Le migliori poesie di Silvana Stremiz

Nato martedì 12 luglio 1960 a Port Arthur (Canada)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Silvana Stremiz

La Vita che ritorna

Sulla pelle
l'asfalto rovente
conficcato nel corpo
lamiere come coltelli.

Il sole si spegne
oscurando il giorno.
Trasformando l'afa
di Luglio in un gelo di Dicembre.

La radio tace
non c'è musica
di sfondo solo
un lontano vociare.

Il respiro
sembra sostare
il dolore è lacerante.
Grida disperate.

La sirena
è orami lontana,
ogni rumore
ogni visione
si trasforma
nel buio più pesto.

Ci sono giorni
senza tempo.
Che attendono
Un tempo migliore.

Dove il passato
è presente,
Ed il presente
pronto dissolversi.

Tutta la vita
ti scorre davanti
Come le sequenze
di un vecchio film.

Tutto è così lontano
così vicino
così irraggiungibile
sembra finito.

I giorni sono contati
da chi a te è caro.
Giorni di dolore
disperazione.

Di non speranza
per riempirsi di speranza.
Torna una luce è,
la vita che ritorna.
Silvana Stremiz
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Dedicata a te

    A chi...
    abita le mie stagioni
    e ruga dopo ruga mi tiene per mano.

    A chi...
    abita il mio cuore
    a chi lo ha abitato per un po'.

    A chi...
    con il suo essere
    ha appoggiato la sua anima nel mio cuore.

    A chi...
    è sorriso o lacrima
    di un battito improvviso.

    A chi...
    è rimasto e
    a chi se n'è andato.

    A chi...
    "vedendomi" ad anima nuda
    non ha sbattuto la porta.

    A chi...
    scrivendo sa creare stelle cadenti
    nel mio cielo.

    A chi...
    con le parole "dipinge"
    toccando il cuore.

    A chi...
    per me è tutto
    senza essere niente e non lo sa.

    A te...
    che sai tirar fuori
    la parte più scema di me.
    Silvana Stremiz
    Composta giovedì 20 novembre 2014
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Sei mia figlia

      Ricordo i tuoi occhi blu
      Che più blu non sono,
      i tuoi capelli che non c'erano
      che oggi biondi sono.

      Il tuo corpo minuscolo,
      indifeso e impaurito,
      che più minuscolo non è.
      E oggi si difende da sé.

      Quanto tempo è già passato,
      non sei più minuscola,
      impaurita o indifesa,
      ma sei già una donna.

      Ma una cosa è uguale a ieri:
      Sei mia figlia.
      Silvana Stremiz
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Guarda

        Guarda il tramonto,
        i suoi colori,
        il suo splendore.

        Non è solo un tramonto,
        ma un giorno che finisce,
        un giorno emozionante che se ne va.

        Una pagina della tua vita
        che prende il via
        in attesa del domani.

        Guarda l'alba
        I suoi colori
        La sua bellezza.

        Non è solo l'alba
        Ma un nuovo giorno che nasce,
        una nuova opportunità.

        Una altra pagina della tua vita,
        che oggi scriverai.
        Silvana Stremiz
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          Sono dolce
          a volte amara
          paziente o impaziente
          sono petali di rosa
          e spine pungenti.

          Dalle tue lacrime
          nascono le mie.
          I tuoi traguardi
          Sono condivisi

          Le tue sconfitte
          un dolore al cuore.
          Le tue gioie fanno
          sorridere l'anima.

          Le tue notte insonne
          per me lacrime,
          la tua serenità
          per me è la felicità.

          Perché in funzione
          di te vivo, respiro
          e sorrido.
          Silvana Stremiz
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Il Dio che cerco

            Il Dio che cerco
            ha la pelle nera
            gli occhi a mandorla.
            È un po' cristiano
            un po' musulmano.

            Abbraccia i gay
            tiene per mano le puttane.
            Gli angeli li lascia
            a mamma e papà.

            Il Dio che cerco
            accarezza la disperazione
            rende polvere il dolore.
            Toglie il sale alle lacrime
            semina un sorriso nell'animo.

