Vortice scuro fra due pietre rosse il grido del pazzo oltre il limitar del bosco notturno spettro braccia desolate nella landa detriti a valle corrono ombre come di ricordi.
Macerie come pensieri strangolati, macerie di case due pietre è già una storia un lembo di muro è il passato, rovine antiche cotte dal sole cocente di estati come gelsomini, macerie fra le mani accarezzate e ritrovate, intatte nella mente.
Acque ruscellanti per il declivio polvere di cascate fra massi verdi di muschi rinnovati, si sente l'onda che non ha parole a pioggia sul greto mormorare di memoria in memoria i meandri della mente a ritroso percorrendo.
Solo frammenti: una scheggia di legno sotto la pelle del palmo della mano una briciola di pane sotto il piede scricchiola il petalo di un fiore sul tavolo inaridisce un tasto d'avorio pallido come il volo del gabbiano un capello biondo come un arpeggio lontano un frammento di pizzo antico come il volto della luna ed un tramonto fiammeggiante fra gli abeti blu il sussurro dei giovani la sera, che male fa la scheggia nel palmo della mano, solo frammenti fra le pagine del libro posti a vegliare.
Promesse al mondo mai mantenute, fiori secchi dentro un cassetto, una barca sfondata sulla riva, lontano smorzato un canto di sirene antiche, un sasso lanciato contro il tronco del pino, odore di corpi assordati nel rombo della via, scroscia la luce sui muri delle cose che non importano, insegne al neon rivestite di polvere opaca su respiri che non sono altro che fisiologica necessità, i cieli sono stati conquistati gli animi rarefatti rinchiusi negli armadi profumano di naftalina.
Sabbia fine pungente punte di spillo portate dal vento a limar la pelle del volto, sabbia dorata ricopri poi scopri pene e ricordi: tarli nel legno sabbia di legno sul pavimento son orme lasciate mai cancellate.
Con ali raccolte nascere nell'attesa vibrante del giorno dopo domani, con ali raccolte dormire nel nido di erbe fragranti di soli ormai tramontati, con ali raccolte.
E se non puoi la vita che desideri cerca almeno questo per quanto sta in te: non sciuparla nel troppo commercio con la gente con troppe parole in un viavai frenetico.
Non sciuparla portandola in giro in balìa del quotidiano gioco balordo degli incontri e degli inviti, fino a farne una stucchevole estranea.
Amica mia penso a te Al tuo color di sole alla tua grazia La casa è vuota da quando il mio raggio di sole È andato a tuffarsi in mare Se vedi i sommergibili Dì loro che t'amo Se le nubi s'addensano Dì loro che t'adoro Se la mareggiata infuria sugli scogli della riva Dì agli scogli che sei la mia pietra preziosa Se qualche granello di sabbia brilla tra i mille granelli di sabbia della spiaggia Digli che sei la sola gemma che amo Quando vedrai il postino Digli con quanta impazienza aspetto le tue lettere Ti mando mille baci mille carezze Che ti raggiungeranno come le parole raggiungono l'antenna del telegrafo senza fili Se vedi dei feriti Digli che la mia sola ferita è quella che hai inferto al mio cuore Se a volte pensi pensa che il mio pensiero è sempre con te E che t'adoro.