Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Egoismo

L'amore non è possesso, ma bramosia
egli ti avvolge e ti sconvolge, ma è frenesia
ti allunga gli orizzonti, ma è fantasia...

Non ti consente di vivere, è tracotante,
ti impone i suoi ritmi, effervescenze,
ogni altra cosa non è importante...

Ma si insinua, poi si infiltra, ma è già tardi
quando ti accorgi è già fatto, ti ha trasformato
sei diventato un altro! vorresti contrastarlo.

Però in fin dei conti è una piacevole sensazione,
un oblio profondo, perché poi non farlo
non hai mai provato cosi grande emozione!
Composta giovedì 8 dicembre 2011
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    Scritta da: Antonio Fabi
    in Poesie (Poesie personali)

    Grandezza di una dinastia

    Il grande imperatore Vespasiano
    è noto che fu sempre molto attento
    ad ogni forma di risanamento
    nell'edilizia e nell'arredo urbano.

    Un piccolo grazioso monumento,
    da tempo atteso dal consesso umano,
    tanto dal ricco quanto dal villano,
    fu il simbolo di tal rinnovamento.

    È più famoso questo o il Colosseo?
    È più importante dell'Arco di Tito?
    Dipende dalle circostanze, Leo.

    Se, per esempio, dopo un bel convito,
    rincasando ti preme il troppo lieo,
    il vespasiano è certo preferito.

    E, quando avrai finito,
    libero e vuoto dirai, come gli avi,
    "Quanto furono saggi questi Flavi!".
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      Scritta da: Rosario Chippari
      in Poesie (Poesie personali)

      Canto notturno

      Canto di uno spirito errante,
      a sera,
      quando gli ormeggi e le prue risiedono
      nelle menti pacate di pescatori di uomini.
      Non hai più sognato, musa?

      Amor che a sangue
      perdona,
      amore di madre che tutto completa,
      quali sono i veri princìpi
      di un uomo solo e lasciato dall'amore,
      di quel verso senza ritorno?

      Canto notturno,
      e festivo.
      Della pietà di un cuore
      ne avrò il ricordo, o musa?
      Avrai segnato anche il mio sigillo
      nelle tempeste del desiderio?

      Non è più un sogno, capisci...
      È la vera luce di un giorno
      non qualunque...
      perché non vi è più
      il solito, l'abitudine. Non ci sarà.

      Canto di un errante
      che vibra sotto la luna,
      come il sangue davanti all'amor
      quello vero,
      ormai come un fiore
      che vive solo di luce, la tua.

      Amore che sogni,
      perdona le membra
      di uno spirito ferito,
      ormeggiando ora sulle sponde
      della sua mente. Vai, o musa...
      Rinsalda le antiche
      parole ispirate. Amore e sangue!
      Composta giovedì 8 dicembre 2011
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        Scritta da: Manuela
        in Poesie (Poesie personali)
        Ed è come se tutto l'amore che ho dentro ad un tratto fosse esploso, lasciandomi svuotata e agonizzante
        tutto questo bisogno di sentire che tu ci sei,
        che sei davvero lì per me,
        e la triste consapevolezza che non accadrà mai, che mai potrà essere... che non c'è futuro per noi,
        anime infelici.
        Quanto è meravigliosamente doloroso l'amore.
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          Scritta da: Pierluigi Ciolini
          in Poesie (Poesie personali)

          Amori d'autunno

          Amori al vento
          disperse foglie
          ormai ingiallite
          s'ammucchiano
          sotto l'immobile
          centenario.

          Amori fatti d'ombrelli
          sopra il cuore
          per paura del no
          o forse del silenzio
          che piega e spezza
          e non sente le campane.

          Amori freddi in cerca di riparo
          o forse di un cerino
          per incendiarsi ancora

          Amori ancora verdi
          seduti su di una panchina
          con i pensieri in tasca
          e due parole strette in pugno
          per non farsele scappare

          non è un sogno
          ma non svegliateli

          è uno sfiorarsi con gli sguardi
          furtivi mezzi baci
          fra la pioggia che
          l'inzuppa di colori e...

          fluttuano nel cielo
          come aquiloni
          senza spago.
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            Scritta da: Pierluigi Ciolini
            in Poesie (Poesie personali)

            Passeggeri della Notte

            Su binari di pensieri
            sferragliati nell'oscuro
            l'illusione incatenata
            lamentosa batte i pugni

            E quel treno
            di fantasmi
            liberato
            senza freni
            d'una spinta
            ha sol bisogno
            dalla nuda
            sua miseria

            l'infinita consumata
            vinta mostra
            il suo biglietto
            fazzoletto rugginoso
            che vuol
            sventolare ancora

            salgono timidi
            gli albori
            di rugiada rivestiti

            passeggeri su
            un marciapiede
            s'incamminano
            tra agnelli e lupi

            spasimi e lacrime
            sono finiti
            a lucidare

            forse...

            le soglie del cielo.
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              Scritta da: Pierluigi Ciolini
              in Poesie (Poesie personali)

              L'Ipotesi dei tuoi versi

              Dei tuoi lacci
              son l'inutile preda!

              Il tuo tempo
              è un
              violino villano
              di chi ha
              ancora speranza

              §sei tu
              che ancora
              ....
              mi sfiori le corde
              con note dolenti

              dei tuoi... se
              rabbiosa m'imperlo
              di pensieri la fronte

              alla mia cruna
              mantieni il tuo spirito
              ma...
              è un filo ribelle
              per me
              che tramo la notte

              §confesso che....

              su di una torre rimango
              a mirar del tuo mare

              malgrado

              il tuo ego
              dipinga il silenzio
              per un altro
              tuo

              Assolo.
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                Scritta da: Arjan Kallco
                in Poesie (Poesie personali)

                Giochi di illusioni

                Un pezzo di carta
                e una penna,
                non mi serve altro
                per disegnare le tue labbra
                che dolcemente labbreggiano,
                l'inno dell'amore.
                Immerso nei pensieri,
                eternamente le ammirereì, così
                senza mai saziarmi, ma
                quando bacio l'uno,
                mi scappa l'altro
                come il rintocco irrefrenabile del tempo
                segnato dalle lancette.
                Composta giovedì 3 novembre 2011
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                  Scritta da: Cristina
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Tu, per me, ancora noi

                  Sei il sogno
                  vestito da desiderio... folle, irragionevole,
                  amore oltre ogni limite,
                  gorgo prepotente che richiama a se
                  sguardi e sentimenti.
                  Mani che si cercano, si intrecciano,
                  labbra calde, accarezzate dal respiro,
                  corpi che si sfiorano,
                  fino a fondersi, vivendo....
                  È la notte, con le sue creature...
                  Io, te, l'incoscienza
                  avvolti da morbida seta,
                  ostaggi dell'oscurità e del mistero
                  dei sensi, i nostri, in tempesta.
                  Noi, come acque aperte di oceani infiniti,
                  sfiorati da brezze leggere
                  inebriati dall'antico profumo
                  che stordisce gli amanti.
                  Noi, scelti dalla sorte a seguir la luna
                  verso approdi dai contorni sfumati
                  senza pensiero ne meta...
                  noi, cui la notte concede un istante di vita...
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