Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie personali)
Si dice ti amo
Si dice ti amo
con la bocca,
lo si fa col cuore,
ci si aggiunge la passione.
Lo si dimostra coi gesti,
così diventa poi amore.
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Si dice ti amo
con la bocca,
lo si fa col cuore,
ci si aggiunge la passione.
Lo si dimostra coi gesti,
così diventa poi amore.
Tenero è quel bambino
appena nato,
che non parla,
e non cammina.
Con gli occhi inconsapevole,
verso il futuro guarda...
Triste è quell'anziano,
seduto sul divano
che non parla,
e stanco non cammina,
Con gli occhi consapevole
verso il passato guarda.
Entrambi hanno bisogno di noi.
C'è nella vita segnato
un nostro percorso.
C'è per metà già deciso
e metà quello che possiamo fare.
C'è la possibilità di dire di no
Oppure quello di dire di sì.
C'è la possibilità di correre
O quella di camminare
C'è
Da scegliere in quale verso andare
O stare fermi a guardare
C'è la possibilità di vivere vivendo
o di vivere morendo.
Vivi vivendo... la vita.
Quante volte ci capita
di chiudere gli occhi
Di immaginare l'impossibile
Di vedere l'avverarsi
Di ogni sogno.
Ad occhi aperti poi tutto scompare.
Allora chiudi gli occhi
E continua pure a sognare.
Al nostro amore
nessun tempo perché sa
di infinito.
Togli uomo al tuo tempo
Del frettoloso vivere
Lo sfizio di un momento
per un vivere intenso.
Datti del tempo
per l'ascolto
per il guardare
per farlo veramente.
Per il cogliere.
Per toccare
ed amare intensamente.
Non fermarti
Al superficiale
A quello che è
a portata di mano
Cerca infondo del tuo io
Troverai l'anima.
In lei la coscienza
L'amore e la pace.
Non è poi uno sfizio
Ma la vera felicità.
Nel mio vivere Signore
mille incertezze,
dubbi e affanni.
Nel mio vivere
un sentiero di rose
e un ramo di spine.
Nel mio vivere
il cercarti Signore
senza trovarti.
Nel mio vivere
la delusione del dolore,
la consolazione della gioia.
Nel mio vivere Signore
la voglia di te
e della pace nel mondo.
Concedi signore
Tu che puoi la pace.
Illumina di fede signore,
l'uomo angosciato
e tormentato.
Concedigli quella grazia
del tuo perdono.
Sente l'uomo ciò che vuole udire,
vede l'uomo ciò che vuole vedere.
Sogna l'uomo che vuole sognare,
ama l'uomo che vuole amare.
Arriva solo laddove tiene ad arrivare.
Uomo non mettere limiti al tuo "io"
Ascolta oltre al tuo udire.
Guarda oltre al tuo vedere.
Sogna oltre al tuo solito sognare.
Ama con intensità
lascia spaziare il cuore.
Laddove non porrai limiti
raggiungerai l'infinito,
Nell'infinito l'essenza della vita.
Una notte di pura follia
un gioco erotico fatto di sguardi
di silenzi, di parole, trasgressione
e sussurri dell'anima.
Il donarsi è totale
in quella danza senza ipocrisia.
Parlano i silenzi ballano i SENSI.
In una solo una notte
dove tutto è lecito
senza inibizioni.
Il proibito è dei codardi
che non sanno amare
che non sanno vivere
ogni battito dell'essere vivi.
Gli abiti cadono a terra spogli di tutto.
Le labbra percorrono antichi sentieri
segnati dal tempo ma vivi d'amore dentro.
Il brivido profondo l'uno dentro l'altro
una sola entità.
Respiri di me respiro di te
per quell'ATTIMO ETERNO
che ci compone.
Una forte stretta
uno struggente abbraccio
l'uno dell'altro.
Prima di riprenderci i corpi
e andarcene via
così.... con un addio
Io eternamente parte di te
Tu eternamente parte di me.
Io sono strana, lo so.
Sono un groviglio
di contraddizioni,
mescolo la rabbia con i sogni
i sogni con la speranza
l'amore con il desiderio
la delusione con la determinazione
il pianto con una sana risata.
Lancio un sasso e nascondo la mano
per tirarle fuori entrambe.
Sono un groviglio di tutto
nel mio essere donna
madre, compagna, amante, amica
con tutta la mia luce
e con tutta la mia oscurità.
Sono un bagaglio di vissuto
di lividi nascosti sotto pelle
di battiti improvvisi soffocati
di sogni sognati caduti a terra
prima di prendere il volo.
Di traguardi raggiunti, di fallimenti
di rabbia uccisa
di momenti di si e momenti no.
Sono un groviglio di donna
di passione, amore
di odio, di indifferenza.
Sono schiva e solare
rido e piango con la stessa forza
sono mare in tempesta
onda calma che abbraccia
passione che travolge.
Troppo presente, troppo assente
troppo vicina, troppo lontana
ma se non mi trovi è solo perché
non hai allungato la mano.
Gioco in difesa
ma senza armi d'attacco,
mi arrendo davanti a un sogno
e so ascoltarne i battiti
perché vivo di quei "battiti".