Le migliori poesie di Michele Gentile

Poeta, nato martedì 4 gennaio 1972 a Ostia - Roma (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Michele Gentile

Mamma rabbia

Erano giorni disperati,
comprati a poco prezzo
da un padre che non aveva null'altro da offrire.
La rabbia mi ha salvato
non mi ha reso migliore,
mi ha semplicemente salvato
e oggi, a chi si arrende
a chi crede ancora alla morte
e se la fa amica
quando non ha più niente da scrivere
nessun ballo da fare,
auguro quella stessa,
preziosa,
fedele,
mamma rabbia.
Michele Gentile
Composta sabato 16 agosto 2014
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    Scritta da: Michele Gentile

    Alla tua!

    Non hai un lavoro,
    aperitivo
    non hai un futuro,
    aperitivo
    sei passivo,
    aperitivo
    non puoi fare neppure il pornodivo,
    aperitivo
    bevi vino
    aperitivo
    bevi birra,
    aperitivo
    ti bevi tutto
    aperitivo
    Bobo Vieri,
    aperitivo
    Belen Rodriguez,
    aperitivo
    solo ieri,
    aperitivo
    facevi i quiz,
    aperitivo
    mentre ora,
    aperitivo
    ti dai allo spritz,
    aperitivo.
    Non sogni più,
    aperitivo
    non conti più,
    aperitivo
    la mandi giù,
    aperitivo
    non torna su,
    aperitivo
    lo sai anche tu,
    aperitivo
    sei proprio tu?
    aperitivo.
    Buonanotte.
    Michele Gentile
    Composta domenica 10 novembre 2013
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      Scritta da: Michele Gentile

      Pace

      Non avevo dominio
      sui Signori del vento.
      Sortilegi accennati
      dai tiranni del silenzio
      ritrovavo incisi
      sulla nuda pelle.
      Ingiurie
      eredi di asservite labbra
      lame pronte
      a sferrare il castigo mortale.
      Stesso sangue
      stessi fiori,
      lo stesso lenzuolo di stelle.
      Perché mai
      non issare aurore di pace?
      Ladri e poeti,
      muta campana
      pregate ora per altri cuori,
      il mio
      ha imparato ad amare.
      Michele Gentile
      Composta venerdì 18 aprile 2014
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        Scritta da: Michele Gentile

        Pioveva a Roma

        "Roma è una cosa a parte;
        si spiega con un tramonto
        e si capisce con una carezza".
        Quante volte me l'hai detto.
        Pioveva e me lo trovai scritto in fondo all'anima,
        carne viva di un'incomprensibile mattino.
        Non dovevi partire!
        Le botticelle in fila per un turista
        Il tramonto sulle spalle di un Santo.
        L'inverno sta tornando
        si dispera lungo il Tevere.
        Crolla la sera al respiro della tua assenza,
        sei lontano
        mai straniero
        come nido violato
        un sorriso si è perso nel vento.
        "Roma non ha pretese.
        Non le importa del cielo
        non teme le offese".
        Mi fu detto ma pioveva ancora
        e ancora voglio vivere la vita
        come capriccio di bambini.
        Solo conciamo queste righe sottopelle
        solo sogno di ritrovarti presto
        in piedi su quella strada o in pace
        su quella panchina
        da dove si vedeva casa.
        Michele Gentile
        Composta venerdì 26 febbraio 2016
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          Scritta da: Michele Gentile

          Arcangelo

          Chi brama l'orizzonte
          le anime, il cielo
          fugge il tuo nome.
          Fiero respiro
          del divino comando
          legge di spada.

          Terribilis est locus iste
          ombra di guerra
          Hic domus dei est
          non sarò io a tacere
          et porta coeli
          a spegnere la croce.

          La morte sorride
          soffoca l'indulgente attesa
          e china il capo
          dinanzi al tempo tuo,
          tempo senza stagioni
          senza pietà
          tempo di approdo.
          Michele Gentile
          Composta martedì 29 settembre 2015
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            Scritta da: Michele Gentile

            Il cuore mio

            Si salva a metà
            virando verso un sorriso.
            Con ali stanche
            evita le stelle
            per non schiantarsi
            su di una lacrima.
            Poi d'improvviso le cattura
            le imprigiona in uno sguardo,
            le dona all'aurora.
            Parla di sogni
            che ha prestato
            scrive di giorni
            che ha calpestato,
            si ripara dalla pioggia
            spogliandosi di ogni rancore.
            Si salva a metà
            morendo dentro un abbraccio,
            mi invita a tornare
            spalancandomi le porte del mare.
            Michele Gentile
            Composta mercoledì 28 maggio 2014
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              Scritta da: Michele Gentile

              Zona d'ombra

              Non soccombo a queste onde
              sereni giorni
              incantatori di saccenti.
              Crepita la frontiera
              crena maleodorante,
              tollerando il sonno
              del girasole
              armo il torace.
              Avanzo di un secolo
              folate di minuti
              a scandire il martirio,
              lascio che parli
              il mio sangue.
              Combatti per la tua libertà,
              vieni alla luce.
              Cadremo insieme
              tenendoci per cuore
              sbranati,
              cremisi steli ma
              fuori dalla zona d'ombra.
              Michele Gentile
              Composta sabato 13 giugno 2015
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                Scritta da: Michele Gentile

                Il figlio della luna

                Riemergo dal silenzio
                dei giorni a venire
                come Atlantide dagli abissi
                con quelle verità
                che vi possono guarire.
                Idolatro il sentiero
                che mi scelse da bambino,
                le sue ferite ancora aperte
                l'inchiostro sulla pelle,
                l'amaro in gola
                per infettarmi il sangue
                con la rabbia della parola.
                Il passo è lento ma
                non conosce riposo.
                Si muove nel vento
                feroce, vigoroso.
                Lascia impronte profonde
                sul mare in tempesta
                sono isole feconde
                che coltivo nella testa.
                Mille volte sono crollato
                scosso da una lacrima,
                mille volte mi sono rialzato
                con indosso quella lacrima,
                ogni giorno più forte e disperato di ieri
                un misantropo Pierrot che resta ancora in piedi.
                E oggi che l'età si compie
                oltre il corso della vita mia
                non c'è ragione
                che io cambi idea
                sulla malinconia.
                Nessuna obbedienza, nessuna pietà
                per chi non dimora la poesia,
                nessuna alleanza, nessun aldilà
                per chi vuole vietare la fantasia.
                Io sono il perdono
                che non merita questa realtà
                sono la grazia
                che non è concessa
                a sua maestà.
                Sono la tua preghiera
                sono la mia bandiera,
                sono uno che non ha paura
                sono solo un poeta,
                il figlio della luna.
                Michele Gentile
                Composta mercoledì 25 marzo 2020
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