Scrivo per te... parole nere di pece, bollenti dentro al cuore, parole rosse di lava, incandescenti in viso, parole viola di terra, abbarbicate al seno. Scrivo per te... la nera bestia del risentimento assale, la ferula nefasta del ricordo travolge, il cieco ragno dell'indifferenza ghermisce l'anima. Scrivo per te... e cerco avidamente alla mia fonte d'oro e d'argento, parole sfrigolanti sul rosso e nero fuoco. Rugiadosa una goccia di poesia svapora nell'aria dicembrina. Scrivo per te... per te che hai rotto il ponte sopra il fiume, nessun legame ormai tra sponda e sponda, priva di me, la tua è non vita, amore.
Sola con i pensieri senza tempo ripercorro sentieri conosciuti e osservo il mio giardino, autunno pieno, prendere dolcemente il rosso e l'oro.
La luce del mio sole scalda ancora, dimentica dell'ora del tramonto, e splende sotto i rami dell'ulivo sulle mie mani, vuote senza amore.
L'attesa non è lunga, già ti vedo incamminarti con un passo svelto, sorriso in volto, rose tra le dita, ultimi raggi tra i capelli amati.
Scende la sera sopra il nostro abbraccio nuovo ed antico, noto e un po' straniero, saremo insieme fino al nuovo giorno, la luce dei miei occhi sarà stella...
Ha sempre quello sguardo innamorato e quel guizzo negli occhi luminosi: un bagliore improvviso tra le labbra, fanciulla Lea spezzava il cuore a tanti...
Felice si stagliava inn controluce, la figura elegante, il passo altero, inconsapevole del fascino sottile che emanava soltanto sorridendo.
Una danza, un sospiro, una parola, t'amo, detta dall'uomo più sincero e la vita prendeva un nuovo incanto tra le mani del suo vero amore.
Lea sa che vera vita spesa bene rende felice chi la vive e l'altro, che accanto a lei riverbera il suo amore: la sua ricchezza è aver vissuto a pieno.
L'aureola dei capelli intorno al viso ha mutato pian piano il suo colore, ma la fanciulla Lea, la nonna Lea sorride ancora a chi l'ama veramente.