Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)
Riapparvero i mille figuri
Soldati del Giusto
Sguainate le spade fendono l'aria
Disprezzo e miseria nelle loro parole
Dolci pozioni e promesse di morte
Si cerca di Achille la presa di Teti

Ignudi amanti gemelli
Senza rimorsi e vergogna
Seguite di Pizia il cammino
Apollo ne ignora l'oracolo
Se presagio di triste destino.
Composta domenica 10 novembre 2013
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    in Poesie (Poesie d'Autore)
    E Ade lasciò l'ade
    Invisibile agi occhi di Eros
    Indossò il suo elmo di pelle
    Sibila la lingua di mille serpenti
    Cerbero morde presunti peccati
    Nemesi insegue l'ingrato
    Dispensa sciagura al malvagio
    Rende giustizia alla sorte.

    Squarci di drappo di nero velluto
    Forcipe aguzzo negli anfratti del cuore
    Troppo dolore per questo amore.
    Composta sabato 9 novembre 2013
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      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Contro Crono
      Impari la lotta d'uomo
      Pura follia pensare alla contesa
      Ate, scaglia la tua freccia!
      Colpisci la mente
      Regalale l'attimo
      Io non mi opporrò
      Con Morfeo governerò il sogno
      Fantaso lascerò alle porte.

      Palinuro non lascia il timone
      Compagno di viaggio fedele
      Traccia dei due amanti il percorso
      cosa c'è oltre la collina
      Cosa oltre il cielo offeso
      Oltre il suo colore perso?

      Schegge impazzite di pensiero
      Nuvole senza luce
      Di respiri soffocati e densi
      ed è subito angoscia
      Tanato mi traccia il cammino.
      Composta venerdì 8 novembre 2013
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        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Personaggi di un sogno
        Così presto vicini
        d'improvviso occhi desti
        Bagliori di luce come muraglia cinese
        Il Niente confonde le carte
        Il Tutto si veste del Nulla
        Personaggi ignudi e maschere buie
        Il Presto fatica a trovare il suo porto
        tutto così presto

        Il filo è sottile ma esiste
        E della nave tiene gli ormeggi
        Ambigue maglie slabbrate
        Il tessitore ne ha confuso le trame
        Arianna piange Teseo
        E pianto d'amore?
        Dionisio guida il suo carro
        Pronto a guarirne il dolore.

        Sonno
        quiete di ogni cosa
        Pace dell'animo
        Che disperdi gli affanni e rianimi i corpi
        Fa che dalla porta d'avorio
        Non esca un sogno non vero
        Fa che il sogno abbia forma
        Silenti
        Uomini e Dei piegano il capo.
        Composta giovedì 7 novembre 2013
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          Gorilla

          Le scale finiscono al primo albero convinto di essere un gorilla
          che resta in piedi per dirigere la rivoluzione
          in un città difesa da manifestanti vestiti di nero
          che si riempiono l'ego con promesse di libertà e sogni

          scesa la scala si arriva all'inferno
          un gigantesco motore nutrito da soldati senza assicurazione
          che spingono i giri oltre i loro limiti
          per dimostrarti che la vita è una risorsa e non una battaglia

          dove le scale finiscono ti aspettano i gorilla
          in stadio avanzato di evoluzione precoce
          che pensano di essere profondamente innamorati
          di una new york sotto la neve alta più di un metro

          e poi pensi
          che in fondo la guerra è una pausa breve tra due battiti
          che tutto ciò che ti conquista
          assomiglia a un primate
          e che volendo potresti andare sempre avanti
          a scendere e salire scale
          verso un albero col credo fermo di essere gorilla.
          Composta venerdì 3 gennaio 2014
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Fantasia d'un irlandese ubriaco

            I giorni corrono verso un campo di battaglia senza vinti né vincitori,
            nessuno ha idea, dove finisca il sangue che macchia la terra
            o le nostre mani mute davanti ai capitani delle battaglie
            mai nostre veramente, ma che finiscono col divorarci dentro.

            Cadiamo come false stelle sul lato senza vento dell'universo
            perché ci siano altre stelle a dare una luce migliore della nostra
            e ci aggrappiamo amico mio, ai legami di sangue,
            come una canzone alla promessa emozionante dei ritmi.

            Torneremo indietro un giorno e non fantasmi,
            torneremo a sentire come parla di noi il vento,
            e rammenderemo ricordi dentro vecchie care poltrone
            strappando il corpo d'amore alla memoria.

            I giorni non sentono nemica la nostra corsa
            verso un dove si senta il rumore del fiume
            un dove da chiamare casa
            anche se casa
            è sempre un domatore senza frusta per un gigante selvaggio.

