in Poesie (Poesie d'Autore)
Non mi resta altro
Se potessi mescolare la rabbia alle onde dell'acqua,
troverei scampo dalle cose che mi inseguono
come se fiutassero nelle stanze delle mia mente tutte le paure
e quelle passioni sigillate con crudele astinenza e omissioni.
Mi porta via dal male il forte ondeggio,
trasporta verso orizzonte tutti gli sbagli
che hanno alzato con gli anni una diga
contro le pareti fragili della carne.
A volte parlo al fiume e sembro un folle,
uno che preferisce annegare la sua rabbia
pur di smaltire i profondi dolori
così abili a succhiarti i pensieri dal silenzio.
E resto in riva come una scarpa usata
a costruirmi un'arca per il cuore
che non ha mai smaltito il cadavere dei suoi peccati
spesso, troppo spesso annodati al credo.
A volte parlo al fiume e guardo in alto.
Non mi resta altro.
Non mi resta altro.
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