Scritta da: Anna R. Di Lollo
Il mondo è un luogo sempre diverso. Si veste dei colori dell'anima di chi lo guarda.
Composta sabato 30 gennaio 2016
Il mondo è un luogo sempre diverso. Si veste dei colori dell'anima di chi lo guarda.
Esiste un filo sottile, sottilissimo, che lega il nostro al cuore di qualcun altro. Sembrerebbe impossibile che un tale legame si suggelli tanto solido nella sua fragilità, eppure, inspiegabilmente, resiste inalterato all'inesorabile trascorrere del tempo.
Se ne può essere più o meno consapevoli, ma dipende sempre dalla propria volontà come e dove far volgere il giorno. Ci sono persone che la legano a un delicato calesse e altre a un obsoleto carro, trainato da una possente dozzina di buoi. L'importante è esercitarla al meglio, per vederla crescere nel tempo.
La poesia è in ogni cosa: in un fiore sbocciato che si manifesta al mondo, in una foglia volteggiante caduta da un albero, negli occhi puri di un bambino, nella fedeltà del cane che ci cammina, scodinzolante, al fianco, persino nel dolore che ci coglie alla sprovvista. La poesia è dappertutto, ma così eterea da risultare invisibile ai più: un alito di vento carezzevole a cui non tutti danno adito. Bisogna avere occhi allenati e cuore accogliente, ma soprattutto l'umiltà di chinarsi a raccattarla ovunque sia finita.
Di un mondo migliore non bisogna favoleggiare. Un mondo migliore si fa.
Poi capisci che le cose davvero belle, importanti, uniche, irripetibili, speciali, sono proprio quelle dinanzi a cui i vocaboli sono effimeri, quasi una trappola. Le questioni autentiche passano dagli occhi, dai gesti delle mani, dai sogni, dal cuore, mai dalle parole.
Con la sola logica la vita sarebbe limitata quanto la tana di un coniglio. La forza dell'immaginazione e il coraggio del sogno, invece, permettono di dilatare quel cunicolo all'infinito.
Undicesimo comandamento: sostieni la vita che ti circonda, proteggila in ogni sua più minuta forma e, una volta suo paladino, difendila sempre a spada tratta. Potresti non intuire il segreto del bombo nell'impollinare l'ultimo fiore.
Lo scrittore è sempre un sessuomane sfrenato. Smodati e nutriti sono i suoi rapporti carnali giornalieri con le parole.
Il tempo cancella i passi fatti, ma lascia intatte le impronte delle loro conseguenze.