Poesie personali


Scritta da: Rea
in Poesie (Poesie personali)
Se il mare non parla più
e non ha più la stessa voce
è solo colpa tua,
perché gli hai confessato
quello che mi hai fatto
e come Gesù Cristo
lo hai fatto morire in croce.

Ed è sempre colpa tua
se l'aria non profuma più
e se il verde lentamente muore.

C'è solo la luna che ancora ti difende,
ma si arrenderà perché se hai sbagliato
è stata colpa sua:
splendida bastarda e complice nei tradimenti.

Il sole, quando mi guarda, non scalda più,
e nel momento in cui dovrebbe splendere,
brilla poco.

È solo colpa tua.
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    in Poesie (Poesie personali)
    Il cielo è leggermente velato
    da impalpabili onde bianche,
    distesi sulla sabbia,
    sfiorarsi,
    i corpi palpitano,
    la pelle gioisce scaldata dal sole,
    carezzarsi dolcemente con teneri baci,
    mentre i sogni ci fanno volare,
    su in quel cielo di zucchero filato
    incartato d'azzurro.
    Perdersi al dolce tocco della dita,
    scendere in un prato fiorito
    di emozioni,
    lasciarsi prendere dalla tenerezza
    della nostra passione,
    i nostri corpi uniti ballano,
    la dolce musica del mare,
    che ci culla dolcemente.
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      Scritta da: Daniele Pergoloni
      in Poesie (Poesie personali)
      Improvvisamente
      il fumo si spegne in una fiamma tuonante
      perdendosi nella mia mente
      e sono colpito da una paura raggiante.

      Incredibilmente
      cade della pioggia favillante
      da un cielo illuminato d'azzurro, incombente
      è il tuo sguardo tremante.

      C'è della gente intorno a me
      diversa dalla mia stessa vita:
      musica conosciuta già, dai miei pensieri di rame.

      Non ami forse questo rebus,
      un'infinita fotografia dal tuo cuore
      colpito tutt'intorno da uno strano virus?
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        Scritta da: Rea
        in Poesie (Poesie personali)
        Il mio pianto struggente
        rompe il silenzio
        di una profonda notte piovosa.
        Le mie lacrime
        bagnano le mie guance
        e si posano sulla mia bocca,
        che invoca invano il tuo nome.
        I miei occhi si chiudono,
        si incontrano, in un ricordo, con i tuoi.
        Poi si riaprono e si posano su una fotografia:
        dove eravamo io e te, da soli, innamorati.
        Il mio cuore palpita forte.
        Non riesco ad immaginare
        la mia vita senza te:
        ma indietro non posso tornare
        e in silenzio per sempre ti dovrò amare.
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          Scritta da: Davide Bidin
          in Poesie (Poesie personali)
          Come puoi star solo?
          In questo mondo che vomita in volto
          sbuffate d'esistenza avariata
          Come puoi star solo?
          mentre
          corri in cerca di quell'anfratto che chiamiamo
          serenità
          eppure ci rendiam conto della
          "gutturale inefficienza"
          del nostro desiderio
          siam sempre soli eppure
          in quest'epoca di unitarietà globale
          rigurgitante personalità sparse
          ed aspre
          che non ci appartengono
          di inutili amene convinzioni
          marcescenti
          chi può davvero ritenersi solo?
          io mi sento solo
          certe volte
          quando sono in casa chiuso
          dove
          a malapena odo i rumori assordanti
          e inconcludenti provenienti dal mondo
          e m'isolo lieto a scrivere farse
          ugualmente inconcludenti
          su persone che son davvero sole
          dentro me soltanto
          senza aspettarmi un saluto
          un ringraziamento
          o una flebile parola
          solo allora son solo
          solo allora
          ma voi
          tutti gli altri
          e me
          come possono definirsi soli?
          basta accendere uno schermo invisibile
          per capire che tutta la merda che addosso ti cala
          tutto il liquame eruttato da coloro che non vogliono esser soli
          a cui schifa questa baluginante essenza,
          la merda da cui traggo giovamento
          non è altro che niente trasfigurante
          e allora son solo
          l'unico motivo per cui esco ancora di casa
          e capire quanto poco le persone
          han da dire
          e quanto, al contrario
          io ho da dire su loro.
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