Conosco il punto in cui non è più spiaggia, ma non è ancora mare, in pieno Agosto: linea ideale tra l'asciutto e l'acqua. Battigia ambrata di conchiglie e sassi, di sabbia fine e granchiolini bianchi, distesa lungo il margine d'azzurro. Il fuoco del tramonto già si tuffa nel blu profondo e spegne il proprio ardore, stemperando di rosa l'orizzonte. D'inverno pieno, il vento tumultuoso agita le onde e tempestosi flutti rumoreggianti irrompono sul lido. Tutto è travolto dalla spuma audace, che avvolge nel suo abbraccio e si ritira come una donna vinta dall'amore... Resta catrame e sassi, e stracci e tronchi bianchi come le ossa di un naufragio, con rami, braccia invano tese al cielo, ricerca di un soccorso mai arrivato. Mare d'inverno, solitario approdo, detriti e malinconici pensieri spazzati via dal vento tramontano lasciano posto al sogno dell'estate.
È bello ricordare quando leggendo la posta, prendevo un post-it e ci scrivevo: Per Pat, prego provvedere! Oggi cara Pat, ci scrivo soltanto: "Prego!" affinché tu stia meglio presto.
È come fossi assorta in un pensiero, che non mi lascia neanche una giornata, è come se sedessi sul sentiero che porta alla mia stanza abbandonata. È un lume di coscienza che mi attira, un lieve vento di ricordi andati, come la luce di un lui che non t'ammira come i momenti più ponderati. Sola ristagna la paura mia Sola di fronte alla mia gente: vedere le tue rose eternamente non rode né sostanza né follia. Per questo è come un piano inconsistente, come lasciarmi sul ciglio della via.
Non ci accompagnano più stelle filanti lungo il tumido crinale dell'orizzonte; spira invigilato un vento come sinibbio falbo quasi di quaresima; nel rapinoso silenzio, fra i ramigli, ora la tregua traluce.
Cos'è questo turbine di idee che ci lascia qui, coperti di foglie, ad aspettare altri sentori? Questo cullare i nostri pensieri e poi sfasciarli su di un muro abbandonato: ci prende e ci lascia, senza emozione alcuna! Perché non tace, ma ci riporta i ricordi abbandonati da tempo? Brezza di mare per teneri amanti attorcigliati sul tuo lido, e burrasca infuriata, come parole amare, unico sapore di questa mia vita. Il tuo calore è lì che spunta dalle foglie pendenti e mi sfiora birichino come bacia le labbra mie.
Ti sento nei miei giorni come l'odore buono di casa, l'odore dolce delle cose che ami, l'odore che cresce con te. Mi guardi e so di non avere più difese, sono persa nel mio vano amore vibrante, sono un animale ferito, sono un bambino che dorme, sono tutto ciò che non vorrei essere.
Sarebbe stato meglio... Il tuo maglione per me ed hai freddo. Un capello alla pagina 99 e guardarlo, a volte e sfogliare tutti i fogli e leggerli come insieme
Sarebbe stato più giusto... e non è successo nulla e il tuo sorriso, le tue corse ed essere vivi, liberi. Al buio cercare un sentiero al sole perdersi fra i susini e prendersi in giro nel volersi bene.
Sarebbe stato più vero... e volerti offrire di più e non potere per i domani troppo lontani per cio che è vero per cio che non amo e non avere neppure il coraggio di dire