Poesie personali


Scritta da: Nello Maruca
in Poesie (Poesie personali)

LXXX

Or son due mesi già d'intenso studio,
è certo che a breve sarà verifica
Di quanto i docenti han dato con fatica,
Il risultato indicherà, poi, il preludio.

D'insegnamento non si da compendio
Che qual chirurgo bisturi in piaga pratica
e ferma decision il male districa
Così di materia non si vuol dispendio.

L'impegno nell'ascolto è assoluto;
non un trambusto, non un sol bisbiglio.
Tutto è fermo, tutto resta muto.

Il silenzio è rotto solamente
Da quella voce che con grand'orgoglio
Sa d'essere ascoltata attentamente.
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    Scritta da: Nello Maruca
    in Poesie (Poesie personali)

    Carabiniere

    Ah! Se potessi essere non io
    e al par di Dante mi facesse Iddio
    dell'Esercito branca tant'onesta
    con diligenza canterei le gesta.
    Con mano lesta stilerei lo scritto
    e, di Te, Grande, narrerei l'editto.

    Se, poi, di Giotto avessi mente esperta
    Tua storia pingerei con mano certa;
    l'illustrerei su tela ricamata
    come nessuna mai fu disegnata.
    A Dio che innalza e abbassa pregherei
    Onde uguagliare altra mai potrei.

    Se del musico Verdi avessi l'estro
    le lodi canterei da gran maestro:
    Le canterei al suon di cornamusa
    e in ciel l'innalzerei, storia diffusa.
    Dolce all'orecchio il suono giungerebbe
    Tal che manco melodia d'Angeli terrebbe.

    Povero sono, però, in mente e arte
    perciò ogni velleità metto da parte;
    il sangue forte pulsa nelle vene
    sferzando nel cervello forti pene.
    In minuetto mi muovo in queste righe
    come formica nel trascinar le spighe.
    M'accosto, con timore, tremolante
    a narrare di Te, Uomo importante.

    Degno di fede e di vetusto onore
    il bene altrui alberghi dentro al cuore,
    da sempre per l'altrui la vita doni:
    Fedele più dei cani ai lor padroni.
    Quella divisa nera a strisce rosse
    vanta conquiste di molte riscosse:
    La porti con l'orgoglio del gran Fante
    d'importante battaglia reduce zelante...

    Ti volle Emanuele Primo di Sardegna
    quale tutore d'ordine e di legge;
    presente sempre dove il male affligge
    resti al tuo posto fino alla consegna:
    Rivedo la battaglia di Pastrengo,
    della Sforzesca e quella di Novara,
    per questo dentro al cuore mio Ti tengo
    e la Figura Tua m'è dolce e cara.

    In Aspromonte e sul silano monte
    hai combattuto lotte da valente,
    avverso i disonesti, per l'ostaggio,
    reprimesti nel silenzio il brigantaggio.
    In Libia fosti a conquistar medaglie
    lasciandoti alle spalle molte Spoglie,
    nella campagna fosti a Senafè
    e combattesti in quel di Macallè.

    Del sangue Tuo inondasti Podgora
    e quel Tuo sacrificio vale ancora,
    mostrandoti al dovere servo ligio
    rendesti alla Nazione gran servigio.
    Nei secoli fedele: Qesto il Tuo Motto
    fedele resti in tal mondo corrotto,
    lo fai per dedizione al Tuo dovere,
    degno sei d'ogni stima, carabiniere.
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      Scritta da: Nello Maruca
      in Poesie (Poesie personali)

      I piccoletti e la befana

      I piccoletti in fila vanno verso
      Il camino, lo fanno cheti cheti
      a sera zitti, seri, sereni e lieti.
      Composti, con fare assai diverso

      dall'usuale, congenita movenza.
      In mano ognuno tiene un piccolo
      calzino stretto sul cuoricino, solo
      Il più piccino è fuor di contingenza.

      Ciascuno la calza lascia accosta
      al focolare certo che l'indomani
      balocchi, chissà quali, avrà infra le mani.
      Già la vecchia Befana vedono che sosta

      accanto ai loro calzini da vuoti
      a farli pieni. La vedono volare,
      col sacco in spalle, la sentono parlare,
      la scopa tra le mani: sono estasiati.

      I piccoletti cuori carchi son di candore
      sognano di vedere, vedono davvero.
      Credono alle favole, amano l'amore.
      Quest'è candore puro, è candore vero.
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        Scritta da: Nello Maruca
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        Il rimorso

        Ogni mattina allo spuntare del giorno,
        all'apparire dell'attesa aurora
        sorgesse il sole o spirasse bora *
        o ch'estate fosse o piovoso inverno

        senz'alcun'indugio al campicello
        sperando mettere qualcosa nel paniere
        t'incamminavi per la ricerca giornaliera,
        con chissà qual'altri pensieri nel cervello:

        Quante volte, però' fu la ricerca vana,
        quante volte il ritorno fu triste e deluso
        che vuota fu la cerca quotidiana
        e altro giorno in fame s'è concluso.

        Nel desolato teterrimo abituro,
        sfumata la speranza del mattino
        tutt'intorno t'appariva ancor più scuro
        ma la speranza non avea confino.