            Siede a tavola con i barboni
            "violenta" i pedofili
            "uccide" gli assassini
            ferma le guerre
            dà da mangiare ai poveri.

            Il Dio che cerco
            che voglio
            che spero
            chissà se c'è.
            Silvana Stremiz
            Composta domenica 25 marzo 2012
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Stremiz

              Un antico Borgo
              in mezzo ai monti,
              sulla sponda del Grivò.

              Pochi vecchi edifici
              crollati da tempo,
              altri messi a nuovo.

              Resti di tre antichi mulini,
              una vecchia fontana,
              un ponte ad arco,
              qualche casa ancora in sasso
              e una Madonna per pregare.

              Lì di fronte nonno,
              con i tuoi capelli bianchi,
              con le rughe in fronte,
              i segni del trascorso
              delle guerre passate,
              seduto, raccontavi la tua storia.

              Ora nulla è uguale,
              nemmeno i volti,
              turisti in vacanza
              in cerca di pace.
              Invariati sono solo i ricordi.

              Ogni tanto" io"
              a caccia di quei ricordi.

              Stremiz...
              Un cognome,
              un Borgo.
              Tante storie.
              Per chi lo porta,
              è un po' leggenda.
              Silvana Stremiz
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                Scritta da: Silvana Stremiz

                Un malinconico sorriso scriverà la parola fine

                Il freddo si sente quando arriva,
                penetra attraverso l'anima
                che si veste di ricordi
                per ripararsi dal grande gelo
                dell'ultima salita.

                Le lacrime inciampano
                tra le ferite donate e quelle subite
                che restano incastrate tra una ruga e l'altra
                di un'intera vita,
                mentre le rughe contano gli anni,
                sempre troppo pochi
                quando si arriva in cima.

                La vita ti percorre davanti,
                un fotogramma dopo l'altro.
                Si mescolano infinite emozioni,
                soddisfazioni, dolore e qualche sorriso.
                Spettatore rassegnato
                in attesa dell'ultima scena
                dinnanzi una pellicola
                che nessuno potrà cancellare.

                Mentre il freddo ti spezza l'anima
                un malinconico sorriso
                scriverà la parola Fine.
                Silvana Stremiz
                Composta giovedì 4 settembre 2014
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                  Sogni privati al respiro di una madre

                  Che sarà di Te ora?
                  Ora che hai aperto gli occhi
                  ora che la realtà si affaccia
                  ora che non troverai più figli
                  a far sorridere i tuoi giorni.
                  Avrai ancora la forza di respirare,
                  di trovare ragioni per cui non mollare?
                  Riuscirà il dolore a trovare pace,
                  il tempo a sollevarti dal buio?
                  Che sarà di Te ora, madre?
                  Senza le vite che hai donato
                  senza attimi di Madre per cui gioire
                  senza giorni di futuro da rincorrere.
                  Che sarà di Te ora?
                  Ora che hanno al tuo cuore
                  strappato le radici
                  ucciso il respiro più bello
                  e della tua anima fatto ceneri.
                  Che sarà di Te ora?
                  Ora che tutto è stato perduto
                  dentro un mare di sangue e dolore,
                  ora che sei rimasta viva
                  a respirarne il sapore
                  in questa attesa primavera morta
                  in un giorno d'inverno.
                  Silvana Stremiz
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                    Scritta da: Silvana Stremiz
                    La pelle impregnata
                    nel sapore di te,
                    la voglia ancora accesa
                    nell'infinito piacere.

                    Sogni tangibili
                    consumati ad amare,
                    esausti ma mai stanchi
                    del saziarsi l'uno dell'altro.

                    In questa candida notte d'amore
                    senza tregua, colma di sensi.
                    Nello scivolare dentro di me
                    l'unione delle nostre anime
                    consuma la notte
                    mentre pelle contro pelle
                    accogliamo l'alba.
                    Silvana Stremiz
                    Composta martedì 1 gennaio 2013
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