Le migliori poesie di Ada Roggio

Acconciatrice, nato giovedì 29 giugno 1961 a Floersheim am Main (Germania)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Indovinelli, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Ada Roggio

L'uomo

Strano,
si proprio strano.
Noi donne abbiamo il potere magistrale di farci amare.
Sentirti amata
gli ormoni fanno festa
addio malinconia si fa festa.
Ma guarda un po' l'uomo quanto è strano!
Prima ti dice ti amo poi si ritira piano, piano.
L'uomo in realtà a questa età.
Vorrebbe una donna importante senza problemi,
che tolga i suoi problemi.
Ma alla fine cosa resta!
Se questo non è.
Niente si è giocati avidamente nuovamente.
Con una donna ignara che credeva veramente di essere amata
invece nuovamente è stata usata.
Amare è una parola
molto grande, molto importante,
devi esserne sicuro
prima di dire ti giuro.
Ada Roggio
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    Scritta da: Ada Roggio

    Addio

    Tutto è pronto
    Si
    Tutto!
    Valigia... vuota.
    Documenti... assenti.
    Stato d'animo... buono.
    Sorriso... smagliante.
    Vestito... quello di sempre.
    Il bagaglio della vita ha coronato il vuoto che era penetrato nell'anima priva d'ogni stimolo
    Un bagaglio direi al quanto ingombrante e pesante
    Vita frastagliata, sempre burrascosa, ma altrettanto gioviale e festosa
    D'altalenanti momenti d'apparente felicità
    Mano destra sul cuore, un dolce inchino
    Abbassa gli occhi
    Fa sentire il tuo abbraccio a chi inconsapevole è fermo a guardare
    Per il tuo ultimo saluto
    Addio.
    Ada Roggio
    Composta giovedì 15 luglio 2010
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      Scritta da: Ada Roggio

      Lettera

      Caro Amico.
      Ti scrivo questa lettera.
      Lettera che mai riceverai.
      Mi manchi come l’aria che da respiro
      Mi manchi come l’acqua per dissetarmi
      Mi manchi come il sole che riscalda
      Mi manchi come la notte che coccola
      Mi manchi come la luna che fa sognare
      Mi manchi come le stelle luminose e belle
      Mi manchi e ora so perché, non riesco a vivere senza di te.
      Ada Roggio
      Composta martedì 5 marzo 2013
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        Scritta da: Ada Roggio

        Sorella mia

        Sorella mia
        Il primo lungo abbraccio ieri
        Sei scoppiata in un pianto irrefrenabile,
        no tu non devi piangere,
        tu non devi
        Io posso,
        io so soffrire
        io so sopportare
        io devo lottare
        io devo riconquistare ciò che mi è stato estirpato dalle profondità
        del mio cuore
        della mia anima
        Non guardarmi con pietà
        Con sofferenza
        Sii serena che son venuta
        Sii felice che io ci sono
        Sii felice che respiro
        Il primo vero e lungo abbraccio d'amore fraterno
        ci son passati un ciclone di anni
        ma non importa
        importa che ce stato
        e sento che ce ne saranno altri
        col tempo di serenità avvenire
        Grazie il mio cuore sorride guarisce con gli abbracci
        Veri.
        Ada Roggio
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          Scritta da: Ada Roggio

          Non riesco più

          Non riesco più a scrivere
          sembra che non abbia più le mani
          La mente si contorce
          a quelli che potrebbero essere i pensieri
          di oggi di ieri
          Sembra tutto addormentato
          come se qualcuno avesse volutamente chiudere questo cassetto della vita
          Sto cercando di guardare oltre quello che è stato ieri, ma nulla ricordo
          Tutto vien fuori a virgole, puntini qua e la
          non mi riconosco nel mio ieri.
          A volte mi son detta No!
          Quella donna non sono io!
          Poi qua e la piccoli appunti, che rivestono la mia caligrafia
          Mi metto le mani in faccia e grido Mamma mia ma chi ero io!
          Non riesco più manco a guardarmi
          Ma cosa ho fatto del mio fardello di vita!
          Una grossa ipocrisia.
          Ada Roggio
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            Scritta da: Ada Roggio

            È difficile allora...

            Allora aiutami oh madre mia
            Allora aiutami a morire
            Non voglio più stare qui
            Dio aiutami in questa preghiera
            Fa che quando arrivi la sera
            io dorma, non veda più i fantasmi del passato
            quelli che mi hanno intrappolato
            Tutti vogliono Ada di ieri
            Ma quei pensieri
            padroni di ieri padroni di oggi
            della mia mente
            dove non è rimasto niente
            Se solo avrei saputo, non avrei mai creduto
            Quella acqua chiara, che era l'amore
            poi divenuta un torpore
            Dio quanto grande è il mio amore
            per quei figli che amo dal profondo del mio cuore
            a cui non importa più niente
            se io ci sono o se vado via per sempre
            Allora che sto a fare?
            Solo per farmi altro male
            Cercare avvocati che non vogliono prendere in mano
            cio che a me a tolto il respiro
            Allora mi affido a Dio
            Sai una cosa veramente
            Spero che un giorno mi venga veramente
            un dolore irrefrenabile
            che mi faccia chiudere gli occhi in un istante
            Dio guarda questa donna
            non è più mamma
            non sarà chiamata nonna.
            Ada Roggio
            Composta domenica 7 giugno 2009
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              Scritta da: Ada Roggio

