Poesie personali


Scritta da: sintagma
in Poesie (Poesie personali)
La carezza profonda delle cose,
la voce tua
di ambra e perla,
miele caldo nell'arido
fiume
del mio sangue di
sabbia,
mancano
come la parola
"mamma"
sulle labbra
dell'orfano.
Lo spazio tra me
e le mie braccia, dove
sì imprimeva l'orma
del tuo grave passo,
si dilata all'infinito.
La tua assenza
pesa,
amore mio,
come il cielo grigio
sulla testa di chi cerca la primavera,
come il tempo che ci negò
il tempo
come l'aurora che non
condividemmo
come il vino che
non ti offrii
come le parole
che non ti donai,
perché un crudele amore
pose la sua mano spietata
sulla mia bocca e mi impose
di tacere mentre mi ubriacava
di meraviglia.
Invano afferro le tue dita
di creta che si sgretolano.
Frana la terra sotto il mio
passo perduto,
pensando che è follia
dimenticarti,
amore,
desiderando di chiuderti gli occhi
con due baci,
come se tu fossi terra
ed io brezza,
come se fossero fiori di mandorla
i miei due baci
e tu il ramo desideroso
di primavera.
Composta venerdì 19 febbraio 2010
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    Scritta da: Salvatore Riggio
    in Poesie (Poesie personali)

    Petali sul campo di battaglia

    Tra soldati i proiettili sentenziano
    la fine, il scandire degli ultimi battiti
    tra coloro che si ritengono nemici,
    Trafiggendo il loro petto macchiando il terreno di sangue.
    Tra soldati granate vengono lanciate, atterrano
    ai piedi d'un uomo. Scorre nella sua mente un intera vita,
    padre, madre, sorella, fratello, sua moglie, suo figlio, sua figlia.
    Ultimo pensiero suo fu: Non potrò riveder mai più mia famiglia!
    Lanciò urla di disperazione, urla straziati di una speranza svanita,
    quando invece il suo ultimo desiderio fu gridar il suo amore per loro.
    Tra proiettili che sfrecciavano nell'aria e corpi inermi distesi al suolo,
    in questa distesa tinta di rosso, osservai quest'orrendo spettacolo
    scorgendo l'ultima lacrima che quel soldato poté versare
    e col frantumarsi sulla terra fece un piccolo tonfo seguito da un botto,
    ora in tutte le direzioni giacevano i resti di ciò che era un uomo.
    Perché questa guerra? Alcun senso in tutto ciò io riesco a trovare.
    Vorrei che sparassimo soltanto petali di rose d'un intenso rosso
    e che la pianura non del sangue ma da esso si potesse colorare,
    vorrei che le granate sparissero e al loro posto stringessimo il pane.
    Non voglio più veder questa cortina di fumo offuscar il cielo stellato
    ma che vi siano nuvolo bianchissime ad avvolgerlo,
    un delizioso abito da sposa per una splendida luna
    e noi sotto di essa non divisa in due fazioni ma uniti, un tutt'uno,
    senza più nessun timore, senza più aver paura.
    Si questo voglio! Ma è solo un sogno e come tale irreale
    e per non cader in sonno eterno continuando a sognar,
    anch'io dei colpi purtroppo ho dovuto e dovrò sparare.
    Composta sabato 20 febbraio 2010
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      in Poesie (Poesie personali)

      Mille colori di fiori profumati

      Miei passi cheti s'affondano nel silenzio dell'erba morbida
      sul ciglio della fossa sulla riva del campo esteso, solitario.
      Nel letto dell'acqua piovana giace la rigogliosa vegetazione,
      lo spiraglio del vento è il compagno nel mio cammino,
      bisbigliando sommessamente,
      per non rompere l'incanto dell'immensa pace divina,
      che copre la mia anima inquieta,
      persa nel silenzio del soave campo steso sotto il cielo scoperto, che
      libero a far volare le polline col vento,
      lasciar'a spuntare ogni fiore dappertutto,
      tinti con i colori della fantasia,
      della grande inaudita Libertà,
      che arde nel cuore, e
      quel campo esteso nella mente,
      tace,
      sboccia la pace,
      e io incomincio a vivere,
      a me donata,
      Vita!
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        in Poesie (Poesie personali)

