Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Senza titolo -2

Le lacrime del sabato sera
sono più salate e grigie
somigliano una vecchia densità
che tarda a scendere
io, non sono la tua donna
clandestina anche per me.
Nella pista sotto luci argento
ballano coppie di sempre
dalle facce disilluse
si tengono per mano
io però non sono con te
ti abbraccio solo con gli occhi.
Continuare le pene, le notti, i giorni
del telefono muto, nero. Distante
però mi parla, mi racconta
di altri letti sgualciti
io, non sono la tua amante
di un'incessata dimenticanza.
Compagnie che ridono alle mense
tanti, troppi visi che conosco
da brevi e lontane date
mescolata fra le sedie di paglia
io, non sono l'avvezza mica
di saltuari disegni.
Giorni di festa quelli veri
da dividere quasi sempre
abbandonando quotidiani pensieri
e risa leggere
io, non sono la tua compagna
di incontri accaduti per garbo.
Amplessi, regali, pochi baci del vino
candele, parole, spaghetti e canzoni,
muovono scomposti sulla scacchiera
io, sono la dama di giochi
di un fante, quando alfiere o re
che dà scacco matto.
Vota la poesia: Commenta
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Senza titolo -1

    Profumo di rosa gialla canina
    col risveglio del mattino mio.

    Colore di lacrime azzurre nella pioggia
    e nettare l'anima spoglia.

    Fredda acqua di fiume calma
    mi abbraccia i ricordi vicini.

    Umida terra di campo dopo settembre
    per farci l'amore rinato.

    Grande fuoco padrone di sempre
    vince i miei sensi smarriti.

    Questo tastare di pettirosso
    come un'accoglienza.

    Cielo ovattoso di nuvole lontane
    cullano ore e osati pensieri.

    Tiepida aria di vento maestrale
    mi vola da lui ancora.
    Vota la poesia: Commenta
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Il desiderio represso

      A non fidarti della
      rondine fai bene
      se prima del tempo
      le sue ali schiude
      e se del sole non ti
      illudi da trascurare
      il vento con le sue
      nuvole le sue tempeste.

      Ma non della rondine
      né del vento il tremore.

      Su tutto temi scandalo
      e rossore, esasperato
      amor proprio, l'errore
      non ti hanno accordato
      vivere. Peccato (virtù)!

      Perché è nei sentieri
      impervi, sconsigliati,
      errati, che l'uomo
      si compatta si sfibra
      provando a resistere
      nuova estrema
      situazione, al richiamo
      della già dal sommo
      illustrata selva oscura.

      Rinunciante donna
      a te mi saldo:
      non v'è all'inferno luna
      ma è dei sensi peggior
      pena un sempiterno
      rigido bianco inverno.
      Vota la poesia: Commenta
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Imprigionerò

        Sarà facile
        stampare tanti soli
        sulla faccia
        calare la maschera
        cieca e sorda
        che non preferiva sapere
        mi farò stringere
        da tentazioni sornione
        e da un amore inquietante
        senza abitare paura
        mi vestirò danzando
        di gioie nel cuore
        tutti i minuti
        di questi giorni
        respingerò i tuoi capelli
        imprigionerò sulle labbra
        il sapore del miele
        selvaggio del buoi
        padrone del vento
        desidero tu assista
        la mia ombra
        tu mi senta nell'aria
        se poi mi leghi la vita
        col tuo sguardo intrigante
        circondarmi di un oceano
        sarà facile.
        Forse non ti racconterà più
        la penna innamorata
        novelle che non vuoi sentire
        spero questo cuore dorma
        si culli di sospiri
        si culli di parole
        si culli di amore
        si culli di tremori
        si culli di amplessi
        regalati, dette, dato, passati, caldi.
        Mi coccolerò alla luce di cere
        carezzata da musiche lente
        indosserò i nostri odori
        se i giorni di domani
        non ti avranno
        sul muro scorrono
        i giorni di ieri
        e li amo
        voglio il coraggio del nome
        che mi moriva fra le righe
        Francesco.
        Vigile nella testa
        ai primi soli
        m'accompagna zuccheroso
        nei bui teneri
        Francesco.
        Risulto dall'acqua
        lucida di vinti timori
        non sarai musa virtuale
        in mezzo alle parole
        Francesco.
        Per un poeta
        è un osare raro
        creatura intatta offro
        oggi rivelo al foglio
        Francesco.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Comizio

          "E in questo triste sguardo d'intesa,
          per la prima volta, dall'inverno
          in cui la sua ventura fu appresa,
          e mai creduta, mio fratello mi sorride,
          mi è vicino. Ha dolorosa accesa,

          nel sorriso, la luce con cui vide,
          oscuro partigiano, non ventenne
          ancora, come era da decidere

          con vera dignità, con furia indenne
          d'odio, la nuova storia: e un'ombra,
          in quei poveri occhi, umiliante e solenne...

          Egli chiede pietà, con quel suo modesto,
          tremendo sguardo, non per il suo destino,
          ma per il nostro... Ed è lui, il troppo onesto,

          il troppo puro, che deva andare a capo chino?
          Mendicare un po' di luce per questo
          mondo rinato in un oscuro mattino? "
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Una Valentina

            È scritta questa rima per colei i cui occhi
            lucenti ed espressivi come i gemelli di Leda,
            troveranno il suo stesso dolce nome annidato
            sulla pagina, celato ad ogni lettore.
            Osservate i versi attentamente! Vi è in essi
            un tesoro divino - un talismano - un amuleto -
            che si deve portare sul cuore. Osservate poi
            il metro - le parole - le sillabe!
            Nulla si tralasci, o sarà vana la fatica!
            E non v'è, nondimeno, nessun nodo gordiano
            che senza una spada non potreste disciogliere,
            se solo n'afferraste il soggetto.
            Tracciate sul foglio, scrutate da occhi
            in cui l'anima balena, s'ascondono, perdute,
            tre parole eloquenti, spesso dette e spesso udite
            da un poeta a un poeta - e d'un poeta è anche il nome.
            Le sue lettere, benché ingannino, ovviamente,
            come il Cavalier Pinto - Mendez Ferdinando -
            sono, invece, sinonimo del Vero. - Ora basta!
            Pur facendo del vostro meglio, non sciogliereste l'indovinello.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Enigma

              "Di rado troviamo", dice Salomone Allocco,
              "una mezza idea nel più profondo sonetto.
              Attraverso i suoi sottili espedienti scorgiamo
              agevolmente, come in un berretto di Napoli -
              ciarpame! Robaccia! - come può portarlo una signora?
              E più pesa, però, della vostra stoffa petrarchesca -
              piumate assordità che un lieve soffio disperde
              e ammucchia in cartaccie sol che l'esaminiate".
              E Salomome ha invero ragione.
              I soliti versi tuchermaniani sono bubbole
              notorie - effimere e così trasparenti -
              ma questa mia, ora - potete esserne certa -
              è solida, nitida, immortale - e tutto questo
              a causa dei cari nomi che vi sono celati.
              Vota la poesia: Commenta