Abbiamo costruito templi dorati abitandoli di variopinte divinità, cerchiamo rifugio, ovunque, in terra e in cielo, con ogni mezzo ed ogni fantasia; rifugio da noi stessi, dagli altri, dalla vita e dalla morte. Ci inebriamo di conoscenze illudendoci d’immortalità. Desolati frammenti organici, non capiamo cosa siamo né come sia possibile la nostra esistenza. Entriamo in chiese e laboratori con le stesse paure e le stesse speranze. Temiamo di essere disillusi e invochiamo una qualche certezza comoda al nostro futuro. Ogni giorno ci ubriachiamo di professioni di fede, e ci sentiamo protetti, ci sentiamo conquistatori.
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