Poesie personali


Scritta da: Marco Teocoli
in Poesie (Poesie personali)

Il miracolo più grande

Il tempo di batter ciglio
una vita in grembo un figlio
il miracolo più grande...
il più importante
per noi
se puoi
i doni che ci dai
preservali dai guai
prenditi cura degli innocenti
di tutti i figli sii onnipotente
il miracolo più grande...
oltre a metterli al mondo
è viverli fino in fondo.

La vita... il miracolo più grande!
Composta martedì 23 febbraio 2010
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    Scritta da: Fabiana Amabile
    in Poesie (Poesie personali)

    Insistentemente

    Questo vuoto che ho dentro
    ogni volta che tu non ci sei,
    ogni qual volta che non ti sento e
    invece, ti vorrei.

    Penso che non avrà mai fine
    finché continuerò ad amarti
    in questo assurdo modo.

    Perché continuerai,
    insistentemente,
    ad entrare nei miei pensieri
    per soddisfare i miei più segreti desideri,
    o forse. Solo per farmi sentir viva.
    Composta lunedì 22 febbraio 2010
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      Scritta da: Agatina Sonaggere
      in Poesie (Poesie personali)
      È già sera, con mano stanca,
      afferro un foglio per voler scrivere
      gli affanni miei di sta giornata.

      La radio parla ma non l'ascolto,
      ogni tanto suona un canzonetta,
      per chi forse ancor l'accetta.

      Io no, sono stanca,
      la mente non so dove,
      confusione tatale.

      Gli occhi umidi, ma non piango,
      rivoglio te al mio fianco.
      Dove sei, non ci sei,
      cosa farai, veder non potrò mai.

      Mi dicesti amore mio
      non ti dirò mai addio,
      lasciarti mai e poi mai.

      Poi venne il giorno,
      quel maledetto giorno
      che da me ti strappò via
      senza chiedere al mio cuore
      ormai colmo di dolore
      ne permesso ne ragione.

      Un ultimo bacio
      un ultimo abbraccio
      su quelle labbra orami di ghiaccio.

      Avrei voluto al mondo intero
      urlare il mio dolore.
      Ho preferito stretto stretto
      rinchiuderlo nel mio petto.

      Ma quanto tempo è già passato,
      un anno, due, forse tre,
      ma come poter scordarsi di te.

      Senza te al mio fianco
      proseguo ancora il mio cammino...
      la mia penna ora poso
      per cercar con le dita
      d'asciugar quella lacrima
      che il mio viso vuol bagnar.
      Composta lunedì 22 febbraio 2010
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        Scritta da: Claudio
        in Poesie (Poesie personali)

        Prendi la mia mano

        Prendi la mia mano
        fidati adesso del mio cuore
        segui questa traccia lieve
        di vento che ti accarezza il viso
        guarda dove va
        prendi la mia mano
        e accompagnami tu
        a un nuovo orizzonte
        a un nuovo tramonto
        a cullarmi in un abbraccio
        senza fine
        prendi la mia mano
        per non cadere nelle buie notti
        di lontane nostalgie
        di offuscate malinconie
        prendi la mia mano
        io sono qui a lottare dentro te
        non ho paura so che annienterò
        ciò che ti fa star male
        ricaccerò indietro le orde di assurde
        angosce che dominano il tuo vivere
        brucerò in un grande falò tutte le tristezze
        assopite ti lascerò una luce seguila
        raggiungerai l'arcobaleno nel mio cuore.
        Composta lunedì 22 febbraio 2010
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          Scritta da: Antonietta
          in Poesie (Poesie personali)

          La musica

          Sento in me una dolce melodia,
          mi sfugge l'incanto di una nota che vibra nell'aria
          parla di te,
          del passato,
          porta in me luce, speranza, vita.
          La musica è riempire la mia anima di luce,
          dare colore ai miei sogni,
          travolgermi fino ad arrivare all'infinito,
          orizzonti perduti,
          futuro incerto, amori perduti,
          tutto viene fuori da una nota che riempie l'anima di candore e ti fa sognare...
          Composta venerdì 19 febbraio 2010
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            Scritta da: sintagma
            in Poesie (Poesie personali)
            Di te non conosco niente.
            Non conosco neanche il nome di tua madre.
            Tutti questi anni ti hanno custodito gelosamente.
            Come una perla tra le valve, il diamante nella roccia.
            Tu esistevi. Ed io lo ignoravo.
            E sebbene tu sia assolutamente estranea a me,
            sulla mia bocca il tuo nome è un grido che lacera il petto.
            Perché la tua città è una fortezza di dura pietra
            ma io non sono un conquistatore,
            non nascondo spade sotto il mantello,
            soldati in armi nel ventre.
            Io sono piuttosto un mendicante,
            un mendicante che l'amore ha
            riempito di lebbra.
            E fuggivi da me persino
            le tue mani ferite:
            non sapevi che volevo soltanto ascoltare
            il rumore del mare che hai dentro.
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