Poesie personali


Scritta da: Luca Bruno
in Poesie (Poesie personali)

Aspetterò

Fermo qui...
aspetto...
seduto...
rinchiuso in me stesso...
lasciando libero sfogo alle lacrime...
te ne sei andata via...
senza dirmi niente...
ma sò che un giorno ritornerai...
non sò quale sarà la tua risposta...
ma bella e brutta che sia...
sono qui...
pronto ad ascoltarla...
anche se con le lacrime agli occhi...
non aver paura...
è normale soffrire...
è normale tutto ciò?...
a questa domanda nessuno sà dare una risposta...
solo io potrei...
ma non ho la testa...
penso solo a te...
che sei andata via...
incessantemente...
autolesiono la mia pelle...
il dolore fisico è nulla...
in confronto a ciò che il mio cuore prova...
sangue sgorga dalla pelle...
ma non provo dolore fisico...
provo solo dolore al cuore...
perché ci manchi tu...
il vuoto... dentro me...
un buco nero...
che assorbe tutto il dolore...
ma restituisce lacrime...
nettare della mia sofferenza...
tutto questo...
lo passo...
perché mi manchi tu...
ti desidero...
ti voglio...
voglio solo te...
e nient altro...
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    Scritta da: Luca Bruno
    in Poesie (Poesie personali)

    Il lupo fantasma dell'opera

    Come un ombra nella notte...
    appaio...
    portandoti una rosa...
    che sparge i suoi petali...
    affidandoli al vento...
    per profumare l'aria che respiri...
    porto una maschera...
    per non far vedere...
    quanta sofferenza c'è...
    dentro me...
    ma tu la vedi...
    uscire dai miei occhi...
    sottoforma di lacrime...
    soffro...
    perché vorrei che riempissi la mia vita...
    come la luna riempe i miei occhi con la sua luce...
    sono qui...
    davanti a te...
    ti prego...
    ti dono i biglietti per l'opera...
    l'opera più bella...
    l'amore...
    spero che la verrai a vedere con me...
    per vederla...
    e poi riviverla insieme...
    per sempre...
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      Scritta da: NikkiPinki
      in Poesie (Poesie personali)
      Guardami
      non sono più io...
      Perdonami
      se non ho più il coraggio...
      Feriscimi
      lo capisci che non sono io il tuo destino...
      Uccidimi
      ma tanto sono già morta...
      Sola
      nella stanza vago
      inutili discorsi e parole infinite
      perle e rose appassite
      e guardo una notte non mia
      una notte di stelle e coralli
      riconosco tutti i miei sbagli
      Un attimo è andato via...
      ed è un attimo nella vita mia...
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        Scritta da: NikkiPinki
        in Poesie (Poesie personali)
        Prigioniero è colui che
        assente, incosciente alla sua anima mente...
        Prigioniero di un dolore che nelle vene scorre...
        Lascia che sia un attimo nella vita tua...
        Prigioniero, è forse eresia?
        Il dolore è parte di te, Prigioniero ascoltati...
        sangue... rosso... profondo
        sangue voglio di te... ubriacarmi...
        Prigioniero di un folle destino
        ascoltati...
        Lascia che sia un attimo nella vita tua...
        decidi per me... vivi per me... ascolta...
        acqua bevo... di te... del tuo respiro...
        Prigioniero... catene d'argento color... con te per sempre
        ed io... io muoio.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Sensazioni di maggio

          C'è un giorno di novembre,
          in cui fiorisce il prato,
          il cielo assai risplende
          e il mare è colorato.
          È un giorno dove il gelo
          giammai si fa sentire
          non c'è nebbia né velo
          che copra il mio dormire.
          Chissà perché si sbaglia
          questo giorno ormai invernale:
          c'è un sole che ci abbaglia
          e il vento non fa male.
          Il giorno tutti sanno
          ci scalda per destino
          e cade in ogni anno
          intorno a San Martino.
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            Scritta da: Alessandro Bonfanti
            in Poesie (Poesie personali)

