Poesie personali


Scritta da: Spensierato
in Poesie (Poesie personali)
Lentamente sfiori la pelle con le dita...
dal primo bacio energico
al secondo dopo magico
quando inizia l'istinto a prevalere
sul freno inibitorio nato per dovere
l'attimo in cui la voglia ti porta
veloce la maglia alzi sempre più corta
poi la mano a far passare inizi
dietro la schiena e in mente troppi vizi
ora la testa smette di ragionare davvero
l'animale istinto è diventato sempre più vero
al lettore lascio dunque continuare
con il pensiero un proprio immaginare
finisco quindi con la cosa proibita
lentamente sfiori la pelle con le dita.

Il desiderio.
Composta venerdì 30 giugno 2017
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    Scritta da: Spensierato
    in Poesie (Poesie personali)
    D'estate giulivo d'inverno spettrale,
    contrar alla primavera d'autunno il color.
    Da sempre vissuto nel loco Natale,
    se non da rea mano spostato per or.
    Di quel dell'albero bizzarro il destino
    davanti ad ogni re giammai un inchino
    eppur non si è mai offeso nessun regio,
    di non aver concesso ad altri un simil privilegio.

    L'albero.
    Composta domenica 31 luglio 2016
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      Scritta da: Spensierato
      in Poesie (Poesie personali)
      Arrivi con lo sguardo a quel da ombra dimenticato
      da te, vita, la natura ha facilmente catturato
      chi te, sfidato con occhi ha osato
      la vista cieca ed un inchino hai strappato.
      Capisco chi nel tempo ti abbia divinizzato
      convinto dai tuoi colori arancio e giallo d'orato
      con giochi di luce da effetto incantato
      l'uomo credente con te, nel tempo ha giocato
      parlando del tempo; sempre te hai dettato!
      Con l'alba ed il tramonto le stagioni ci hai dato
      troppo spesso però ti diamo per scontato
      scordando che senza te, niente avrebbe significato.

      Sole.
      Composta venerdì 30 giugno 2017
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        Scritta da: Spensierato
        in Poesie (Poesie personali)
        Spigoloso rettangolo di legno contornato
        miste figure di colore sognato
        la mano vive nei segni tracciati
        di chi con la vista le avea catturati
        nel tempo sarà di libera espressione
        sottoposto dagl'occhi di propria ragione
        a noi l'immagine soltanto resterà
        dell'attimo in cui l'autore sempre vivrà.

        Il quadro.
        Composta domenica 31 luglio 2016
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          Scritta da: Spensierato
          in Poesie (Poesie personali)
          Lentamente da quel di oca posato,
          su quel foglio di bianco colorato
          scivolando su quello che incontra
          fa sì che lo scrittore dia la sua impronta.
          Posie, lettere e romanzi verran creati
          da chi con maestria le avea inventati
          dagl'occhi d'un giovine letti verranno
          al fin portatori di sogni saranno.

          Inchiostro.
          Composta domenica 31 luglio 2016
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            Scritta da: Roberto Di Nardo
            in Poesie (Poesie personali)

            Io dico grazie

            Io dico grazie,
            perché a vivere di grazie ho già imparato,
            emozioni di sostanza ho costruito,
            e cancelli a pugni stretti nelle mani ho disegnato,
            sentimenti verso polveri cadute ho conservato,
            continuando a camminare contro tempo,
            nei ritagli ho visto facce dentro il vento.

            Vivo dentro me.
            in un mondo dove i sogni getto via.

            Perché a stare nei cassetti,
            voglio posto per gli insetti,
            con carcasse d'ali rotte,
            tra pastiglie per la notte,
            c'è un martello per le botte.

            Io dico grazie,
            modellando dubbi in pietra ed in cemento,
            trasformando statue d'ombra a monumento,
            vuoti a perdersi in bottiglie consumate d'allegria,
            vetri in acqua frantumata in fonte di malinconia,
            e a cercare gemme rare per la mente,
            ho scoperto che c'è un'anima invadente.

            Resto dentro me.

            Perché a stare nei cassetti,
            voglio posto per gli insetti,
            con carcasse d'ali rotte,
            tra pastiglie per la notte.
            c'è un martello per le botte.

            Io dico grazie,
            a chiunque mi venisse poi a cercare,
            i pensieri li ho disseminati ai matti,
            il mio cuore è stato il dono per amare,
            e quell'anima invadente è in mezzo ai gatti.
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              Scritta da: Marta Emme
              in Poesie (Poesie personali)

              Il grillo parlante

              L'avevo detto io, dice
              il grillo nell'osservar tutto
              quello strepitio* (proteste
              e disagio). Ora che l'acqua
              manca, valla a comprar
              a Salamanca! Vedrai
              quanto alti saranno i costi
              e bene assemblerai che
              tanto e assai siamo stati
              tosti* (sui no ai dissalatori).
              Composta venerdì 4 agosto 2017
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                In questi giorni di fine luglio con un sole che pizzica
                la mia calva, con più di settant'anni che porto addosso,
                ho seguito da lontano insieme alla mia cagna malamute
                come un uomo solo con una enorme mietitrebbiatrice
                in poche ore ha fatto fuori molti ettari di buon grano.

                Seduto su un masso con accanto la cagna e il rumore
                della macchina che avanzava vedevo sparire le spighe
                e il campo che restava aveva perduto le leggere onde
                guardando il cielo azzurro con dei recisi capelli gialli
                rimasti nel terreno come se fosse passato un barbiere.

                Che differenza da quando ero bambino nella mia Lucania
                vedendo mia madre e tante altre farsi il segmo di croce
                prima di mettersi i ditali di canna e iniziare a tagliare
                quelle belle spighe inclinate verso terra per baciarla
                formando tanti covoni che poggiati sembravano fratelli.

                Poi venivano trasportati sul carro, messi sulla rotonda aia
                aspettando gli zoccoli degli animali per far uscire il grano.
                All'ora si mangiava insieme bevendo un sorso di un buon vino
                per prendere il vaglio e con il buon vento separare la paglia
                mentre i chicchi cadendo a terra formavano piccole piramidi.

                Adesso comprendo perché il pane che ogni giorno compriamo
                non ha lo stesso sapore dei forni a legna del mio passato.
                La farina non è più pura e sicuramente ha strane sostanze
                perché il pane indurisce presto e non arriva fresco a domani.
                Grano, farina e pane hanno bisogno di carezze, amore e mani.
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