        Figli del mare

        Una stella fuggente
        Un raggio di luce nell'aria celeste brilla
        abbagliante.
        Perché questo grido luminoso nel cielo quieto?
        E nei miei occhi stupiti di fuoco ardente sfavilla?
        Il sole è sceso dal chiarore dell'alba maestosa,
        splende raggiante,
        e le stelle luminose
        scintillano negli altri cieli altrove.
        Una stella che cade di giorno,
        sotto quel cielo lontano,
        qualcosa di brutto è accaduto.
        Ha visto la terra tremare
        nel mezzo d'un mare meraviglioso,
        scuoteva gli alberi ombrosi,
        soavi prati fioriti,
        piccole capanne fragili,
        rovesciare case, palazzi snelli,
        seppellire tante vite umane,
        ancor parole sulle labbra,
        perché tutto questo male?
        Quel dolente sorte dei figli del mare.
        Che ha scatenato
        quel grande paura
        alla stella fuggente.
        Composta martedì 23 febbraio 2010
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          in Poesie (Poesie personali)

          Regina

          Sei una regina
          dice il mio uomo ogni mattina prima di andare al lavoro,
          resto sola nell'ombra delle mura mute,
          e conto le ore.
          Spolvero i mobili, lustro le posate,
          cucino e sforno biscotti,
          e canticchio,
          sempre più piano,
          guardo l'orologio,
          la sera ancora lontana.
          Bussa il postino, squilla il telefono,
          di nuovo il silenzio
          guardo l'orologio
          la sera ancora lontana.
          Sono una regina
          fiera di quel privilegio,
          nel palazzo reale tra quattro cipressi.
          Ogni mattina colgo una rosa rossa e
          intreccio con i capelli
          e tingo le labbra rosee,
          per farmi bella,
          essere degna d'una regina vera e
          quando si fa sera accendo le luci,
          un mazzo di rosa rossa
          profuma sulla tavola,
          e guardo l'orologio,
          sono ancora sola.
          Arriva il mio uomo con passi pesanti,
          con un fiorellino nell'occhiello,
          mi stringe tra le braccia appassionatamente
          - "cosa hai fatto oggi mia bella regina?
          Sta sera non ceno, rimboccami le coperte,
          e dammi un ardente bacio di buona notte,
          sognerò felice
          te"
          Guardo l'orologio,
          la notte ancora lontana,
          palpita il silenzio nel cuore,
          diamanti lacrime brillano negli occhi,
          sono una regina
          nel regno della
          solitudine.
          Composta lunedì 22 febbraio 2010
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            Scritta da: Simona Giorgino
            in Poesie (Poesie personali)

            Aliti immortali

            Lascerò i tuoi occhi
            abituarsi alla luce
            di queste mattine
            brulicanti di brina,
            i tuoi orecchi udiranno
            le voci più dolci
            levarsi in un canto
            che sa di magia,
            lascerò le tue mani
            sentire il calore
            di un corpo concesso
            all'amore.
            Lascerò le tue labbra
            schiudersi ancora
            in un bacio che sa di amarena,
            dolce quanto il tuo odore,
            e i tuoi respiri vivranno nel vento –
            li lascerò espandersi
            come aliti immortali
            che portano con sé
            il seme eterno della vita.
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              Scritta da: Antonio Dati
              in Poesie (Poesie personali)
              Vivere una notte insonne
              Vagare per vie deserte
              Angoli bui, coppie di innamorati
              Sussurri di tenerezze
              Il buio della notte, ricordi
              Pensieri che affiorano
              La mente vacilla, ecco
              Una panchina, sola
              Appena illuminata
              Reciproca solitudine
              Gli occhi rivolti al cielo
              Lo spazio meraviglioso
              Complice la luna, libera la mente
              Con il suo magnetismo
              Ti sollevi leggero come una piuma
              Per rivivere tutto il bello del creato.
              Composta sabato 20 febbraio 2010
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