Scritto da: Stefano Gandolfi
La cèrqua fa la ghiànna.
La quercia fa ghianda.
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La cèrqua fa la ghiànna.
La quercia fa ghianda.
Quannno lu ventu cattiu vidi arrià, canna che se piega devi diventà.
Quando il vento cattivo vedi arrivare, canna che si piega al vento devi diventare.
A d'aenter mond an si porta che al bain e al mael.
All'altro mondo si porta solamente le azioni buone e brutte, mai i beni terreni.
A faer i fât su an s'insporca al man.
A fare i propri affari non ci si sporca le mani.
A taevla e a laet. An vol i rispaet.
A tavola e a letto. Non ci vuole rispetto.
Chi ha la toss e la roggne. D'aeter mael an bisaggna.
Chi ha la tosse e la rogna. Di altri mali non ha bisogno.
Quand al don i v'l'han zurae. Stae pur zért ch'an la scapae.
Quando le donne ve lo giurano, state pur certi che la si scampa.
Avrel piuvous, màz venerous, àn ventarous.
Aprile piovoso, maggio bello e chiaro, anno ventoso.
'A atta raddò nà vutt' vutt', care semp' ch'i piere 'nderra.
Il gatto cade sempre con i piedi per terra.
Avrel, tott i dè un barel.
Aprile, tutti i giorni un barile di pioggia.