Poesie personali


Scritta da: Matteo OLIVIERO
in Poesie (Poesie personali)

Il mio paese

Forza, siamo qui per te, non mollare,
sono anni che mi pare di ascoltare
ste parole vuote come
l'oceano senza il mare.
La forza l'hanno persa ormai,
coloro che appesi come un'esca all'amo,
tu che fingi, mangi, parli e ancora non sai,
della scelta di battaglia
c'è solo il vostro, di richiamo.
Sulla pelle sento le tue carezze false,
ma quante parole sai dire,
quanti discorsi puoi fare,
tu che parli da una scatola,
ma è il solo che riesci ad ambire?
Loro sono lì senza parole, senza discorsi,
e che hanno da fingere o da raccontare
se non del loro passato,
pensa a quanti rimorsi,
dovranno ancora affrontare,
il loro vuoto fu votato
ma l'hanno già dimenticato.
Resistere, combattere, volare, atterrare,
lottare, tacere ma sentire,
una tua parola vale più
di una carcassa senza tomba,
sotto il sole freddo,
che tra le tue mani continua a marcire.
Diritti, doveri, norme, l'etica,
che bello sarebbe se non parlassi
di queste cose,
se ti legassi le parole ad un'elica,
volando tra i tetti e le finestre delle case,
guardami, sono morto,
ma è come se ancora combattessi.
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    Scritta da: Annamaria Signorile
    in Poesie (Poesie personali)

    Mettici la faccia

    Mettici la faccia,
    quando parli
    e qualcuno sembra non ascoltarti.
    Mettici la faccia,
    quando sorridi
    fino alle lacrime,
    delle stranezze della vita.
    Mettici la faccia,
    quando piangi,
    senza coprirti con le mani,
    così che l'emozione
    possa liberarti l'anima.
    Mettici la faccia,
    quando contrario
    ad ogni regola,
    la tua risposta
    è un urlo.
    Mettici la faccia,
    se vuoi che il mondo,
    non ti dimentichi
    e che il tuo viso
    rimanga impresso
    nel cuore di chi
    ti ama e...
    ti odia.
    Composta venerdì 12 febbraio 2010
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      Scritta da: Elena Piccinini
      in Poesie (Poesie personali)

      Fiori d'inverno

      Fiori d'inverno ho reciso
      dagli opachi rami dei ricordi
      celati dai vapori dell'umida
      e selvaggia nebbia.
      Quanti germogli soffocati nella terra!
      S'intrecciano i lunghi sospiri
      dietro le cortine arrugginite
      di un tramonto disincantato.
      E sono stagioni di solitudine
      le ore spiccate dai lunghi filari
      delle mie inquietudini.
      Composta nel 2008
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        Scritta da: Elena Piccinini
        in Poesie (Poesie personali)

        La Via del cuore

        Nel grigio mutare della vita
        risalgo la sorgente
        dell'arcano desiderio.
        La Via del Cuore è vicina.
        Il fragore delle lettere
        sul bianco foglio
        adombra la muta purezza
        della carta.
        Non saranno i miei cupi ricordi,
        vessilli della mia coscienza,
        a trattenere l'anima
        dal cercare la candida porta
        nell'ansio petto.
        Ogni dolore svanisce
        nel mite chiarore
        della Via del Cuore.
        Composta nel 2006
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          Scritta da: Elena Piccinini
          in Poesie (Poesie personali)

          Il Veliero

          Vorrei dedicarti una poesia
          per illuminare il tuo viso
          e vederti felice.
          Aspettare il tramonto più sereno
          e la notte più solenne
          per disegnarti un veliero
          nel cielo stellato.
          Vorrei ridarti gli anni perduti
          e sussurrarti che domani
          sarà un giorno diverso.
          Chiudi gli occhi, ti regalo un istante.
          Il veliero nel cielo spiegherà le sue vele
          e ogni stella che incontrerai
          sarà il mio pensiero per te
          Anima mia.
          Composta mercoledì 4 marzo 1998
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            Scritta da: Marisa Marimare
            in Poesie (Poesie personali)

            Dolore e pena

            Il corpo suo disteso
            nella fredda stanza
            un rivolo di sangue
            sulle bianche membra,
            unica testimonianza
            dell'ultima violenza.
            Lo sguardo mio si è posato
            su colui che mi ha generato
            ira e dolore
            si tramuta in pianto,
            gli porto le sue vesti,
            loro lo vestiranno
            durante questo lungo sonno.
            Unica soluzione
            sapere che lui
            ci recherà giustizia,
            e che la mestizia
            sarà mutata in gioia
            quando lo rivedrò
            su questa terra.
            Composta giovedì 11 febbraio 2010
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              Scritta da: Blu Finch
              in Poesie (Poesie personali)

              Tutta colpa di Ovidio

              A volte non capisco la mia condotta,
              e non uso i miei vizi per male degli altri.
              Mi piacerebbe molto confessarmi:
              solo in me e in nessun altro capisco le mie colpe.
              Odio le mie colpe:
              a volte cado per il peso delle mie colpe.
              Mi lascio spesso trascinare dall'istinto
              dal vento, dall'acqua e da me stesso.
              Solo i particolari mi fanno innamorare:
              ma spesso solo uno scioglie la mia colpa.
              Timida lei e timido io
              di lì non riesco ad uscirne.
              Le gambe di un'altra poi spezzano gli indugi,
              e un sorriso vivace e smaliziato.
              Quando invece cupa e pensierosa
              forse ha già deciso.
              Piena di sorprese se colta
              e sciolta invano altrimenti.
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