Scritta da: Ada Roggio
in Poesie (Poesie d'amore)
Dubbi, perplessità,
scelte difficili.
Ascolta il tuo cuore
Il tempo ha la chiave
alle tue risposte.
Composta domenica 15 aprile 2018
Dubbi, perplessità,
scelte difficili.
Ascolta il tuo cuore
Il tempo ha la chiave
alle tue risposte.
La vita in amore si affronta a muso duro,
si superano gli ostacoli,
senza calpestare i sentimenti altrui.
Quando invece si cerca di superare
senza avere rispetto,
con falsità, con sotterfugi, cattiverie,
con continui rinnegamenti,
l'unico premio da riscuotere è l'indifferenza,
di chi ormai ha il cuore infranto.
L'amore si coltiva.
L'amore si nutre.
L'amore si disseta
L'amore si coccola.
L'amore si accarezza.
L'amore si vive.
L'amore è camminare insieme, diventare un'unica ombra,
lasciando un'unica orma.
L'amore è viversi.
La mia fragilità,
la tua fragilità,
paura di perderti,
paura di non viverti più.
Noi,
noi due che di vissuto possiamo scrivere un'intera biblioteca,
un oceano di parole.
Incontrati ancora adolescenti,
tra le mille carambolate di un lunghissimo percorso, ci siamo sposati,
giurandoci eterno amore,
inattese vicissitudini, sorrisi, gioie,
dolori pianti sofferenze che la vita ci aveva riservato,
colpi di coda di una vita frenetica.
Buio, sofferenze, solitudini,
vita che si scompone,
rimbalza, poi si contrae,
poi si inneggia,
vita che come un dolce regalo si ricompone.
Avere voglia di vivere, di esserci sempre,
di superare con te tutte le difficoltà,
di non dirti mai sono stanca,
avere voglia di combattere finché avrò l'ultimo respiro.
Per non smettere mai di dirti
ti amo amore mio.
E quell'acido che avevo calciato via
In un attimo ritorna
Tutto il male
Tutta la rabbia
Quel pezzo di vita buttato
Abbracciata ad una persona
Che non meritava
Mi sono uccisa lentamente d'illusioni
L'acido da dentro mi ha corrosa
E alla meglio mi sono rinchiusa
È tornato tutto
E peggio di prima
Perché condito di saccenza
Menefreghismo
E la speranza di esserci riuscita
Mi sono ritrovata con il foglio in mano
Cercando d'incanalare ciò che resta
Di ciò che sono prima della degenerazione
E sento già che la cattiveria
E la disperazione
Mi attanagliano ormai maestre
Mi corrodi l'anima
Io ho aperto il flacone.
Mi reggo a te
Che sei creta e ti mostri marmo
Venere creatrice
Ogni mattina lotti contro le tempeste
Contro le rughe
Contro i dirigenti maschilisti
Mi reggo a te
Che sei foglia e ti mostri albero
Venere creatrice
Ogni giorno lasci ogni impegno
Per me
Contro la mia sgarbatezza
Contro i miei mancati affetti
Mi reggo a te
Che sei l'unico esempio degno
e non ti senti tale
Contro ogni tua premonizione
Mi ritrovo a scrivere per te
Auguri a chi mi ha donato la vita
e a chi ogni giorno continua a curarmela.
Le parole
non colgono il messaggio
si agitano
alla ricerca di un suono
più dolce,
non toccano
la tenerezza, i palpiti, il delirio
confusi dentro un brivido...
gli occhi si colmano di luce,
si fondono le labbra,
volano accenti
sulla tastiera soffice di toni,
le mani messaggere
nei reconditi spazi
sfiorano le altitudini...
il pudore si spoglia
dei cancelli
e mi lascia entrare nella stanza
dove risiede il dono
di te stessa.
A lungo andare il campo di sentieri
diventa impervio,
ora sono cambiate le stagioni,
vago ancora nel mare di pensieri
tratteggiati di foglie secche e spine,
il cuore fa la parte di nocchiero
con la ruota a caviglie
in mezzo al vento
e le vele spiegate
tra gli scogli
traccia la rotta sulle illusioni
dove tende la barra del timone.
Un qualche fiore bello mi conduce
sbocciato nel giardino di parole,
passa attraverso isole di baci
per sogni che si accendono la notte.
Non scriverò più poesie d'amore,
le immagini di miele
sono un veleno dolce
che annebbia la ragione,
i versi che si addensano
nel cuore di pensieri
sono fiori di carta
sono soltanto bolle di sapone
ed io bambino
che le rincorre
per poterle toccare con le mani.
Non lascerò mai più le tue parole
giocare col mio cuore
come riflessi giocano col vento...
ma una bolla più grande
colorata
dal soffio di pensieri
presa dal vento tenero
venne a posarsi
proprio sul mio cuore.
Di ribelle esternar il mio tempo ho cosparso,
a vetuste battaglie or fiero m'abbevero
ch'a porta lucidata di morte il cor non bussi
sia pur ingrigita speme serbo.
quali sublimi pensier frusciano ancor
nell'appesantito zaino d'ogni parola?
qual gola data mi fu in pur mortal strenna
perch'un racconto il tempo cavalcasse
senza ch'esso disarcionar lo potesse?
deserto per me non siate adunque poesia e prosa.
Lourdes carezzevole tappeto di preghiera
che tenero si avvince alle braccia d'avorio della sera
Lourdes il sorriso tenero dei barellieri
che in una nuvola d'amore custodiscono i pensieri
di vedere in chi accompagnano il bagliore di un sorriso
in cui offresi la vita qual vero paradiso;
Lourdes fiaccole timide che sorridono alle stelle
Lourdes la sofferenza che si conficca nella pelle
il viaggio che si porta la speranza sulle spalle
Lourdes la dolce matita della vergine
che disegna la sacralità di ogni resurrezione
Lourdes scia gemente ma al contempo anche felice
di gente a cuore unito in una processione;
Lourdes è una canzone di angosce e di misteri
Lourdes chiama a raccolta i sentimenti veri
Lourdes è un sogno d'incenso che si annoda a mani oranti,
Lourdes è la stella polare che ti fa guardare avanti;
Lourdes è la fede salda di un cuore che scotta.
di malati che piangono dinanzi a una grotta,
Lourdes è il bene che sa svergognare il male,
Lourdes è il tempo con un vestito speciale
Lourdes è la Madonna che su un sentiero di rose
Sola sa rivelarti il profondo senso delle cose.
Lourdes è una conchiglia di candele
che mette a nudo la realtà
rendendola finalmente degna
di chiamarsi amore e verità.