              Animali sorridono beffardi
              Mi rapiscono senza pietà
              Mi lasceranno mai andare?

              Non guardarmi amore
              Ho un aspetto orribile
              Non guardarmi negli occhi
              Da lontano puoi vedere
              Due pezzi di cielo
              Ma da vicino
              Vedi solo
              Due pezzi
              Di caos!

              È così che io vivo
              Passo da un turbine all'altro
              Guarisco per riammalarmi
              Esco per rientrare
              Parto per tornare
              Sono il nemico del mio Thanatos
              e la fonte del suo potere.

              Un serpente
              Striscia sul mio corpo
              Le squame sono
              Lisce
              Sensuali
              Lucenti
              Mi guarda
              Sorride dolcemente
              e poi
              Piange.

              Il mio cuore è più duro del freddo acciaio.
              Il mio cuore è più fragile delle foglie d'autunno.
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                Scritta da: Ciro Balzano
                in Poesie (Poesie personali)
                Sento già il peso del vento che accompagna il mio dolce andare senza méta.
                I pensieri contornano questa notte silenziosa illuminata da una luna allegra.
                Ogni stella è il tocco leggero di un artista celeste a cui si affida ogni nostra aspirazione... silenziosa, docile e paziente.
                Composta giovedì 14 gennaio 2010
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