            Torneremo alle rive senza fare rumore,
            per pescare un pezzo di Luna dalla fantasia d'un irlandese ubriaco
            e ci sembrerà di non avere più paura
            di sentire in altri, la forza dei nostri battiti.
            Composta venerdì 17 giugno 2011
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Raramente

              Sono come una coda di luce che precipita ma raramente
              e raramente si scontra col cuore d'un buono
              troppo preso a scivolare nel suo tunnel
              dove l'unica cosa buona sono i bar aperti fino all'alba

              i polmoni delle mie ali sono come vele gonfie d'aria
              e il mio cadere non si grafia col muro ruvido della nube
              perché raramente precipito senza causa
              in mezzo a quelli rimasti fedeli ai sogni

              le cose importanti restano
              anche al buio
              anche nella solitudine
              anche in silenzio
              anche senza carne sull'osso
              anche in una piccola memoria
              resistono al tono dell'assenza di luce
              finché non arrivano degli angeli
              quelli che raramente precipitano sulla terra
              quelli che quando arrivano hanno uno scopo
              che non durerà per sempre
              che non toglierà del tutto il dolore
              che però attaccherà la corrente
              tra incidente e causa.
              Composta lunedì 4 gennaio 2010
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Non dire addio nemmeno sotto tortura

                È qualcosa che ti brucia dentro le vene
                che ti obbliga a chiudere gli occhi,
                è qualcosa che conosce il tuo nome
                e ogni notte ti chiama.

                Come mai senti il freddo tocco del vento
                dentro?
                Come mai pensi di bruciare
                ma sei lontano dal fuoco?

                È qualcosa che corre con te in un sogno,
                è qualcosa che non comunica con gli altri,
                si adagia semplicemente nel tuo copione
                e aspetta... la platea.

                Dove vorresti fuggire?
                Da chi vorresti scappare?
                Come potresti diventare
                quello che ancora non sei?

                È qualcosa che viene dallo spirito,
                qualcosa d'immortale
                e più ti nascondi più ti trova
                in tutti i bui nascondigli.

                Come mai non finisce presto questa canzone?
                dove vanno a combattere quando riposano,
                i soldati?
                Qual è il nome proprio di tutte le guerre?
                E quando smettono di amarsi gli innamorati?

                È qualcosa che ti divora il cervello
                che ti offre in pasto a tutti i sogni,
                mentre un lampo ti lacera di desiderio
                che userà la tua voce per parlare.

                Non caricare la tua arma oggi.
                Non dire addio nemmeno sotto tortura.
                Lascia che le cose vadano avanti
                senza paura che tu perda del tempo
                per sempre.
                Composta sabato 4 maggio 2013
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Laddove luna sorge

                  In ogni angolo, hai visto, c'è un sole.
                  Io posso dividerlo per te in mille pezzi
                  e farne diamanti per quell'occhio
                  che sfatti d'una fine l'anatema.
                  Hai visto? È giorno.
                  Non ha confini questa città di spazzatura
                  ma vedi, c'è un angolo segreto sempre in luce,
                  dove noi possiamo spartire in pace, i respiri.

                  Tu possa essermi meccanico di gran precisione,
                  durante il decollo verso l'alto
                  che tanto mi chiama per spedita ala,
                  verso pianeti che tu un poco come me, chiameresti sogni.

                  Non limitarmi l'ora.
                  Non tardare.
                  È pronto ogni dire per spezzare confini
                  dall'oltre in cui potremmo inventare
                  altri universi verso cui fuggire.
                  Non tardare.
                  Là dove Luna sorge
                  ci sono i nostri cuori.
                  Composta martedì 2 aprile 2013
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                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Per non morire mai

                    È solo un promemoria
                    cercare un faro dove esiliare tutta la solitudine dentro
                    spendere secondi, ore, minuti, giorni, anni, decenni alla ricerca del me
                    ascoltare il mare dopo il tramonto e in assenza di gabbiani
                    rovesciare la città alla tua ricerca

                    proverò a stappare tutte le bottiglie di vino in cantina
                    per innaffiare le piante morte sul davanzale dei ricordi
                    e gridare "Lazzaro, risorgi"
                    quasi potessero risorgere dalle ceneri le lettere della vita... bruciate

                    è solo un promemoria
                    smetterò di bere caffè in tutti i bar dove vorrei incontrarti
                    mi limiterò a fissare il colore dei semafori con occhio umano
                    sognando un posto dove raccoglierti diamante
                    un posto che alcuno vorrebbe mai trovare

                    starò da solo per un po' in riva al fiume
                    lo stesso che scende a onde nervose fin dentro il capo
                    che spara alto il pensiero fino ai primi gradini dell'orizzonte
                    dove tu sali o scendi ogni volta che indossi i miei battiti

                    è solo un promemoria
                    diventare ricco e comprarti come gioiello un pianeta
                    pulire la città dai violenti ma non dai pazzi
                    e scrivere sui mattoni grigi poesie d'amore
                    per quelli che ancor non si sono incontrati.
                    Composta venerdì 4 maggio 2012
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