Poesie personali


Scritta da: A. Cora
in Poesie (Poesie personali)

Fuori luogo

Non
m'appartiene il
presente

Che osa il mio sguardo
solcare, privo di sogni, d'un cielo
e del mare

Privo di quella strada, che mi mostrava
il cammino, nei passi ancora da fare
E le orme lasciate dai miei leggeri
calzari

Confuso tra regredite sembianze, che
hanno smarrito se stesse, che
più non si sanno trovare

Se poi m'è oscuro il futuro
che non si lascia
osservare

Solo il passato, mi resta
ove i miei occhi
tuffare.
Composta martedì 20 agosto 2013
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    Scritta da: Ciro Orsi
    in Poesie (Poesie personali)

    Un sedile per sognare

    Quel sedile all'ombra degli aranci
    nel viale del giardino
    dove giocavamo da bambini
    impastando la terra
    con la fantasia
    vedevamo le streghe
    i principi e i cetrangoli
    di fiabe senza tempo
    mentre mia madre
    ci guardava dal terrazzo
    tra una faccenda di casa
    e un'allegra cantata
    a piena voce
    lasciandomi gli spazi
    d'un navigar sicuro
    oltre il cancello
    di ferro sempre aperto
    che dal cortile
    andava verso i campi  .
    Un rettangolo di grigio basalto
    col bordo lavorato a toro
    gli angoli arrotondati
    poggiato sopra due colonne
    di pietra tufo
    lavorata a vista .
    Da un lato della pietra
    erano incise le iniziali
    dello scalpellino : S.D.
    un giovane fratello di mio nonno
    assai portato all'arte
    scolpiva nella pietra dura
    del Vesuvio
    le forme immaginate
    da un giovane talento
    per vincere l'oblìo del tempo
    prima che una morte prematura
    ponesse fine al sogno .
    Da quel sedile
    ho preso il mare aperto
    oltre il cancello del cortile
    lascio ora che le dita scorrano
    lievi su questa tavoletta
    di un prezioso vetro grigio
    dal bordo lavorato a toro
    un rettangolo ad angoli arrotondati
    leggera come le idee
    che vincono
    l'oblìo del tempo .
    Composta lunedì 19 agosto 2013
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      in Poesie (Poesie personali)

      Pronto all'appello

      E ti alzi una mattina,
      e sei molto diverso.
      Lavandoti la faccia
      ti lavi la camicia,
      pelle sulla pelle,
      pelle sulla stoffa
      stoffa sulla pelle.
      Ti guardi nello specchio,
      giusto per abitudine
      o forse è un caso del mattino.
      Immagini che passano,
      è facile la scelta
      della faccia di giornata.
      Una a caso
      ma triste e inespressiva.
      I mille me stesso
      tristi o disperati,
      ma vivi mai.
      Indossi la divisa
      quella di tutti i giorni,
      ma sotto la tua pelle.
      Meglio che non si veda,
      non si sa mai.
      Potrebbero aver cambiato la forma di governo
      oppure chi è al potere potrebbe aver cambiato colore di casacca.
      Meglio non rischiare
      voglio ammazzarmi da solo
      non farmi ammazzare.
      Composta lunedì 19 agosto 2013
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        Scritta da: A. Cora
        in Poesie (Poesie personali)

        Enigma

        Un
        mistero
        d'utopica essenza

        Improvviso mi coglie e
        m'avvolge

        Mentre la gioia, insegue il dolore
        Come un'ombra furtiva che mi
        cammina il pensiero

        Fino alle porte sbarrate
        del cuore

        Cala, come un sipario di
        porpora rosa

        Sui petali bianchi
        d'un fiore.
        Composta lunedì 10 novembre 2008
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