            Le mura e la finestra

            Ogni tanto il mondo riesce a strappare i sogni
            anche ai sognatori.
            Il freddo arriva e mentre la gente soffoca
            sotto un albero di Natale la gioia di stare assieme
            ti accorgi che i tuoi pensieri
            non li puoi annegare con lo spumante
            perché come le bollicine
            tornano sempre a galla;
            non li puoi relegare in un pacco regalo
            che non aprirai mai
            perché c'è sempre qualcuno o qualcosa
            che slega il fiocco per te.
            I pensieri restano lì attorno a te
            come irriducibili folletti
            a farti compagnia,
            a farti nostalgia
            ed è allora che guardi fuori dalla finestra.
            Hai mai osservato quanto calore
            puoi trovare in un fiocco di neve?
            Hai mai cercato la tenerezza
            del vento mentre accarezza i rami degli abeti
            che, nonostante il gelo, trovano la forza
            per non perdere mai il loro verde?
            Hai mai distrutto la lontananza
            con un battito di ciglio
            che sappia volare meglio di una farfalla?
            I sognatori possono anche smettere di sognare,
            qualche volta,
            ma se hanno un amico che è con loro,
            nonostante sia molto lontano,
            ritroveranno il coraggio di guardare sempre
            oltre le grigie cartoline che questo mondo lascia di sé;
            se nel cuore batterà sempre la tua presenza
            per quanto sia affilata la realtà
            non riuscirà mai a dividere i nostri passi
            e la voglia che hanno di susseguirsi.
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              in Poesie (Poesie personali)

              Resurrezione

              Tu che hai la pantera nel nome
              e ti vesti del suo fascino mortale
              non appena la preda resta invischiata
              nell'agguato dei tuoi occhi traditori
              'ché nascondono una guerra sorniona
              da giocar fin allo stremo a colpi di sospiri
              celandone il pericolo con sguardi pastello;

              tu che indossi l'avvenenza del giaguaro
              e camminando ne utilizzi l'incedere elegante
              da poter girar gli sguardi ai possibili compagni
              per placare la tua sete di amore bollente,
              esaltando ad ogni passo una ferrea fierezza
              che alimenti foraggiando maculata autostima
              ottenuta con vittorie sulla vita quotidiana;

              tu che t'armi dell'ipnotica attrazione
              che il volto della tigre effonde
              sul nervo di colui che ha la sventura
              di incrociarti senz'aver difese interne,
              cui irrompi con artigli infiammati
              dilaniandone lo spirito, assaggiandone la carne
              per poi riposarti sul fianco appagato;

              tu che come il gatto fai le fusa se felice
              come quando cerchi affetto dopo essere appagata
              o imitando il miagolio nella parte più elevata,
              poggiandoti al cuscino che attende i tuoi sogni
              e stringendoti al braccio del notturno padrone
              cui riversi ad occhi chiusi la felina dolcezza
              che regali solamente a chi sa accarezzarti;

              tu il cui ricordo mi rivive sulla pelle
              e respira attingendo ai miei polmoni,
              ossigena i suoi occhi usando il mio sangue
              e gode rivivendo ogni istante degli orgasmi
              che azzurri avvamparono nelle ore più impensate;
              tu che hai portato una luce dentr'al petto,
              tu... tu con ludibrio m'hai ridato la vita.
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                in Poesie (Poesie personali)

                Alla maniera di Verlaine

                La sordida Illusione ha bussato alla mia porta
                presentando sufficiente crisantemi increduli,
                affonda nei miei occhi uno sguardo bagnato,
                mascherando un sottile sorriso si avvicina sussurrando:
                "Il figlio dell'ingenua Speranza è morto,
                schiantato con violenza contro un muro di omertà,
                il colpo del reale purtroppo non ha retto,
                abbuffati di colpa della pietra che hai posato".
                Ed io che a questa nuova non posso altro che stare,
                urlando vittimismo sputo lacrime di pece,
                m'accascio sopra il fango respirando il mio dolore,
                angoscia e morte fusi fanno fiamme nelle vene.

                L'Illusione si fa avanti indossando un saio nero
                con l'acciaio dentro gli occhi d'un ipnotico brillante,
                tra l'oro dei riflessi mi consola assicurando:
                "La caduta del figliolo verrà accolta sull'onore".
                Detto questo porge il braccio, digrignando solidale,
                ma quello che credevo fosse un valido ristoro
                si rivela nel pallore del suo squallido movente:
                la mano la protende e tra le due la testa serra,
                dicendo di star fermo, sdraiando mi violenta.

                "Più non devi ormai temere" - mi sussura compiaciuta-
                "la tua stupida innocenza m'assicura discendenza
                ed il vuoto del passato verrà presto rimpiazzato:
                nel grembo arrivista v'è nascosta la matrice
                che da sempre hai schivato, pretendendola in segreto;
                ché siccome io da sola non riesco ad attivare
                e l'amore serve sacro per l'inizio d'ogni gene
                penetrandomi nolente l'hai scagliato dalla carne.
                Carnalmente mi amerai per la mia eternità:
                è il mio figlio che aspetti, la mia prole che allevi."
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