Poesie anonime


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie anonime)
Non mi pento
Di quel fuoco
Che infiamma
Le gote e le vene
Che innalza
Il vento
Della passione
E non mi fa stare
Lontana da te

Non mi va
Di ascoltare
La ragione
Quando il cuore
Batte di fiducia
E si abbandona
In quegli occhi di cielo

Voglio amare
A modo mio!

Non mi pento
Se oggi
Desidero
Fremo
Sfiorandoti la pelle…
…se sciogliendomi
Non so come vivrò
Domani….
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie anonime)

    La nevicata

    Sin dalla sera,
    la neve cadeva fitta e leggera;
    ed al mattino,
    una spessa coltre,
    soffice e bianca,
    ammantava tutto
    con la sua gelida faccia stanca.

    Giù nella via,
    un giovincel gioioso
    giocava ha pallate
    col suo can festoso,
    e la gente,
    con passo lento camminava,
    con un fruscio al piede,
    che la neve calpestava.

    I passeri, infreddoliti ed affamati,
    volavano sconcerti,
    cercando di trovare qualche cosa da beccare.
    Cosi i miei pensieri
    Intrecciavano voli

    Con le falde leggere,
    che s'adagiavan sulle coltre diaccia della neve.

    Allor sentii l'invito a riposar la vita
    Nella culla del verno,
    come il frutto di una bacca, d'un bacello,
    e risvegliarla poi, fiorita
    al dolce tepor della primavera,
    che il sole timido riscalda,
    e l'uom fa sognare
    nella sua sfera.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie anonime)

      Sogno una notte rossa, aria arancione e i tuoi capelli biondi

      Sfuma il cielo
      e io sogno una notte rossa,
      aria arancione
      e i tuoi capelli
      biondi
      in un miraggio
      che non ho trovato
      finora

      il fioraio ha già chiuso
      con le sue ordinazioni
      non posso neanche
      prenderti qualcosa di carino;
      e nei miei passi leggeri
      sento il cuore pesante
      seguo l'orizzonte
      voglio solo ascoltare
      per sempre
      il tramonto;
      lo seguo
      tra i campi, guado un fiumicello
      nella strada complice
      di tante sere,
      e tocco finalmente
      la sabbia della spiaggia
      che luccica della
      debole
      luce
      serale.
      Tra il suono delle onde
      il tuo pensiero mi confonde,
      non riesco neanche a
      pensare,
      cercare di fare qualcos'altro

      Sulle maree della mia vita
      guardo le onde,
      il mare
      questo amore è troppo grande
      ormai
      pensare vuol dire amare

      e lo guardo
      lì che scappa nell'orizzonte
      nell'infinito
      a fuggire da chissà cosa
      un amore che ha paura
      gridano i gabbiani

      Non riesco ad affrontare
      questo mare
      questo amore
      che mi lascia
      sulla spiaggia
      solo
      a sognare
      sentire
      gabbiani
      setacciare
      rupi e sabbia
      in un'eterna
      serata
      di maggio
      schiarita dal tramonto
      che ovatta l'atmosfera
      in questo fotoromanzo
      che sa di vecchi
      ritornelli

      Vorrei attraversarlo
      ma non riesco;
      vorrei amarti
      ma non so amarti;

      Voglio solo
      sussurrarti,
      nel vento,
      che rimarrò
      sempre qui,
      sulla spiaggia,
      a guardarti
      ad ascoltarti
      ad aspettarti,
      vivendo del sognarti.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie anonime)

        Un momento di pace

        Sto aspettando un momento di pace infinita
        come quando distesi in un campo di grano
        si sentono solo gli aerei passare
        e ogni nuvola è un gioco
        sempre da trasformare...
        come quando nell'alba di un dolce mattino
        si ode soltanto il rumore del mare
        e la sabbia che scivola fra le mie dita
        ha il fruscio della seta
        e il silenzio è un incanto
        rotto solo dal pianto di un cuore che soffre...
        non ha voce il dolore
        non ha pace quel cuore...
        tristemente galleggia
        come un fiocco di neve su un lago ghiacciato
        e non c'è primavera che possa far sciogliere il gelo
        e le ali spezzate non spiccano il volo
        vorrei essere il cielo...
        dove un angelo non è mai solo.
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          in Poesie (Poesie anonime)
          Il dolore ci circonda
          azzurro
          lieve come il cielo

          sorridere è
          un raro ostacolo a questo cielo

          una tana
          in un'inverno
          in un letargo

          ma noi

          ci siamo evoluti
          creati con
          una vista
          frontale

          con un collo
          che ruota

          per
          vedere
          da sopra l'affannarsi
          da sotto
          le ali
          di altri esseri

          di più
          per levare lo sguardo
          al cielo.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie anonime)
            Il mio gran amico
            di cui molto mi fido
            è una persona come tutte le altre
            una persona qualunque
            è bello poter rinunciare
            uscire dal campo
            e anche lui far giocare
            dandogli il cambio
            noi risolviamo ogni difficoltà parlando
            certe volte anche giocando
            infine posso dire che un amico,
            "secchione" o "fico"
            brutto o bello
            serio o monello
            è una persona speciale
            che certe volte ti fà un po male
            perché se ti tradisce
            tu rimani male e triste.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie anonime)

              Donna

              Donna fiore del mio piccolo cielo
              donna piccola stella del mio Universo
              fatto di sogni e di speranze.

              Donna pensiero e desiderio d'un tempo
              che deve ancora arrivare
              o d'un momento che se ne andò
              in punta di piedi per non fare rumore
              per non svegliare un piccolo cuore
              che ancora sognava
              un'interminabile gioia o un'infinita felicità.

              Donna mondo fragile
              come il gambo d'un fiore
              un petalo che appassì accanto
              a un fiore che aveva
              già consumato il suo tempo
              i suoi desideri d'infinite parole
              ormai racchiuso in un abbraccio
              e nel tuo interminabile amare.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie anonime)
                Ho il bavero alzato... le mani strette tra le gambe...
                rannicchiato e infreddolito ...
                in posizione fetale... in un angolo.
                Scorgo appena con lo sguardo ...
                la ballerina di Degas che posa immobile con grazia...
                ... le fa da cornice una grande vetrata di una parigi gelida e irreale...
                Fermi aspettiamo entrambi ...
                il clic di un fotografo senza tempo... senza spazio.
                Insieme ci allontaniamo e ritroviamo...
                rette parallele anomale...
                io... nei tuoi giochi di legno di fine 800...
                tu... carillon da mercatino ...
                comprata di domenica...
                in novembre.
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