Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Il gusto della vendetta

Oggi mi sento un animale,
come quando rincorrevo le vergini compagne di scuola.

Ho sperimentato per puro piacere,
il gusto della vendetta.

Quella vendetta che non dà soddisfazione,
ma ti lascia solo amaro ed acido.

Così mi è passata la fame ed il sonno
e ho voglia solo di sbraitare.

Non me ne vergogno di essermi vendicato,
ma il mio umore ora è danneggiato.

Ora aspetto che si calmi il pensiero,
e mentre la rabbia cala il sipario...
Composta venerdì 9 luglio 2010
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    Scritta da: Nicola Leo
    in Poesie (Poesie personali)
    Alla ricerca della felicità,
    così sfuggente
    quando l'afferro tra le mani;
    và via e torna quando vuole,
    tanto sa che io l'aspetto...
    e vola vola in alto,
    tra i desideri più profondi
    e le ragioni del mio cuore;
    si fa desiderare,
    annusare,
    si lascia conquistare
    e si consuma in un giorno;
    e poi si fa sera...
    e poi una nuova alba sul mondo;
    un'altra buona occasione
    per ritornare a sognare.
    Composta giovedì 8 luglio 2010
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      in Poesie (Poesie personali)

      Getta il peso

      Lascia che la mongolfiera sia alzata dal vento
      getta quel peso che l'aria la sollevi
      inutile zavorra e futile impedimento
      impedisce solo che essa si levi.

      Le nuvole in alto non voglio sognare
      ma volare, raggiungerle e con mano toccare
      l'inconsistenza confusa evanescente
      di una fredda pioggia di niente.

      butta il fardello
      lancia il carico
      liberati di quello
      viaggia scarico

      ma il vento impetuoso
      soffia impietoso
      abbranca il pallone
      che più peso non ha.
      cambia direzione
      e lo getta lontano
      Inutile è un capitano.
      senza responsabilità.

      Si sa che la fisica lo diceva già:
      "non c'è forza su un corpo senza gravità".
      Composta mercoledì 7 ottobre 2009
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        Scritta da: Antonio De Santis
        in Poesie (Poesie personali)

        Riflessi

        Ascolta il respiro della natura
        delle ultime luci del giorno
        dal fruscio del vento dal cantico dei grilli

        dalle mille lucciole che iniziano
        la loro danza in onore delle stelle
        la, sul lago argentato dai riflessi della luna,

        riflessi capaci di catturare
        capaci di far sognare
        un sogno segreto...
        Composta giovedì 8 luglio 2010
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          Scritta da: gelida
          in Poesie (Poesie personali)
          Mi possiedi con gli occhi
          con lo sguardo mi fai tua.
          Mi hai strappato il cuore e l'anima...
          Non sono più libera...
          Ti manca solo il mio corpo che freme per essere tuo
          Voglio far parte di te
          il mio cuore vuol far parte di te.
          Vedo le tue mani
          vorrei baciarle portarle sulle mie labbra sul mio viso sulle guance
          guidare le tue carezze
          e sussurrarti quello che provo per te.
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            Scritta da: cucciola75
            in Poesie (Poesie personali)

            I miei occhi

            I miei occhi non vedono il sole, i miei occhi non vedono il mare, non vedono il cielo azzurro e, i verdi prati non vedono il mondo, ma con gli occhi del cuore, io vedo tutto. Anche se i miei occhi sono spenti, nella mia mente c'è una luce sempre accesa, sulle mie labbra c'è sempre il sorriso, dentro di me c'è fede, speranza, amore, c'è la voglia di vivere nel mio cuore.
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              Scritta da: Danilo Sarra
              in Poesie (Poesie personali)

              Spesso la vita è morte e la morte è vita

              Spesso la vita è morte:
              Quando il turgido fervore dell'istinto
              cede al pacato passo della razionalità;
              Quando il vitale esercizio del fisico
              muore sotto il turpe torpore dell'immobilità.

              Spesso la morte è vita:
              dopo che la trista e ultima falce
              spezza la stanchezza tipicamente umana:
              mantenere gli occhi sempre aperti
              per guardare la tristezza di un mondo ormai a pezzi.
              Composta martedì 1 gennaio 1918
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                Scritta da: Germano Marcia
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                Cultore di droga

                Sia cerchiate pianti o risate,
                parole o sillabe
                spine o petali,
                il mio braccio porta segni e veleni,
                incertezze e certezze,
                momenti instabili di una mia vita
                eternamente passata.

                Cultore della droga,
                assaggiatore del male,
                rigoroso silenzio di veste bianca,
                emozioni in pura illusione.

                Non cerco discolpa,
                vivo perché devo vivere,
                perche il tempo non mi cambi,
                perche riesca ad avere dentro di me
                il bianco latte
                della eterna e illusiva
                emozione di vita.
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