Poesie personali


Scritta da: Vera Somerova
in Poesie (Poesie personali)

La televisione uccide

"La televisione uccide l'intelletto"
disse la signora Tina
mescolando la salsa di pomodoro...
"Eh già..."
rispose il signor Pino
grattandosi, distrattamente, il capoccione
perché lui aveva proprio un capoccione
non una testa qualsiasi
quasi un globo
tondo
pelato
lucido.
Sudava, il signor Pino,
sudava come un maiale.
"Sudi come un maiale"
mormorò la signora Tina
o, meglio, bofonchiò
sotto i baffi
perché la signora Tina aveva i baffi
non proprio da gendarme
ma ci si avvicinava...
"E spegni quello schifo, è una vergogna"
La vergogna era una ballerina
mezza nuda
tutta cosce, tette e culo
e la signora Tina
non sopportava proprio
che quel deficiente di suo marito
sbavasse per cinquanta chili di carne
fasciati da due scampoli
di volgare stoffa colorata.
A me tanto schifo non sembra
pensava il signor Pino
tenendo ben serrate le labbra
per non farsi sfuggire neanche
un suono di approvazione,
peggio: un lamento di piacere...
E che piacere...
I cinquanta chili si muovevano
sinuosamente sul palco
mostrando generosamente
il mostrabile...
ed il dolce ondulare delle chiappe
portava il signor Pino in paradiso
d'immaginazione
di poter
magari
avere
la possibilità
ancora
ancora
di toccare
sfiorare
amare
penetrare
dare
avere
avere...
Un'erezione...
Ecco... ci siamo quasi
Forse questa volta...
"Sudi come un maiale"
borbottò il sugo di pomodoro
"... e spegni quella cosa, scimunito!"
"... la televisione uccide l'intelletto!"
... la televisione uccide...
... la televisione uccide...

Forse era meglio spegnerla
pensò il signor Pino
osservando la televisione
sul pavimento
rotta...
silenziosa...
senza la ballerina
ma con il sugo di pomodoro
ed i cento chili
della signora Tina
sotto...
Silenziosi,
stranamente...
Forse era meglio...
sorrise il signor Pino...
Accarezzandosi...
La sua più grossa erezione.
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    Scritta da: Silvia
    in Poesie (Poesie personali)
    Un altro giorno è trascorso
    ogni attimo è legato ad un pensiero
    un'altra illusione è sfumata via
    come nuvole da venti di tramontana
    Forse non esistono più i silenzi
    nemmeno l'eco delle tue parole
    il cuore ha bisogno di certezze
    non solo ricordi da aggiungere
    Dimenticare il passato
    reinventare questo presente
    per donare un soffio di speranza
    all'incertezza di un nuovo domani.
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      Scritta da: Silvia
      in Poesie (Poesie personali)
      In questa stanza sento ancora i passi
      la sua immagine ha conservato i ricordi
      attimi di vita bagnati dalle emozioni
      e solitudine che torna ad amarmi
      ricordi ricordi ricordi...
      lacrime asciutte
      lacrime trattenute dal cuore
      nascoste alla luce
      protette dal mondo
      ti sento ancora e non ti posso respirare
      volerò da te con la fantasia
      gli anni diventeranno giorni
      i rimpianti saranno sorrisi
      certa solo per una volta
      di non averti mai perduta.
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        Scritta da: Dora
        in Poesie (Poesie personali)
        Scomparso è il tuo sorriso
        su labbra ancora acerbe
        da quello sguardo acceso
        la luce han cancellato
        fiore strappato dal verde prato
        della tua esistenza
        fonte pura, adesso inquinata
        da rifiuti di insana violenza
        Balocchi rotti sul selciato
        spenti adesso sono gli occhi
        mani abbozzate celano il volto
        a dolore, vergogna e sofferenza
        Crescere ancora prima di capire
        questo mondo di piccoli uomini
        Adesso non sarà più vita
        avrà sapore amaro una risata
        espressione scorrerà diffidente
        incubi nel buio, proiettati al mattino
        paura di sbagliare
        di apparire inesistente
        in un mondo infame di gente
        dai volti distorti
        con falsi sorrisi
        con mani rapaci
        e occhi accecanti
        e voci gracchianti

        parole di carta vetrata
        che graffiano il cuore
        petalo caduto da fiore morente
        è la tua innocenza violata.
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          Scritta da: IlGattoNerone
          in Poesie (Poesie personali)
          Come osi tu parlare di Marco?
          Eri con me nelle torride giornate estive
          a faticare sotto il sole pressante?

