Poesie personali


Scritta da: meo
in Poesie (Poesie personali)
La vedo nei mio presente, sognante e travolgente
La vedo in ogni film, riflesso delle mie paure
La vedo in ogni canzone, negli sguardi della gente
La vedo darmi un bacio e dirmi sei tu, ti ho trovato
La vedo nel nostro letto, fusione di corpi ed emozioni
La vedo nel mio mondo, all'improvviso così profondo
La vedo nei suoi occhi, tremolanti e pieni d'amore
La vedo nel suo profumo, aroma celestiale
La vedo nelle sue debolezze, con gli occhi pieni di malinconia
La vedo nella sua forza, costruire un futuro con me
La vedo nei nostri sogni, proiezioni di un amore infinito
La vedo nei nostri progetti, elementi tangibili del reale
La vedo dirmi si, lo voglio, per sempre insieme
La vedo sussurrarmi amore mio, la desidero, ci sarà anche lei...
Composta venerdì 19 febbraio 2010
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    Scritta da: Umberto Zavagno
    in Poesie (Poesie personali)

    A una donna

    Un giorno d'estate
    dall'alba al tramonto
    le nostre voci nel nulla
    di te di me del mondo
    di gioia e di dolore
    di sogni e realtà
    volevamo volare
    l'autunno
    ti richiamò alla tua terra
    la vita reale
    del volo su mari e monti
    il sogno è rimasto
    tu torni ora sfinita
    per un ultimo bacio
    gli occhi tristi e velati
    cara rondinella senza ali
    lui sta vincendo
    spegnerà il tuo sorriso
    si prenderà il tuo respiro
    oh se l'idea di te
    vivesse ancora
    e non fosse solo ombra
    se tu fossi un ciuffo di piume
    che si posa sulla mia mano
    si basterebbe
    rivederti volare basterebbe
    vederti libera alta nel cielo
    se fossi Dio lo vorrei.
    Composta nel 2006
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      in Poesie (Poesie personali)

      Parodia di un poeta

      Non esiste un giornale, per la mia parodia.
      Né uomini e donne che parlano di me.
      Esisto io con la mia poesia.
      A volte rabbiosa, a volte tenera.
      A volte soffusa di malinconia.
      Dimmi uomo del secolo che avanza,
      dimmi: qual è l'itinerario giusto?
      Tessere tele cucite di brandelli?
      O dissociare le emozioni antiche?
      Non radermi al suolo, come un grattacielo.
      Non usare armi, per difenderti da me.
      Tu, proprio tu, che cancelli il mio nome,
      scrivi parole brevi, indelebili al tempo.
      Perché il tempo esiste davvero.
      Ed esisti tu, ed io e gli altri.
      E l'umanità intera, sbiadita dall'indifferenza.
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        Scritta da: Marhiel Mellis
        in Poesie (Poesie personali)

        Irreversibile malinconia

        Questo cercare profili,
        e sguardi
        lungo vie,
        quest'ansia
        di strette di mani,
        questo ingigantire
        quel senso d'abbandono
        che limita
        ragionevolezza
        degli innumerevoli
        propositi
        nel non voler intagliare
        solo d'apparenza
        il mio giorno...
        Vado per vetrine,
        luccichio inutile
        di desiderio
        di cose che poi
        trascuro,
        lasciando alle ore
        tracce
        del mio solitario
        camminare.
        M'apposto
        in un angolo remoto
        nella mente...
        e piango
        la mia irreversibile
        malinconia di te.
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          Scritta da: Marhiel Mellis
          in Poesie (Poesie personali)

          Tu, essenza vitale

          Cosa mi ha stupito,
          forse la tua lucida pupilla,
          o le tue movenze,
          o il tuo intonare sinfonie
          nel tuo andare verso il mondo...
          Cosa mi ha intrigato,
          forse le tue umide labbra,
          il tuo avvicinarti ai
          miei segreti bisbigli...
          il tuo pensiero, la tua logica,
          il tuo appassionarti
          al tramonto promesso
          ai sogni...,
          la carezza materna che è in te
          o ancora il tuo farmi sentire felice
          nel mio esilio quando tu,
          pur lontano dai miei baci,
          sei ugualmente essenza vitale
          nella mia mente.
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            Scritta da: Franco Mastroianni
            in Poesie (Poesie personali)

            Il fontanone

            Il fontanone era così stracotto
            che
            si sentiva solo
            e
            preso dalla noia
            cominciò
            ad erogar barolo

            spicchi ceramici
            alloggiavano puntine
            senza gusto

            lo specchio
            messo ad arte per ingannar la vista
            mostrava spazio immenso... vasto

            l'attore
            e
            il produttore

            stremati dalle ore

            veli sul volto
            come fumo del vapore.

            C'era solo pane
            e non focacce.

            Mammamia!

            Che facce.
            Composta venerdì 19 febbraio 2010
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