Poesie anonime


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie anonime)

Teatri

Quando, con infantile e spietata ironia,
mi svelano innanzi i protagonisti monchi del mio passato
come spade, come lance
essi penetrano nel mio cuore
come se io fossi l’unica colpevole disposta e destinata a pagare.
La vergogna e l’inferiorità insensate crescono
mio malgrado, ma col mio permesso,
ed io stessa in un istante spaventoso
percepisco ciò che fino a quel momento
mi curavo di ignorare
sistematicamente.
La mia mente è squassata da ciò che altri dipingono e costruiscono
su di me senza curarsi o domandarmi nulla.
La loro ingenua e sagace crudeltà,
più o meno consapevole,
più o meno giustificata o colpevole,
gioca a ridurmi in silenzio:
un goffo pagliaccio, una marionetta senza nerbo né arbitrio
che s’agita ed arrossisce
tentando di non attirare attenzione
sola sul palcoscenico.
Le risate e la pietà del pubblico
di cui fino a quel momento non ero cosciente
risuonano invadenti nella mia testa,
violentandola e lasciandola stordita da un imbarazzante inettitudine
per cui, malgrado tanti sforzi,
non trovo colpevoli.
E mentre cala il sipario
sulla mia commedia inconsapevole
resto seduta, immobile nel buio aspettando il Secondo Atto
e riflettendo amaramente
sul fascino dell’ignoranza e sulla sua forza,
sulla cattiveria dei punti di vista e del relativismo esistenziale
che contemporaneamente mi costringe ad odiare comprendere e invidiare
gli atteggiamenti pseudospensierati
del mio pubblico
umanamente pettegolo
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie anonime)

    Assenzio

    Abbiamo costruito templi dorati
    abitandoli di variopinte divinità,
    cerchiamo rifugio,
    ovunque,
    in terra e in cielo,
    con ogni mezzo ed ogni fantasia;
    rifugio da noi stessi,
    dagli altri,
    dalla vita e dalla morte.
    Ci inebriamo di conoscenze
    illudendoci d’immortalità.
    Desolati frammenti organici,
    non capiamo cosa siamo
    né come sia possibile la nostra esistenza.
    Entriamo in chiese e laboratori
    con le stesse paure e le stesse speranze.
    Temiamo di essere disillusi
    e invochiamo una qualche certezza
    comoda al nostro futuro.
    Ogni giorno ci ubriachiamo di professioni di fede,
    e ci sentiamo protetti,
    ci sentiamo conquistatori.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie anonime)
      Nei tuoi occhi io rifletto la mia vita
      rispecchio ciò che è stato il mio passato
      e intravedo in lontananza il mio destino
      accorgendomi in questo modo
      che ogni istante della mia vita
      è vissuto assieme a te.
      Tu sei la mia droga più pesante
      la mia sorgente di vita
      vado a dormire solo per sognarti
      inesorabilmente tra le mie braccia.
      Uscivo per vederti e aprivo bocca per parlarti
      e d'improvviso sei svanita nel nulla più glaciale.
      L'illusione d'averti era una visione onirica
      senza la notte per poterla vivere.
      La vita è grande, tu sei grande
      ma non può basarsi sui sogni e tu sei un sogno.
      Rimugino i lemmi che da qui a poco hai pronunciato
      frasi lasciate all'aria in balia del vento
      scolpite su lastre di ghiaccio all'inferno.
      Mentre rifletto su cosa dirti domani
      trovo ciò che avrei potuto dirti ieri
      mentre cercavo di cogliere al volo
      un'ennesima occasione persa.
      Non faccio altro che cercare parole
      parole che non capirai mai
      sono frasi e cenni d'amore
      che nessuno ti ha detto e perciò non sai.
      Tu che rispondi e mi chiedi:
      perché Il sole non'è così caldo
      immenso e misterioso come te
      che nella vita ti tiene saldo
      a terra, luna e forse me.
      Tu sai che io non sono
      non sono chi pensi possa essere
      ma potrei essere meglio di ciò che sembro
      e do ciò che pensi non abbia dentro
      quel cuore che batte d'amore
      per amare chi non ti capisce
      e non rispetta e percepisce il valore
      del sentimento che ora svanisce
      e ferisce quel cuore d'amore
      che altro non fa che recepire e conservare
      ogni singolo dolore.
      Non so che pensare per cantarti dei versi
      che non saprei pronunciare in quest'alba d'amore
      durata per poche ma interminabili ore.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie anonime)