          Tu non sai che ai bordi delle strade
          gente immaginaria si addensava
          come macchie di ombra
          e applaudiva
          come il frusciare delle foglie.

          Ma ecco che dall'ultimo tornante
          per me solo brillava un raggio di luce
          e mi incitava a scattare più forte
          e saliva con me.

          Un'ombra, un velo di fronde
          e si sprigionava in me
          una forza più grande
          il sogno i un giovane che vedeva ora la gente
          e sentiva davvero gli applausi.

          Ero io Marco.
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            Scritta da: piumarossa70
            in Poesie (Poesie personali)
            Un giorno forse ritornerò
            bambina, e galopperò come un puledro
            tra prati verdi e foglie d'autunno.
            Un giorno forse, ritroverò le
            guance paffute di chi ancora non sa
            parlare, e giocherò a girotondo in piedi
            alzando gli occhi nelle nuvole.
            Scoprirò il primo dolore di
            ginocchia sbucciate, e l'acqua limpida
            da guardarci dentro.
            Una margherita e una farfalla per
            scoprire la vita,
            e una matita rossa per
            disegnare la faccia al cielo.
            Un cane randagio da dividerci
            un biscotto, e tasche da riempire di
            ciottoli di viali.
            Un giorno forse ritornerò bambina
            e canterò le favole colorandole
            di rosa.
            Saluterò con la manina aperta e con
            l'altra donerò un fiore.
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              Scritta da: piumarossa70
              in Poesie (Poesie personali)
              Una piccola goccia d'acqua
              fa capolino tra le rocce;
              a volte il freddo d'intorno
              la costringe a cristallizzare,
              altre, un sole intenso e cocente
              la vaporizza appena appare.
              Ben presto le sopravvissute
              si ingrossano a dismisura
              sprigionando una luce intensa.
              In pochi istanti si trasformano
              in una chiara e fresca fonte
              che tranquilla così rimane.
              L'irrequietezza, in alcune,
              le costringe a tracimare,
              partorendo un dolce rivolo
              che inizia la sua discesa
              con serena e tranquilla quiete.
              Taluni assorbiti sono
              da arido suolo assetato,
              tal'altri acquistano vigore
              e con tracotante baldanza
              corrono spumeggiando gioia
              irrorando terre d'intorno.
              Scendendo più ancora a valle,
              formano allegre cascate
              e presto ruscelli e poi fiumi
              che prima di giungere al mare
              spargono vita al loro andare.
              Piccola grande goccia d'acqua,
              dimmi: chi sei? "Sono l'AMORE".
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                Scritta da: Anna De Santis
                in Poesie (Poesie personali)

                Senza parole

                Voglio ricordarti così
                senza troppe parole
                asciugando ancora una lacrima
                dopo tanto amore
                che non è mai stato inutile o dimenticato.
                Mia compagna fedele
                In questi lunghi anni trascorsi insieme
                hai visto crescere i miei figli e crescere me
                ogni giorno sentivo la gioia di averti vicina
                la complicità che ci legava
                senza consigliarmi né condizionarmi
                hai saputo seppur discreta
                calmare a volte la mia ira con la tua dolcezza
                e quel musino che si strusciava
                per avere e farmi una carezza
                e bastava guardarti negli occhi
                che tutto il resto diventava niente.
                Insieme condiviso gioie e dolori
                nel tuo come nel mio cuore sempre presente
                e sapevi tu come consolare
                quella mia pena e quel mio aspettare
                il figlio che doveva tornare...
                non potrò mai dimenticare
                e non avrò mai più in nessuno
                così vicino seppur amandomi infinitamente
                senza mai parlare...
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                  Scritta da: armanda66
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Il tempo è tuo,
                  adesso puoi pensare,
                  scende la sera ma il buio
                  è fitto ed il silenzio sale,
                  ti mancherà pensare a me?
                  forse si,
                  ti mancherà aspettarmi?
                  forse no,
                  e fra un incontro e l'altro
                  ti mancheranno le mie mani?
                  non lo so,
                  ma so con certezza
                  quanto tu mancherai a me,
                  e il dolore sale lento e amaro.
                  Che cosa ne farò di questa
                  tristezza?
                  Vorrei poterla arrotolare, insieme
                  alle lacrime e ricordare solo che
                  sei l'unico uomo del mio cuore.
                  Composta mercoledì 4 agosto 2010
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