A volte non capisco la mia condotta, e non uso i miei vizi per male degli altri. Mi piacerebbe molto confessarmi: solo in me e in nessun altro capisco le mie colpe. Odio le mie colpe: a volte cado per il peso delle mie colpe. Mi lascio spesso trascinare dall'istinto dal vento, dall'acqua e da me stesso. Solo i particolari mi fanno innamorare: ma spesso solo uno scioglie la mia colpa. Timida lei e timido io di lì non riesco ad uscirne. Le gambe di un'altra poi spezzano gli indugi, e un sorriso vivace e smaliziato. Quando invece cupa e pensierosa forse ha già deciso. Piena di sorprese se colta e sciolta invano altrimenti.
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