        Strisce bianche e cammelli

        Riaffiora dalle anime sepolte
        avvolte nel mistero
        di un empirico inconscio rubato
        ad un soffio cruciale
        di uno spirito scisso all'irrazionale
        nonostante il crollo da un istinto siderale.
        Ascesa. Accolto da una stella
        oscurata al simulacro
        da un aneddoto enigmatico
        senza regno nell'occulto
        di un retorico giardino viziato dall'imbrunire
        tramontato al sorgere di un sentimento sublime
        ricoperto di trasparenza desolata
        di un dotto ostile
        come sfigurato dottrinante
        ammaliato e cupidamente vezzeggiato
        sfregiato dall'idiozia trascendente
        delirata da strazianti maschere ripudianti .
        Stirpe velata dall'utopia
        dei protèsi flussi di ironia
        scolpita dall'odio di un ideale
        di bramosa frenesia ancestrale
        cosmicamente ponderata
        da uno stipite sciupato dall'ipocrisia
        incolmabile di sdegno.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie anonime)

          Dedicato a un'amica

          Ti immagino qui
          nei sogni miei tu
          un amico un tesoro
          è cosi che si dice.

          Un amico un tesoro
          ed è la verità
          una verità grande
          che descriver non so.

          A guardarti ammirarti
          sempre senza sfiorarti
          un amico non può
          è una gran crudeltà.
          Quei ricordi stupendi
          che ti restano in mente
          sempre vivi e lontani
          tra le braccia di lui.

          E ti dedico un sogno
          quella amica sei tu.
          un risveglio un po' duro
          perché non ci sei più,
          mi abbracciavi affettuosa
          però amavi lui
          un amico sincero
          ora qui sono io.

          Quando il tempo

          crudele sarà vecchio con noi
          più lontano è il ricordo
          che svanisce cosi
          guarderò l'orizzonte
          dentro il cielo di sera
          una rondine in volo forse parla di te.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie anonime)

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            È gia domani,
            verdi inodori
            fiutati da mostri
            senza naso,
            invisibili gialli
            colorano l'aria
            dinanzi a cechi
            osservatori,
            blu muti e silenziosi
            risuonano
            per sordi ascoltatori,
            insipidi rossi
            gustati da bocche
            senza lingua,
            impalpabili rosa
            carezzati
            da insensibili mani;
            colori impercettibili
            scivolano,
            sibilano tra le mie dita
            mi sfiorano silenti,
            ma non penetrano in me;
            ombre pesanti
            accecano e stordiscono,
            è già domani,
            ed io
            mostro senza naso
            e senza lingua,
            cieco osservatore
            sordo ascoltatore
            accarezzo tutto
            con mani insensibili.
            Ed è già domani,
            ed invisibili nell'aria
            son passati quei colori.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie anonime)

              Fantasia

              Vedo nei tuoi quadri
              Il profumo della musica,
              pennellate che descrivono
              gli aromi delle sensazioni,
              fiuto nell'aria il fresco
              odore della verde primavera,
              le focose rosse
              estive passioni,
              il bianco odore
              del vuoto invernale,
              il nero
              putrido e tenebroso
              nero
              m'avvolge.
              Vedo violaceo il Martedì,
              Saturno azzurro intenso
              Il marcio arancio
              del Mercoledì.
              Ascolto gli odori
              rimescolati nella tua arte
              e m'affascino della mia
              Fantasia.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie anonime)

                Orgasmo

                Muoio nella vita
                di parentesi mentali,
                vivo nella morte
                di parentesi bucate
                da libere parole,
                vivo tra neonate
                formiche colorate
                agonizzanti,
                introvabili finora
                brulicano adesso
                nell'ora che non c'è.
                Ecco implodere gli spazi,
                ecco sciogliersi le ore,
                ecco nello specchio
                un volto mai veduto.
                Eccomi
                nel bianco orgasmo
                del silenzio
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