Vivo in un mondo dove il cielo sa di fumo e la terra di rifiuti, dove il mare sa di petrolio e il cibo di medicine, dove i ragazzi sanno di alcool e le ragazze di sesso e il mio cuore diventa sempre più come le scarpette di cenerentola: fragile come il cristallo.
Se il mare non parla più e non ha più la stessa voce è solo colpa tua, perché gli hai confessato quello che mi hai fatto e come Gesù Cristo lo hai fatto morire in croce.
Ed è sempre colpa tua se l'aria non profuma più e se il verde lentamente muore.
C'è solo la luna che ancora ti difende, ma si arrenderà perché se hai sbagliato è stata colpa sua: splendida bastarda e complice nei tradimenti.
Il sole, quando mi guarda, non scalda più, e nel momento in cui dovrebbe splendere, brilla poco.
Il cielo è leggermente velato da impalpabili onde bianche, distesi sulla sabbia, sfiorarsi, i corpi palpitano, la pelle gioisce scaldata dal sole, carezzarsi dolcemente con teneri baci, mentre i sogni ci fanno volare, su in quel cielo di zucchero filato incartato d'azzurro. Perdersi al dolce tocco della dita, scendere in un prato fiorito di emozioni, lasciarsi prendere dalla tenerezza della nostra passione, i nostri corpi uniti ballano, la dolce musica del mare, che ci culla dolcemente.
Il libro comincia a raccontare la nostra storia: io e te tra amicizia e amore. Quanta tristezza, quanta felicità, quanta speranza, quanto mal umore. Quanta voglia di amarci e di guardare avanti.
Le tue parole tra le mie lettere, i tuoi gesti, il tuo fiato caldo, i tuoi sguardi profondi, i tuoi occhi misteriosi. Tu, si tu, ragazzo misterioso sceso dalla luna guardami e ordinami di amarti per sempre... e io per sempre ti amerò. Portami con te.
Tra le tante guerre che ci sono state nessuna potrà mai superare la mia. Una guerra impossibile contro tutte le altre, per far incontrare i tuoi occhi con i miei.
Il mio pianto struggente rompe il silenzio di una profonda notte piovosa. Le mie lacrime bagnano le mie guance e si posano sulla mia bocca, che invoca invano il tuo nome. I miei occhi si chiudono, si incontrano, in un ricordo, con i tuoi. Poi si riaprono e si posano su una fotografia: dove eravamo io e te, da soli, innamorati. Il mio cuore palpita forte. Non riesco ad immaginare la mia vita senza te: ma indietro non posso tornare e in silenzio per sempre ti dovrò amare.
Come puoi star solo? In questo mondo che vomita in volto sbuffate d'esistenza avariata Come puoi star solo? mentre corri in cerca di quell'anfratto che chiamiamo serenità eppure ci rendiam conto della "gutturale inefficienza" del nostro desiderio siam sempre soli eppure in quest'epoca di unitarietà globale rigurgitante personalità sparse ed aspre che non ci appartengono di inutili amene convinzioni marcescenti chi può davvero ritenersi solo? io mi sento solo certe volte quando sono in casa chiuso dove a malapena odo i rumori assordanti e inconcludenti provenienti dal mondo e m'isolo lieto a scrivere farse ugualmente inconcludenti su persone che son davvero sole dentro me soltanto senza aspettarmi un saluto un ringraziamento o una flebile parola solo allora son solo solo allora ma voi tutti gli altri e me come possono definirsi soli? basta accendere uno schermo invisibile per capire che tutta la merda che addosso ti cala tutto il liquame eruttato da coloro che non vogliono esser soli a cui schifa questa baluginante essenza, la merda da cui traggo giovamento non è altro che niente trasfigurante e allora son solo l'unico motivo per cui esco ancora di casa e capire quanto poco le persone han da dire e quanto, al contrario io ho da dire su loro.