Scritta da: Anna R. Di Lollo
Ancor più terribile di un'eterna attesa è il non aver più nulla e nessuno da aspettare.
Composta domenica 13 novembre 2016
Ancor più terribile di un'eterna attesa è il non aver più nulla e nessuno da aspettare.
La bellezza di una donna risiede in minima parte nel suo corpo, per una porzione più cospicua nella sua mente e per la stragrande maggioranza nel suo cuore.
La poesia si manifesta anche nell'arte del vivere e non strettamente in quella dello scrivere. È un'attitudine propria persino dell'analfabeta, purché possegga un animo gentile. Nella quotidianità, essa è quella sottile ala distesa sotto cui accogliere l'amara realtà per trasformarla in pennuta magia.
Credo che ogni donna gentile custodisca un doppio utero: dal primo germoglia la vita, dal secondo sboccia l'amore.
Finiti in un groviglio mentale o sentimentale, più si cerca di svicolarsi, liberarsi, dipanare la matassa, e più ci si ingarbuglia irreparabilmente, senza possibilità di soluzione alcuna.
Ogni volta che le gambe s'attardano sul viale alberato delle emozioni, smarrirsi non è che un modo altro per ritrovarsi impigliati fra le ragnatele del proprio cuore.
La spiritualità non ha bisogno di chiese o moschee, non di altari o tabernacoli e neppure di seguaci o adepti. La religiosità viene dettata dall'incanto di un tramonto, dalla bellezza di un albero, dall'eleganza di un esotico trampoliere. Tutte meraviglie, queste, dinanzi alle quali ritrovo la più profonda devozione, la fede più vera, autentica, forte, insostituibile: quella dell'uomo verso sé stesso.
Dentro ognuno c'è una porta ben visibile, spalancata sull'oscurità, e una più nascosta e dalla chiusura arrugginita, che conduce alla luce. Ma mai nulla di troppo facile ha guidato l'uomo verso la meraviglia.
Sono i piccoli momenti in cui ci si rialza dalla caduta, in cui si resta faccia a faccia con la propria fragilità, con lo smarrimento, la confusione, la cedevolezza, a dettare ogni sviluppo, ogni successiva creatività, ogni realizzazione futura. Non è mai dall'alto che s'inizia una scalata.
Nel tripudio di un accanito materialismo, l'uomo davvero libero sa ancora ritagliare per sé un lembo di cielo in cui rincorrere il lento sfarfallio dei propri sogni.