Scritta da: Grazia Focardi
in Poesie (Poesie personali)
L'alba
L'alba ferisce
l'orizzonte
con i suoi artigli
di fuoco,
inondando
il cielo di rosa.
Il giorno rinasce,
la vita di sempre,
una goccia
nel mare
del presente.
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L'alba ferisce
l'orizzonte
con i suoi artigli
di fuoco,
inondando
il cielo di rosa.
Il giorno rinasce,
la vita di sempre,
una goccia
nel mare
del presente.
Se si potesse, giuro,
venderei l'amina
pur di riavere la tua fiducia...
Se si potesse
ti regalerei la luna
pur di riavere un tuo sorriso sentito...
Se si potesse
andrei avanti col tempo
per vedere se ho ragione
a immaginare tutto il nostro futuro...
Se si potesse
ti darei tutto il mio cuore...
Stamane mi sono svegliata
E un'amica ma chiesto se voglio pensare
Per mettere in rima una storia già usata
E fare sentire alla gente di amare:
È questo che oggi ho voglia di fare,
Li voglio guardare negli occhi e nel cuore,
Ma nulla potrò mai loro insegnare,
Son loro che fanno capire il dolore.
Un urlo pacato gli scende dal volto,
Nessuno lo riesce a sentire
Ma un gioco avanzato da un bimbo viziato
Quest'oggi gli è stato donato
E l'occhio crucciato, ha riso felice nel fato.
Se senti una sola parola, vuol dire che sanno parlare,
Non sono capricci gli stridi che sento
Ma solo le piccole frasi che sanno sputare
Ed hanno diffuso nel vento.
Assieme a deboli note stonate
Mi sento di dare un tantino di amore
Chissà se nel suono di tante parole
Può nascere un canto dettato dal cuore.
Chissà...
Sento le sirene di
tanto in tanto,
recluso in profondo
rifugio segreto,
trascorro la gran
parte dei miei giorni,
la luce di una candela
e qualche buon libro
ammazzano il tempo
infinito.
Una radio trasmette
notizie mentre lo
sguardo segue le
mie orme nella
stanza buia.
Il riflesso sullo
specchio, il tocco
delle campane di città,
una pena infinita
e una speranza lontana
anni luce.
Sento le sirene di
tanto in tanto, la paura
cresce nei miei occhi,
l'intenso suono arresta
il mio respiro, il
marciare interrotto dei
soldati verdi nelle strade
è un continuo precipitare
nel vuoto.
Non mi resta che pregare,
lo faccio di tanto in tanto,
quando non riesco a
svegliarmi da un brutto
sogno.
Sento le sirene di
tanto in tanto,
come di tanto in
tanto osservo la
stella di David
sul mio braccio.
Piango nel silenzio,
il ricordo di mia moglie
uccisa nel grigiore dei
miei occhi, sale la
rabbia al cielo, tento
di trovare un po' di
giustizia, inseguo
invano quel desiderio
fiorito nel cuore, il
nostro sogno di famiglia
è divenuta una lontana
stella nel cielo.
Sento le sirene di
tanto in tanto, l'aria
è infetta da rancore
e noi esule anime
costrette a fuggire
per continuare a
vivere nella terra
del genocidio, abbiamo
mollato, il coraggio
ci è mancato.
Sento il mio destino
marciare nel campo
della morte, sento
il vento soffiare
così forte, che
penso d'esser
divenuto già
polvere.
Non voglio la luna,
non voglio le stelle
voglio solo le tue mani sulla mia pelle!
Come un dolce colore passionale ti posi su me,
dove ti rivedo unico ed immenso.
Donandomi ti sfiorai e desiderandoti
trovai il tuo corpo avvolto su me.
Il mio cuore viaggerà dentro ai tuoi pensieri,
diventando così parte di ogni tuo respiro
e ad ogni tuo battito.
Scrivo di me... scrivo di te
con le parole che non mi bastano mai.
Scrivo dei tuoi occhi che si nascondono
e dei miei che li inseguono in silenzio.
Scrivo perché ho i pensieri nelle mani
e non voglio abbandonarli senza forma,
voglio lasciarli in una carezza,
in un abbraccio che mi fa tremare,
in una pagina bianca che mi aspetta senza fretta.
Scrivo perché voglio sentire di esserci
e io vivo per esserci,
vivo per sentire la forza delle cose intorno
con la pelle, col cuore
e con la paura che spesso mi accompagna.
Scrivo perché scrivere mi nutre,
mi consola
e mi aiuta a farmi leggere... da te.
Quando per la prima volta ho incontrato i tuoi occhi,
mi sono sentito solo nella folla.
Quando per la prima volta ho udito la tua voce,
mi sono sentito immortale tra i mortali.
Quando per la prima volta ho visto il tuo sorriso,
mi sono sentito il più felice tra gli uomini.
Quando ho capito che non ti interesso,
ho capito che la felicità non esiste...
Il vaso cadde,
qualcuno raccolse i cocci
ma io li ributtai a terra...
Fu così che si ruppero
in mille pezzi...
A volte si fanno cose
che non ci si spiega.
A volte la ragione non è più tale.
A volte ci si pente, a volte no.
A volte ti viene voglia di urlare:
a volte di gioia altre di dolore.
Non ti chiedere perché a volte
non capisci cosa succede intorno a te.
A volte è meglio non capire
tutte queste cose.
A volte la magia
sta proprio nella confusione stessa.