              Riflessioni

              Sono qui,
              sola,
              in queste mura,
              dove nessuno, dove niente
              Nessuno può sapere,
              capire
              Niente può, o deve uscire
              Regina della mia abilità
              finita,
              per colpa della mia fragilità
              Affettiva, e non solo
              Regina di regno incantato
              dove tutto appare soleggiato
              Finito in un torbido squallore
              non ha più forma
              non ha più valore
              Qui dinanzi, a questo schermo
              parlo di me
              definita,
              un essere non più degno
              Poveri cuori a cui voglio bene
              non voglio darvi altre pene
              credo sia giusto
              non tentare, mi farei, vi farei, altro male
              Solo al pensiero
              non ho più respiro,
              figurati se tento...
              Ogni giorno sarà un tormento
              Mentre scrivo queste righe
              piangono i miei occhi
              sento più lenti i rintocchi
              Batte piano, batte lento
              Voglio solo andare via
              Questa non è più casa mia
              Mi volete cementare
              Non posso giurare
              Nel cuore c'è una grossa pena
              con intorno una catena
              Sanguina ogni giorno
              Io fingo che è un bel giorno
              Non mi fate più restare
              qui mi sento in alto mare
              i miei numerosi sbagli
              credo nei valori
              amo i loro cuori
              Ora zitti per pietà
              Non mi fate tornare la
              Ho paura di non sopportare
              Dove ho sentito tanto male.
              Ada Roggio
              Composta giovedì 18 giugno 2009
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                Scritta da: Ada Roggio

                Mamma

                Mamma è colei che ama il suo bambino quando è ancora un puntino
                Mamma è colei che dona l'amore incondizionato da quando non sei ancora nato
                Mamma è colei che riposa, aspetta, prega, conta ogni qual volta una minaccia lei affronta
                Mamma è colei che sottoposta a controlli obbligati nove mesi non sono passati
                Mamma è colei che ti accarezza quando sei nel suo ventre
                Mamma è colei che ti parla e tu puoi gia ascoltarla
                Mamma è colei che prepara impaziente il corredino per il suo bambino
                a volte fa la maglia, cuce, ricama, gia immagina suo figlio con indosso il corredino
                Quando poi arriva il giorno tutti le stanno intorno
                Il dolore incalza ma lei pazientemente non si arrende
                Non vede l'ora di abbracciare il bambino che sta per arrivare
                Una spinta, un'altra ancora ecco è giunta l'ora
                Un vagito, ecco il suo sorriso
                Incredula lei rimane
                è nato, è nato
                Lei è mamma, tu bambino
                Ti amerà sempre piccolino
                Il latte materno, vi unisce ancora di più
                Sarai per lei la sua forza
                Sarai per lei tutto cio che ha
                Non c'è amore da paragonare
                Non vi potrà dividere l'oceano, il mare
                Resterete sempre mamma e bambino
                Tienila stretta a te, dalle tutto il tuo amore
                Dille che la porti nel cuore
                Il suo ricordo tu porterai,
                quando un giorno la chiamerai
                Mamma.
                Ada Roggio
                Composta giovedì 6 maggio 2010
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                  Scritta da: Ada Roggio

                  La Befana

                  La Befana presto lesta ha sfidato la tempesta.
                  È partita dal paese, impiegando qualche mese.
                  Indossando una sottana, calze lunghe a filigrana.
                  Un cappello lungo e stretto, nero come il corsetto.
                  Un mantello rattoppato, un guanto sfilacciato.
                  Naso adunco, mento aguzzo, veste truzzo.
                  Con le scarpe a mezzo tacco, a con se un grosso pacco.
                  Il suo viso vecchio e stanco, porta un sorriso a chi è affranto.
                  Vecchia e sgangherata, viaggia sulla scopa a gran figata.
                  Sul suo viso ha un grosso neo, assomiglia a un cicisbeo.
                  I capelli arruffati, sono tutti affumicati.
                  Canta il canto della Befana, canta, canta una settimana.
                  A mezzanotte guarda la luna, la befana ti porterà fortuna.
                  La befana ha nel suo saccone qualche dono, e tanto carbone.
                  Sfida vento, neve bufera, scende nelle case a tarda sera.
                  Sorvola monti e colline, la sua corsa non ha mai fine.
                  Sorvola l'oceano e il mare, non si stanca di volare.
                  Ovunque trova un calzettone, infila il dono e qualche carbone.
                  Questa è la fine della filastrocca, carina un po' sciocca.
                  Canta, canta l'epifania tutte le feste si porta via.
                  Ada Roggio
                  Composta venerdì 2 gennaio 2015
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