Scritto da: Patrizia Luzi
in Diario (Esperienze)
Ma chi me lo fa fare? È questa la domanda che da un po' di tempo in qua mi faccio spesso. Ne vale davvero la pena considerando i scarsi risultati?
Composto lunedì 23 febbraio 2015
Ma chi me lo fa fare? È questa la domanda che da un po' di tempo in qua mi faccio spesso. Ne vale davvero la pena considerando i scarsi risultati?
Non è da me fare finta di essere dolce e simpatica per piacere a tutti.
Questa vita mi appartiene e vivo intensamente ogni emozione, non mi giro guardando il trascorso con rimpianto, ma un sorriso affiora sul mio viso per i ricordi per le esperienze e per la soddisfazione di non aver detto "potevo e non l'ho fatto".
Perché la gente, gli amici, o i conoscenti si dimenticano quanto gli venga dato? Possibile che per mantenere un rapporto si è sempre costretti a dare, senza ricevere mai nulla in cambio? Mi chiedo perché questo mondo virtuale spesso ci metta in disparte, e perché si viva nella frenesia di dover fregare chi ci regala attimi di vita, di gioia, o felicità. Cosa ci tiene realmente uniti oggi? In questo frastuono di ritmi frenateci che la vita ci continua a cambiare, perché esiste l'indifferenza fra noi stessi che ci continuiamo a chiamare "amici"? Quando poi ci ignoriamo continuando a coltivare il nostro giardino segreto, senza mai coglierne i frutti che al suo interno continuano a maturare e, con tanta indifferenza, si lasciano cadere e morire.
Non disprezzate la sensibilità, Non disprezzate quella "brutta bestia". Con il passare del tempo mi ha permesso di vedere in anticipo certe situazioni prima che queste si presentassero a me nella loro più totale completezza.
Come quei film "particolari" vietati ai minori, io sono vietata ai minorati. Ma si sa, il proibizionismo non ha mai portato a nulla ed elicita gli effetti contrari.
Ma che vita è questa che gioca con il nostro cuore? Assomiglia un po' bugiarda alla vita che c'illude, che ci imbroglia in ogni istante. Una vita di speranza e di bisogni. Una vita che s'infila dentro ai sogni. Ma che vita è.
Non preoccupatevi di essere all'altezza della reputazione che gli altri costruiscono su voi, nessuno di loro conosce la materia nascosta che si cela nella vostra anima, spesso la maggioranza non disegna bene.
Ho sempre con dovizia cercato risposte alle domande della vita, ho sempre esplorato nuovi orizzonti per scoprirne l'infinito, quando scalavo la vetta del mistero ricadevo giù a valle, c'era sempre qualcosa che impediva la mia salita, il mio successo, la mia meta. Alla fine mi sono arreso, ho compreso che la scalata mai finita, l'obbiettivo mai raggiunto e l'infinito mai capito era la mia vita.
Come fai a trovare le parole giuste, quelle che rendano l'idea di come ci si sente quando davvero "ti perdi"? Come fai a far capire agli altri la sensazione che hai provato quando in un determinato momento tu per primo non hai capito più nulla? Come la spieghi un'emozione così forte e unica? Forse non puoi farlo... forse puoi soltanto augurare a tutti, di provarla almeno una volta nella vita.