Poesie d'Autore


Scritta da: Elisa Iacobellis
in Poesie (Poesie d'Autore)

Orizzonte

Mare anteriore a noi, le tue paure
avevano corallo e spiagge e alberete.
Sbendate la notte e la caligine,
le tormente ppassate e il mistero,
si apriva in fiore la Lontananza, e il Sud siderale
splendeva sulle navi dell'iniziazione.

Linea severa della riva remota:
quando la nave si approssima, s'alza la costa
in alberi ove la lontananza nulla aveva;
più vicino, s'apre la terra in suoni e colori:
e, allo sbarco, ci sono uccelli, fiori,
ove era solo, di lontano, l'astratta linea.

Il sogno è vedere le forme invisibili
della distanza imprecisa, e, con sensibili
movimenti della speranza e della volontà,
cercare sulla linea fredda dell'orizzonte
l'albero, la spiaggia, il fiore, l'uccello, la fonte:
i baci meritati della Verità.
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    Scritta da: Elisa Iacobellis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Mediterraneo

    Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale
    siccome i ciottoli che tu volvi,
    mangiati dalla salsedine;
    scheggia fuori dal tempo, testimone
    di una volontà fredda che non passa.
    Altro fui: uomo intento che riguarda
    in sé, in altrui, il bollore
    della vita fugace uomo che tarda
    all'atto, che nessuno, poi, distrugge.
    Volli cercare il male
    che tarla il mondo, la piccola stortura
    d'una leva che arresta
    l'ordegno universale; e tutti vidi
    gli eventi del minuto
    come pronti a disgiungersi in un crollo.
    Seguìto il solco di un sentiero m'ebbi
    l'opposto in cuore, col suo invito; e forse
    m'occorreva il coltello che recide,
    la mente che decide e si determina.
    Altri libri occorrevano
    a me, non la tua pagina rombante.
    Ma nulla so rimpiangere: tu sciogli
    ancora i groppi interni col tuo canto.
    Il tuo delirio sale agli astri ormai.
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      Scritta da: Elisa Iacobellis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Nostalgia del mare

      Quanto dolore,
      bellezza!

      L'odio accende fuochi di passione
      sui fuochi lontani fari, grandi fiori rossi,
      delle coste del mare; grida all'erta
      di fiamma bianca e verde,
      sulle grida di fiamme
      dei sogni, che, come nei sogni,
      non si sa, in verità, se furono...
      E sono quelli ancor mal desti
      che brutta espressione, che freddo!
      contro quelli ancor mal addormentati
      che brivido, che espressione ancor più brutta!

      E la morte si unisce con la vita

      inaspettatamente, qua e là, come in bagliori
      di cento colori tragici ed acuti;
      si unisce con il sogno,
      che preferisce morire anziché svegliarsi.
      si unisce con il sogno.

      Comincia a far giorno rosso e bianco.
      Coste che fumano, nel primo sole,
      per quelli che vivono ancora!
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        Scritta da: Elisa Iacobellis
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        I ricordi, un inutile infinito,
        Ma soli e uniti contro il mare, intatto
        In mezzo a rantoli infiniti...

        Il mare,
        Voce d'una grandezza libera,
        Ma innocenza nemica nei ricordi,
        Rapido a cancellare le orme dolci
        D'un pensiero fedele...

        Il mare, le sue blandizie accidiose
        Quanto feroci e quanto, quanto attese,
        E nella loro agonia,
        Presente sempre, rinnovata sempre,
        Nel vigile pensiero l'agonia...

        I ricordi,
        Il riversarsi vano
        di sabbia che si muove
        Senza pesare sulla sabbia,
        Echi brevi protratti,
        Senza voci echi degli addii
        A minuti che parvero felici...
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          Scritta da: Elisa Iacobellis
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          In riva al mare

          Tirreno, anche il mio petto è un mar profondo
          E di tempeste, o grande, a te non cede:
          l'anima mia rugge nè flutti, e a tondo
          Suoi brevi lidi e il piccol cielo fiede.

          Tra le sucide schiume anche dal fondo
          stride la rena: e qua e là si vede
          qualche cetaceo stupido ed immondo
          boccheggiar ritto dietro immonde prede.

          La ragion de le due vedette algenti
          contempla e addita e conta ad una ad una
          onde e belve ed arene in van furenti:

          Come su questa solitaria duna
          L'ire tue negre a gli autunnali venti
          Inutil lampa illumina la luna.
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            Scritta da: Elisa Iacobellis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Solitudine

            Di te stesso sei colmo, e tuttavia,
            quanto di te stesso sei privo,
            solo, e lontano, sempre da te stesso!

            Aperto in mille ferite, ogni istante,
            come la fronte,
            van le tue onde, come i pensieri,
            vengono, vanno e vengono,
            baciandosi, fuggendo,
            in un eterno conoscersi,
            mare, e dimenticarsi.

            Sei tu, e tu non lo sai,
            batte il tuo cuore in te, senza saperlo...
            Che colmo di solitudine, mare!
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