Le migliori poesie di Michele Gentile

Poeta, nato martedì 4 gennaio 1972 a Ostia - Roma (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Michele Gentile

Vendetta!

Argento che danza sulle squame del mare,
terre arse di luna si destano
al canto della marea.
Quale stella arde tra i flutti
offerta alle braccia del fuoco
giace, tremante
nascosta da un timido vento...
Argento che marchia le rughe del mare,
iracondi rii rispondono
al richiamo del Re.
Quale età piange nella bruma
tradita dalle braccia del fuoco
corre, tremante
inseguita dal feroce rimorso.
Argento che scintilla dal cielo
Nubi d'acciaio giurano vendetta
per sudicie vesti.
Quale dardo gli trafiggerà il ventre,
fuggito dai roghi della passione
corre, tremante
spento dall'implacabile pioggia.
Michele Gentile
Composta martedì 5 febbraio 2013
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    Scritta da: Michele Gentile

    Son gaio

    Son gaio
    che male c'è?
    Se fossi inglese
    alle cinque
    mi farei un te
    invece son gaio
    e alle due
    mi faccio un bel caffè.
    Son felice
    non è questione di predisposizione
    né di considerazione
    autodeterminazione
    biforcazione...
    se fosse per me,
    umanamente,
    sarei gaio insieme a te.
    Rispetto la tua rima,
    se preferisci autostima
    che senza quella non c'è vita
    ma io son gaio più di prima.
    Don Caio fa finta di niente
    preferisce confessarmi
    Tizio picchia come un fabbro
    ed io dovrei discolparmi?
    Colpa mia e colpa sia!
    Son gaio,
    che bello è
    dir di si ad un inglese
    che alle cinque
    vuole solo te!
    Michele Gentile
    Composta domenica 10 novembre 2013
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      Scritta da: Michele Gentile

      Dove ci incontrammo

      Stamane
      germogliano ricordi.
      Pasteggiano
      le ore
      rimasugli di indifferenza.
      Dove ci conobbero
      stanotte
      va a peccare il rimpianto
      complice
      di mille solitudini.
      Vale ancora la pena
      dare retta al cielo,
      vederlo correre
      nelle stanze più buie
      laggiù
      fra le strade del silenzio
      laggiù...
      dove ci perdemmo.
      Michele Gentile
      Composta mercoledì 2 luglio 2014
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        Scritta da: Michele Gentile

        Sotto la pioggia

        Forse solo un sorriso
        che obbedisce al passato
        sfiderà queste nubi.
        È tutto così semplice
        sotto la pioggia.
        Cancellate le impronte
        volato via
        quel poco di buono,
        resta una pietra
        sulla quale rinascere.
        Hai ragione tu,
        domani non ci riguarda
        finalmente soli
        oggi che anche la rabbia
        ci ha abbandonato.
        Michele Gentile
        Composta sabato 26 luglio 2014
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          Scritta da: Michele Gentile

          Esecuzione capitale

          Perderò la testa
          per mastro titta
          per uno struggente tramonto
          in soffitta.
          Vilipeso tra
          un sconfitta in trasferta
          e il leggendario gra
          questo è un popolo in continuo movimento,
          in perenne migrazione;
          dal senso civico e la buona educazione
          agli alti pascoli della più cupa rassegnazione.
          Che di ottavi monarchi ne ho piene le tasche
          come gli spiccioli di questa fontana
          come le ore perse ad una fermata
          come a dire "a chi tocca nun sé ngrugna"
          porgendo l'altra guancia alla vergogna
          se solo mandi giù bocconi amari
          e ti rimane un filo di voce impigliato nelle mani.
          Ce ne sono di escrementi, di voragini, prestanome e cardinali
          neroni che incendiano la rabbia
          per questo castello sulla sabbia
          chiamato Roma, chiamato urbe
          di lupe e volpi poco furbe
          per decidere qualcosa di sensato
          senza darsi troppe arie su pè l naso.
          Non è pasquino che è tornato.
          È solo il canto stupido e spaesato
          di chi di quest'eterna capitale
          n'è ancora tutto sommato innamorato.
          Ma lorsignori saran d'accordo
          su questo fastidioso corso degli eventi
          che qui di fulgido e glorioso
          sono rimasti solo i monumenti.
          Il barcarolo va contro corrente
          parla ma non dice niente,
          fra le sponde e i ponti sul biondo incedere
          medita che in fin dei conti
          ciascuno ha quello che si merita.
          "Bonanotte popolo"
          l'eco finalmente si risente
          "torna a dormì e lassa perde
          tutte ste faccenne. Aricordete ora e ancora
          che nun ce stà nisuna assoluzione
          e che stamo e ce staremo sempre
          nell'anno der signore!"
          Michele Gentile
          Composta mercoledì 17 gennaio 2018
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            Scritta da: Michele Gentile

