Scritta da: Giuliana Z.
in Poesie (Poesie personali)
Girasole
Gira il sole
inseguito
dal suo fiore,
danzano le api
intorno al girasole
che gira verso il sole.
Composta domenica 16 agosto 2015
Gira il sole
inseguito
dal suo fiore,
danzano le api
intorno al girasole
che gira verso il sole.
Occhi grandi da eterna bambina,
così ho pensato quella mattina,
ed il tuo modo intelligente
di capire cosa vuole la gente,
ti fa apparire tutto semplice e sicuro,
anche quando ti ritrovi davanti, come ostacolo, un muro.
Sei partita, appena ragazzina,
con la felicità di una turista garibaldina,
e ti sei ritrovata, l'indomani, a fare l'immigrante
in un mondo per te troppo grande.
E anche quando il destino ti ha tolto all'improvviso
chi insieme a te la Germania aveva condiviso,
non hai un attimo esitato
e con la tua forza da leonessa hai continuato,
e solo quando i tuoi figli vivevano sicuri
hai capito che i tempi di un ritorno erano ormai maturi.
E così in quella stazione, in mezzo alla confusione,
i nostri destini si sono incrociati in una unica emozione,
quella che il tempo non potrà mai cancellare,
perché nasce dal cuore e rimane nell'anima per farsi amare!
A chi non ti conosce,
quando alzi, senza volerlo, il tono della voce,
appari, da subito, dura e strafottente,
e dall'aspetto di una a cui non importa proprio niente!
Maestosa, con una criniera da leonessa,
ti muovi regalmente e nessuno ti può prendere per... fessa!
Il tuo sguardo di aquila reale,
avverte i furbi che con te si finisce male.
A chi invece da anni ti sta vicino,
appari semplicemente come un grande bambino,
che si impunta in ogni contestazione
per far valere, di diritto, ogni sua ragione,
pronta in ogni occasione,
a difendere chi è più debole senza esitazione,
veloce nelle decisioni,
a prendere subito il comando delle situazioni.
Tutti ti vogliamo sempre accanto,
perché per noi sei un grande vanto,
sei come una rara pietra da scoprire
che il tempo non è riuscito a scalfire,
sei il sogno di quel bambino
che ognuno ha nel proprio destino,
e solo pochi come te non l'hanno dimenticato:
serve alla vita, perché abbia un significato.
La finestra è ancora chiusa,
la mente ancora confusa,
e tu che ancora sei nel letto,
ti lasci accarezzare dai sogni del cassetto.
Il cinguettio di un uccello
Ti segnala il giorno più bello,
e mentre la ragione si illumina di sole
il tuo cuore si apre a chi ti vuole.
È allora che senti la tua anima cantare,
capisci che hai finito di sognare,
il tuo sorriso accoglie la musica della vita,
mentre ti accarezzi in grembo il frutto di una gita.
Un giorno la rosa rivolta al Signore:
"Oh Dio, di tutte le cose il creatore,
ho un dubbio che da anni mi tormenta:
perché fra tutti i fiori solo io sono di spine avvolta?
C'è sorella violetta che dei bambini è sempre tra le dita,
o margherita che degli innamorati è la preferita
non c'è nessuno, invece, che senza timore mi si avvicina,
e, spesso, torna indietro con una ferita di una spina!"
" Oh piccola mia, rispose Dio, tu sei la regina di ogni bellezza,
tra tutti i fiori rappresenti ogni gentilezza,
ed è per questo che ti è più difficile una carezza!
Io ti ho difesa dalla facilità di averti, che avrebbe diminuito la tua ricchezza;
solo chi ha veramente voglia di amarti,
in mezzo a mille difficoltà riuscirà a conquistarti!
Sei come una bella donna da cui tutti vogliono amore
ma a nessuno concede facilmente il proprio cuore:
avrà vicino solo chi l'amerà veramente
con tutto il cuore e l'anima che non mente!
La sensazione di disagio e star male,
buca l'anima e ti ritrovi in confusione mentale,
perché, ti chiedi, dove sarà l'errore
di aver scambiato una storia in un amore?
E intanto pensi, ce ne saranno tante
per dare al tuo cuore un'attenuante,
e, intanto, sogni il tuo ideale
per convincerti che lei era solo banale.
Ma quel buco è sempre più grande,
la tua anima ti fa tante domande,
ti chiede, perché continui a fuggire,
e stai sempre lì da solo a soffrire?
Perché pensavi che era solo un'attrice
quando al tuo fianco sorrideva felice?
La risposta è sempre uguale
ed è quella che fa più male:
te la da il battito del tuo cuore
ogni volta che pensi se era vero amore!
Perché mi dici che sono diverso,
e mi insulti con parole senza senso,
perché credi che il sole sorge solo per il tuo cuore
e non vedi che anche nel mio ci può stare un po' d'amore?
Così dice il ragazzo a chi gli sta di fronte,
un vecchio genitore che con lui vuole chiudere un ponte
perché, pensa, che quella parola "amore"
detta dal figlio non ha nessun valore.
Quella storia contro natura
la vuole chiudere fra quattro mura;
troppo grande è la vergogna e il dolore
e preferisce la morte di un figlio al suo amore.
Ma all'improvviso,
ecco spuntare una lacrima sul suo viso
e quell'abbraccio così forte
fa paura anche alla morte,
sta finalmente a significare
che lo sbaglio grande è non accettare.
Con il volto sulla terra,
inghiotte le lacrime,
senza far rumore,
proteste, fuggita nel silenzio
con il cuore spezzato,
con l'anima smarrita in un corpo offeso,
senza desiderio,
privata dai suoi sentimenti.
Un cardellino comincia a cantare,
si rialza,
sente i deboli battiti di cuore,
e si accende di luce,
e a poco a poco cresce la sete
per l'acqua pura limpida
della fonte di vita.
Pensieri rumorosi dell'anima
rimbalzano sulla rugiada,
che copre il campo dormiente,
tacciono i nidi, e
il sole illumina terre lontane.
Con passi giganti
passa la vita,
e la mia anima non vuol seguirla,
ma restare la,
m'è gentil quiete,
dove acquetano
i miei pensieri
rumorosi.
Ho pura di te, cielo,
muto spettatore dei miei desideri
delle mie rinunce
di quella vita non vissuta ma tanto desiderata.
Ho paura di te, terra,
che calpesto indecisa con il timore di cadere
e rimanere schiacciata dal tuo peso
e non potere più alzare lo sguardo
su questo mondo irreale.
Ho paura di voi, signori,
che non riesco a comprendere
vi guardo e mi sembrate tanti burattini
che si muovono guidati dal lungo filo spezzato dell'egoismo.
Ho pura di te, Giusy,
del male che ti fai
con le tue scelte non compiute
la tua rassegnazione assurda
la tua solitudine voluta.
Non posso e non voglio continuare
a combatterti come una nemica capricciosa
ma, inspiegabilmente, ho terrore della tua indifferenza.
Ho paura di te, mia carissima nemica,
della rabbia cieca
dell'inspiegabile sensazione delle mie mani vuote
della mia voglia di gridare basta
del mio rancore verso me stessa
che tu sai solo fomentare.
Ho paura di te, futuro,
così lontano ma così terribilmente vicino
nella tua incertezza
che aspetto racchiusa nel mio piccolo mondo
tra le pareti dei miei sogni odiati e desiderati.