Poesie di Salvatore Coppola

Nato a Agrigento (Italia)
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Scritta da: Salvatore Coppola

La mia solitudine

Non sarò mai solo.
Per le strade del mondo
in cielo è fra le stelle,
anche se lontane anni luce,
io non sarò mai solo.
Ovunque io vada
sia in luoghi sconosciuti,
in strade buie senza fine
o piccole città illuminate,
io non sarò mai solo.
Io e lei,
la solitudine ed io,
come ombre inseparabili,
come il cucciolo di un cane
che segue il suo padrone,
come il giorno
insegue il tramonto,
come il mare impetuoso,
sconfina oltre un cielo nervoso.
Come le onde invadono le terre,
come l'aria nutre la vita.
Non sarò mai solo,
è non lo sarò mai, lo so,
la solitudine è la mia anima
è il mio spirito la mia solitudine.
Salvatore Coppola
Composta sabato 16 luglio 2011
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    Scritta da: Salvatore Coppola

    La mia poesia

    Fino a ieri
    era la mia canzone,
    le note di uno spartito
    i tasti di un pianoforte
    le corde tese di un violino.
    Fino a ieri
    tra le pagine di un libro,
    leggevo le sue dolci parole
    il loro intercalare libero
    le piccole frasi di una poesia,
    i sentimenti più puri
    la sua nostalgia.
    Ora tutto è cambiato.
    Sono solo. Lei è sola;
    siamo soli.
    Non è più la mia canzone,
    non è più la mia poesia.
    Salvatore Coppola
    Composta venerdì 17 giugno 2011
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      Scritta da: Salvatore Coppola

      Amica mia

      Un silenzioso panico mi assale
      come una cappa vuota senza cielo,
      pesante come l'odio di un nemico
      che affonda freddamente la sua lama.

      Socchiudo gli occhi umidi ed assenti,
      con voce tremolante è disperata
      imploro al dio del tempo raggelato,
      di porre eterna fine ai miei tormenti.

      Mi sono accomiatato da una storia
      di grande rilevanza ed importanza,
      vorrei che tutto fosse come prima
      l'amarci ancora e sempre amica mia.
      Salvatore Coppola
      Composta venerdì 17 giugno 2011
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        Scritta da: Salvatore Coppola

        *SONO LIBERO*

        Sono piccoli frammenti di verità,
        chiodi conficcati nella schiena
        carezze piene di menzogne,
        sguardi che hanno celato insidie.

        Ma io sono un uomo libero.
        Libero come gli uccelli in volo
        come gli oceani immensi,
        libero dalla schiavitù d'amore.

        E sarò sempre libero.
        Libero di camminare, di correre,
        di ridere di gridare, libero di vivere,
        libero di toccare l'aria che respiro.

        Libero di attraversare i fiumi,
        di raccogliere fiori nei boschi.
        Libero di dormire, di sognare,
        di correre a piedi nudi sulla sabbia rovente.

        Perché io sono libero.
        Perché io, sono nato libero.
        Come liberi sono; il sole la luna,
        le stelle, il cielo. Ecco. Io sono un uomo libero!
        Salvatore Coppola
        Composta lunedì 13 giugno 2011
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          Scritta da: Salvatore Coppola

          Non ho più luce

          Se la luna
          fosse nata al posto mio
          o sei io
          fossi nato al posto della luna,
          avrei potuto illuminare
          il cielo e la terra
          con la forza della mia imperiosità.
          Se fosse nata una stella
          e quella stella
          avesse portato il mio nome,
          oggi quel nome
          descriverebbe tutto l'amore
          con le sole lettere del mio cuore.
          Forse ingenuità di pensieri
          o tanta malinconia nella mente
          oppure, occultamento
          di attimi sparsi nella sabbia
          o giorni smarriti nell'infinito.
          Eppure sono ancora qui,
          senza pace.
          In compagnia di parole
          vittime del vento,
          il cuore frammentato dal tormento.
          Solitario,
          sono ancora qui e non ho più luce.
          Salvatore Coppola
          Composta martedì 7 giugno 2011
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            Scritta da: Salvatore Coppola

            Le mie mani al cielo

            La luna si sta spegnendo
            le stelle vanno via
            il sole illuminerà altri mondi
            la terra fermerà i suoi moti.

            I fiori appassiranno
            i prati diventeranno deserti
            e nessun oasi potrà dissetarmi;
            chiudo gli occhi e vado via.

            Alzo le mani al cielo
            piango, mi dispero, urlo,
            mi inginocchio e prego, prego
            la luna, le stelle il sole. Vi prego!

            Non portatemi via la luce
            non oscurate la mia vita
            scaldatemi ancora il cuore
            ridatemi la speranza
            ed io continuerò ad amare.
            Salvatore Coppola
            Composta sabato 11 giugno 2011
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              Scritta da: Salvatore Coppola

              Le ore

              Lente scorrono le ore,
              sono incerte, morenti e scure.
              Ed il tempo, avanza inesorabile
              in quel silenzio cupamente assordante.

              Non è la pace che voglio.
              Non è il perdono che cerco.
              Non è per orgoglio. Lo ripudio.
              Ma, per il rimorso che brucia dentro.

              Lo so! saranno i malintesi,
              le incomprensioni i dissapori,
              le frustrazioni dello spirito, oppure;
              ansietà di pensieri nella mente.

              Tutti fattori incrinanti!

              Non è il timore della solitudine.
              Non è timore delle strade deserte.
              Io temo per il male che le ho fatto,
              e per questo, non mi darò pace.
              Salvatore Coppola
              Composta lunedì 13 giugno 2011
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