            Linea di confine

            Già segnata,
            scolpita
            marcata
            dall'orina
            di un'anima dalmata.
            Laggiù
            ad un passo dalla battaglia
            che s'espande pesante,
            il disprezzo scalcia
            nella pancia del mattino.
            Equilibri che cadono
            vittime di guerra
            sulla linea di confine
            tra due terre
            care e straniere
            abili galassie
            a nascondersi
            per poi collidere.
            Migrano sovente
            popoli e parole
            su convogli di enigmatiche città.
            Non tutti reclamano le chiavi
            di questa parte di mondo,
            colonne di un Ercole
            dal cuore di piuma.
            Michele Gentile
            Composta venerdì 28 dicembre 2012
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              Scritta da: Michele Gentile

              Il filo

              Torna la tua voce, mare
              a cantare la notte
              così spietata, ruvida.
              Indifeso il cielo respira
              la magrezza del tempo
              sul sentiero di uomini
              confinati alla meta.
              A chi importa brandire
              queste parole, giovinezza
              di disperate chimere,
              triste rinuncia la nebbia
              ad issare la vela.
              E io continuo ad esistere
              a cambiare rifugio
              benché sia già tardi
              e quel filo di luce,
              di dovuta speranza
              resta impigliato
              al tuo muto ricordo.
              Michele Gentile
              Composta venerdì 13 gennaio 2017
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                Scritta da: Michele Gentile

                Alla mia città

                Il canto sei di antiche acque
                che mareggia tra i lidi e la campagna.
                Il sole che mescola i colori dei palazzi,
                la salsedine che accarezza viali e cortili.
                Sei la luna che corteggia il mare
                e tace al Fiume la veglia dei pescatori.
                Il graffio dell'alba che accende gli orizzonti,
                la confidenza del tramonto
                che incendia i silenzi.
                Sei Procoio e il maggese che esulta,
                la Via Severiana dove fiorisce l'alloro.
                La Villa di Plinio che riposa fra i ruderi,
                la resina delle pinete.
                I delfini che si rincorrono a Tor Paterno,
                l'odore dei krapfen a Piazza Anco Marzio,
                le telline del Borghetto, le dorate dune.
                Sei Torre San Michele ancora ritta e fiera senza pace e senza più una guerra,
                le bianche vele in porto
                le verità dell'Idroscalo,
                l'Isola dei Cavalli,
                Tor Boacciana a guardia del Tevere
                fin su a Fiumara Grande.
                Le immortali vestigia
                e la Rocca della Città Antica
                che sfidano i giorni con ironico inchino.
                I pittori, i poeti, i gabbiani
                gli innamorati che al Pontile
                si vanno a raccontare,
                la voce del vento che continua a chiamare.
                Sei le mie stagioni, il mio cammino.
                Le radici che palpitano
                e si tuffano nella tua terra,
                città mia,
                il cielo di cui ho bisogno,
                quel nome che si fa sogno
                tutte le volte che la Sacra Regina
                e la solitaria Venere
                ti augurano la buonanotte.
                Michele Gentile
                Composta lunedì 5 aprile 2021
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