        In quegl'anni di epidemica carestia
        puranco d'affetti, nonna, fosti scarsa.
        Povera in tutto, o nonna, io nol capia
        perciò lo cuore me lo stringe morsa.

        Grande, se solo poco avessi riflettuto
        t'avrei qualche sospiro, forse, lenito.
        Nol feci, più nulla or posso, t'ho perduto!
        Il rimorso mi rode all'infinito.
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          Scritta da: Nello Maruca
          in Poesie (Poesie personali)

          I (primo)

          Sol nel guardarTi, Altissima Aurora,
          vedere i bei capei arricciolati
          e gl'occh'azzurri, che a guardare onora,
          color che t'hanno a cuore sono beati.

          Doni da bere a tutti gli assetati,
          nessuno lasci fuori dalla Porta,
          dentro, al sicuro meni i figl'amati
          per grazia, per fede no: è assai corta. *

          Vorrei avere l'onore d'invocarTi,
          esser degno d'accedere a Tua Corte
          ma a sufficienza non so ancora amarTi.

          Quando mi ghermirà la certa Morte
          E inerti rimarranno i miei arti
          Sol'allora piangerò la triste sorte.
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            Scritta da: Nello Maruca
            in Poesie (Poesie personali)

            Il ritorno

            In un cocente dì d'un assolato agosto
            Milite, in man di campo fiore e due viole,
            sotto il vermiglio luccicante sole
            avanza verso noi a piede lesto.

            Veste uniforme chiara, coloniale
            e casco di sughero di bianco colore.
            Piange nel rivedere il casolare
            dopo un'assenza più che quinquennale.

            Alla commossa mamma un forte abbraccio,
            un bacio in fronte, una dolce carezza,
            Sii serena: finito è il pasticciaccio.
            Con le robuste braccia mi cinge con gaiezza:

            Mai più tristezza: Or qui è il tuo papà.
            Allegro, non lacrimar: giammai parte papà.
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              in Poesie (Poesie personali)

              Infarto

              Ha già bussato la morte,
              alla mia porta,
              in una grigia giornata di dicembre.
              Indossava un mantello
              baluginante di cristalli di ghiaccio.
              Attonito, son rimasto in ascolto
              fino a quando l'eco dei suoi passi
              non si è dissolta.
              Ma sento che presto tornerà
              e mi porrà, con l'algida sua mano,
              sul grigio destriero che cavalca
              l'infinito del tempo...
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                Scritta da: cimelio
                in Poesie (Poesie personali)

                Tu sei la notte

                Tu
                Sei la notte
                I tuoi occhi cieli d'oriente
                Dipinti con inchiostro di pergamena
                Mille specchi tieni racchiusi
                In quell'oscurità profonda

                Sei la notte rischiarata da ruscelli di diamanti
                Di sogni ariosi e volanti
                Che popolano la tua fantasia impalpabile
                E di realtà dolce malleabile
                Che osservi da lontano con estrema pace.

                Quiete sul tuo viso scolpito dal vento
                Rilassi il mio volto increspato dalle onde
                Ed ogni tuo abbraccio notturno
                È un nuovo spiraglio di luce tra i miei pensieri offuscati
                Da un triste lamento eterno.

                Ma resti Notte
                Mistero nei tuoi occhi arricciati
                Qui sotto questa coperta, manto di stelle
                Dolce curiosità richiami in queste mani ingessate

                Fragile terrore
                di perdersi nel buio che allontana il mondo dorato
                che inesorabilmente si sta dissolvendo nell'orizzonte incrinato.
                Come una musica antica che risuona ancora nel mio animo
                che accompagna il cammino delle foglie nel vento

                Ma rimane un canto mistico e lieve
                che perde la sua intensità
                ad ogni mio passo
                nella nostra notte incantata.
                Composta lunedì 23 agosto 2010
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                  Scritta da: Foriero112
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Quando arriverà Primavera?

                  Anche nei nostri lidi,
                  l'inverno imperversa
                  con mille facce nuove
                  per rendere gelo
                  dove si richiederebbe calore
                  e un tono grigio
                  dove sarebbe apprezzato il colore:
                  siamo nelle sue gelide mani
                  e nulla ci possiamo fare finché
                  natura non spunterà il primo fiore!
                  Composta lunedì 6 dicembre 2010
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                    Scritta da: Grazia Finocchiaro
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Solo gli occhi

                    Se un mattino ti svegliassi
                    e non ti fossi accanto
                    grida il mio nome, corri a cercarmi,
                    rimani in pigiama a piedi scalzi anche,
                    il nostro caffè lascia
                    tieni il sapore della notte.

                    Solo gli occhi devi con te portare,
                    gli occhi,
                    per cercarmi
                    per vedermi
                    per trovarmi
                    e la tua voce
                    per gridare il mio nome
                    ma urla, urlalo forte al vento.

                    I tuoi occhi m'han visto
                    la tua bocca tace,
                    i baci saziano la nostra fame
                    le tue braccia ci dissetano.

                    Le tenebre ci avvolgeranno
                    fino al nuovo tempo
                    e per ogni palpito che ci rimane.
                    Composta sabato 31 luglio 2010
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