Poesie personali


Scritta da: Antonella
in Poesie (Poesie personali)

Uomo e Poeta

Le tue mani scorrono leggere,
per lasciare traccia di te.
Scrivono versi che placano l'anima
di chi ha il piacere e la fortuna di leggerli.

Da Poeta divieni Uomo
e le tue mani accarezzano, con passione,
il corpo di colei alla quale hai dedicato i tuoi versi.

Da Uomo ridivieni Poeta
e ritorni nel tuo mondo di carta,
nel quale puoi vivere
con la compagnia della tua immaginazione.

Sei tornato ai tuoi sogni di Poeta;
quei sogni che l'Uomo non è riuscito a realizzare.

Talvolta torni ad essere Uomo
e, al ricordo di ciò che è stato,
finalmente piangi.
Composta venerdì 6 giugno 2003
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    Scritta da: Antonella
    in Poesie (Poesie personali)

    Una donna cammina

    Una donna cammina
    in riva al mare.

    I suoi piedi sono bagnati
    da acque limpide.

    I suoi passi sono lievi e lenti.

    Non c'è fretta nel suo cammino!

    Nulla l'attende,
    se non il suo destino.

    Non si volta indietro,
    ma cammina verso il sole.

    Sorride a chi la incontra
    e non smette di pensare
    che la vita è bella
    solo per il fatto di poter camminare.

    Una donna cammina,
    andando incontro al suo destino.
    Composta domenica 1 giugno 2003
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      Scritta da: Luigi Principe
      in Poesie (Poesie personali)

      Dio ha bisogno di lei

      Il fiore ha bisogno del vento e delle api
      l'albero delle sue radici
      le radici dell'acqua
      Dio ha bisogno di lei.
      È il nesso tra me e il mio creatore
      Il pennello più pregiato del primo e più grandi fra gli Artisti.
      La sua condizione è la misura della civiltà di un paese
      di quanto sia fertile la terra sulla quale cammina
      e quanto coraggioso sia il suo popolo
      la misura di quanto uomo sia il proprio Uomo.
      Composta giovedì 30 giugno 2011
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        Scritta da: Antonella
        in Poesie (Poesie personali)

        L'isola

        Nuotando contro corrente ho perso le forze
        e mi sono lasciata andare alla deriva
        nella marea creata da me stessa,
        travolta dalle onde dei miei pensieri.

        Ho raggiunto, annaspando, un'isola deserta e,
        infreddolita ed impaurita,
        mi sono adagiata sulla spiaggia umida,
        abbandonandomi ad un sonno ristoratore.

        Nel silenzio della notte
        ho ritrovato quella mia vita
        dalla quale ero fuggita
        e mi sono sentita nuovamente a casa.

        Ed al sorgere del nuovo giorno
        ho iniziato un nuovo cammino
        sulle spiagge solitarie di quell'isola
        nella quale avevo trovato riparo.

        La solitudine che vi regnava mi era familiare e,
        come un naufrago che attende i soccorsi,
        ho iniziato a costruirmi un mio mondo,
        nell'attesa di poter essere salvata.

        Il lento trascorrere dei giorni mi fece capire
        che nessun aiuto sarebbe arrivato,
        perché non avevo lasciato alcuna traccia di me e del mio percorso.

        Ed allora capii che avrei dovuto sopravvivere a me stessa
        ed escogitare un modo che mi permettesse di tornare indietro,
        a vivere quella vita dalla quale ero fuggita.
        Composta giovedì 13 marzo 2003
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          Scritta da: Antonella
          in Poesie (Poesie personali)

          Il Vento

          Il vento muove pensieri ed immagini,
          ricordi ed amori,
          che hanno costellato la mia vita,
          donandole il dolce gusto dell'innamoramento
          ed il sapore amaro dell'addio.

          Il vento soffia
          e porta con sé pezzi di vita
          che non fanno più parte di me.

          Vorrei correre ed inseguire il vento,
          raggiungere con lui la vita che non ho più,
          e con essa ricominciare a vivere
          non più di ricordi e di amori andati perduti.

          Tutto è in movimento,
          nulla si ferma ad aspettare me;
          il passato non torna,
          i ricordi rimangono come frammenti di un puzzle
          che non si può più ricomporre e si disperdono nel vento.

          Mi lascio accarezzare dal vento,
          cercando di ritrovare mani perdute
          che una volte mi sapevano stringere;
          rivedo con fatica i volti di persone amate
          sovrapporsi l'uno all'altro
          fino a darmi la visione di chi non ho mai amato ne conosciuto.

          Il vento mi accarezza i capelli,
          sembra volermi avvolgere in un inarrestabile abbraccio d'amore.
          Soffia, sempre più forte,
          portandosi via anche l'ultimo dei miei sogni,
          lasciandomi inaridita
          ed incapace di ritrovare la mia stessa vita,
          spazzata via da chi mi è volato accanto,
          travolgendomi come un tornado
          che mi ha lasciata sgomenta e priva di forze.

          Quando la furia del vento si placherà,
          mi metterò alla ricerca di quanto sarà sopravvissuto di me stessa.
          Composta lunedì 3 febbraio 2003
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            Scritta da: L. Orlandi
            in Poesie (Poesie personali)

            Dedicato a... la poesia

            Nel silenzio di questa dimora
            trovo forze sconosciute per imprimere versi.

            Dolce quiete mi accogli nell'ora tiepida del tramonto,
            nel momento di pace tra il giorno e la notte,
            quando il sole va a riposo e
            prima che s'alzi la luna,

            ecco che si leva il silenzio e medito,
            ricerco il mio spazio e ritrovo libertà.

            Non mi fa paura il buio,
            nel silenzio la sua voce è alta,
            ogni sussurro, ogni alito di vento tra le fronde,
            mi parla e accolgo e vivo.
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