Il volersi bene, l'amarsi è viziarsi, anche di piccole cose, di piccoli gesti scendere giù di corsa per le scale, mentre fuori piove e darsi un bacio intenso passionale, per poi risalire a casa bagnati fradici e ridere come due matti.
Dannazione ragazzo, non innamorarti di una ragazza solo perché ha un bel culo, o una terza ben piazzata. Non innamorarti solo delle sue forme, quelle con il tempo andranno a farsi fottere. Piuttosto innamorati del suo sorriso, del profumo della sua pelle, delle emozioni che ti da quando ti stringe la mano, innamorati dei suoi abbracci e delle sue carezze, innamorati delle sue imperfezioni dei suoi difetti e falli diventare pregi rendili unici e inimitabili, falla sempre sentire una donna importante. Cogli la sua vera essenza, ubriacati di lei. Non badare alle forme, ma scava nel suo animo e arriva fino al centro del suo cuore. Innamorati di questo, perché questo è amore e non andrà mai via è l'unica cosa che troverai sempre.
Un pozzo senza tempo l'acqua sgorga dalle fontane un cunicolo porta a san pietro come guardare dal buco della serratura, segreti archeologici e morali alla bocca della verità non puoi mentire. Una semplice via porta in chiesa, scavi, archi, palazzi, teatri ogni angolo riserva una sorpresa parchi, monti, colli, giardini una villa ospita lo zoo dove natura e storia si legano. Piramide e obelischi portano nell'egitto madre teresa di calcutta in india l'icona della carità unisce i popoli ogni paese ha la sua ambasciata pure un'isola non manca, tra i ponti lungo il tevere, sul milvio allucchetti speranze. "L'incanto di roma" avvolge in un sogno trasporta in un secolo lontano le botticelle trottavano sui sanpietrini trasportavano botti con merci, solo in epoche più moderne arriva foro italico e stadio olimpico.
Strappami le ali per ricostruire piume così nell'ultima forma di sostanza ergere la necessità ed il Bisogno del Volo ad unire baratro e vuoto e cima e fondo e rosso e cielo in questo mio Nero di angelo-demone di tocco-stimmata di sentire-ossessione.
Trasfigurata in trasformazione cangiante dalle iridi alle orbite per non vedere ma sentire con gli occhi e gustare i tuoi che mi danno lo stesso colore in cui ti bagni e che ti è essenza la mia.
Non voglio un tocco di superficie, ma la sensazione profonda di aghi che trapanano fino allo scheletro fino a scalfirlo e che guardino la pelle come meta lontana, appena al di sotto d'un vestito qualsiasi. Voglio fasci e nervi stringermi allo spasmo e che il tuo midollo venga a farmi visita nella parte più umida della testa e cartilagini unirsi dal primo all'ultimo osso.
Mi smembro in proiezione e riverbero, prisma rovesciato di rifrazione all'iride a creare illusioni di ritorno per occhi miscredenti.
Credimi nella mia moltitudine, nel rifrangermi e frazionarmi ad opera del tutto che è niente e che nelle mie divisioni si moltiplica, amplificandosi, nella danza roteante di un derviscio.
Mi bolle il sangue nei sepolcri di luna quando si avvicina troppo alla terra ed invoca il tuo richiamo di lupo che gutturale mi sbrana di soli latrati.