Poesie personali


Scritta da: ixina
in Poesie (Poesie personali)

Il perché dei silenzi

Amore mio stasera non sarà come le altre
Anche i giorni che seguiranno avranno un po' di tristezza.
La vita e diventata vita quando conobbi te
E adesso?
Cosa rimane adesso?
Tanti giorni amari da mandare giù
La mia felicità e andata via con te
Ancora mi chiedo il perché ci siamo persi
Il perché di tanti silenzi
Il perché dovrò' pensare la mia vita senza te
Amore mio stasera non sarà come le altre.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Patrizia Cona
    in Poesie (Poesie personali)
    Chi sono io?...
    un piccolo e solitario astro
    che timidamente si affaccia nell'immensità del firmamento...

    ... nulla più di un vago bagliore notturno
    esile chiarore al primo accenno di alba
    ... eppur custode dei tuoi sogni più segreti
    scrigno delle più ardenti speranze
    che nel silenzio assordante della notte
    sfiorano dolcemente le corde del mio cuore...

    ... ed io in un'eterna vibrazione... per te m'illumino d'immenso...

    Cercami. Ed io ti troverò.
    Chiamami. Ed io ti risponderò.
    Scoprimi. Ed io ti mostrerò gli anfratti dell'anima.
    Desiderami. Ed un pezzetto di cuore ti ruberò

    Prendimi. E tua per sempre sarò...
    Vota la poesia: Commenta
      in Poesie (Poesie personali)
      Non sei la morte e neppure un sorriso;
      voluttà ch'è impressa sulle tue labbra
      e ordito lenocinio sul tuo viso
      si contemperano oscuri sull'ambra

      del tuo sassofono. Ora sogguardi algida
      le trine del tuo davanzale e forse
      le voci dello sferzante sinibbio
      s'inflettono e s'addormentano leni

      fra le tue dita. Ancora una tua vita
      t'è sfuggita rapinosa e repenta...
      e un incauto petalo s'adagia
      pencolante d'ansia sopra il tuo cuore.

      Un guardo tuo illumina l'aria e smorza
      taciturno accanto ad una stupita
      fata addormentata; dipoi, reclina,
      sotto le tue ciglia i tuoi occhi tacciono

      come, prospiciente l'aureo letto,
      vanisce invigilato il tuo sassofono.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Ilaria Mondani
        in Poesie (Poesie personali)

        Il miracolo della vita

        A te,
        nostro miracolo
        portatore di luce
        alle nostre tenebrose vite.

        A te,
        che renderai felice
        due persone
        che lo meritano.

        A te,
        frutto di un amore
        senza confini.
        Così sei nato tu.

        A te,
        che sei ancora nella pancia,
        ma spero tu senta
        queste parole.

        Nella mia stanza non so
        Cosa scrivere,
        non so se sarai maschio
        o se sarai femmina.

        Sappi che io ti amerò
        Per ciò che sarai,
        se un maschietto birichino
        o una femminuccia col pannolino.

        Sappi comunque
        che ti accetteremo
        nella nostra famiglia,
        piccola meraviglia.

        Spero che quando
        sarai più grande
        la mamma e il papà
        ti leggeranno questa poesia

        e che tu dica:
        -Ancora, ancora-,
        con le tue paroline
        confuse.

        Questo con la speranza
        che da grande sarai
        bravo e buono
        con tutti,

        e che ti ricordi di me.
        Vota la poesia: Commenta
          in Poesie (Poesie personali)

          Solidarietà

          Stamane mi sono svegliata
          E un'amica ma chiesto se voglio pensare
          Per mettere in rima una storia già usata
          E fare sentire alla gente di amare:

          È questo che oggi ho voglia di fare,
          Li voglio guardare negli occhi e nel cuore,
          Ma nulla potrò mai loro insegnare,
          Son loro che fanno capire il dolore.

          Un urlo pacato gli scende dal volto,
          Nessuno lo riesce a sentire
          Ma un gioco avanzato da un bimbo viziato
          Quest'oggi gli è stato donato
          E l'occhio crucciato, ha riso felice nel fato.

          Se senti una sola parola, vuol dire che sanno parlare,
          Non sono capricci gli stridi che sento
          Ma solo le piccole frasi che sanno sputare
          Ed hanno diffuso nel vento.

          Assieme a deboli note stonate
          Mi sento di dare un tantino di amore
          Chissà se nel suono di tante parole
          Può nascere un canto dettato dal cuore.

          Chissà...
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Daduncolo
            in Poesie (Poesie personali)

            Sento le sirene

            Sento le sirene di
            tanto in tanto,
            recluso in profondo
            rifugio segreto,
            trascorro la gran
            parte dei miei giorni,
            la luce di una candela
            e qualche buon libro
            ammazzano il tempo
            infinito.

            Una radio trasmette
            notizie mentre lo
            sguardo segue le
            mie orme nella
            stanza buia.

            Il riflesso sullo
            specchio, il tocco
            delle campane di città,
            una pena infinita
            e una speranza lontana
            anni luce.

            Sento le sirene di
            tanto in tanto, la paura
            cresce nei miei occhi,
            l'intenso suono arresta
            il mio respiro, il
            marciare interrotto dei
            soldati verdi nelle strade
            è un continuo precipitare
            nel vuoto.

            Non mi resta che pregare,
            lo faccio di tanto in tanto,
            quando non riesco a
            svegliarmi da un brutto
            sogno.

            Sento le sirene di
            tanto in tanto,
            come di tanto in
            tanto osservo la
            stella di David
            sul mio braccio.

            Piango nel silenzio,
            il ricordo di mia moglie
            uccisa nel grigiore dei
            miei occhi, sale la
            rabbia al cielo, tento
            di trovare un po' di
            giustizia, inseguo
            invano quel desiderio
            fiorito nel cuore, il
            nostro sogno di famiglia
            è divenuta una lontana
            stella nel cielo.

            Sento le sirene di
            tanto in tanto, l'aria
            è infetta da rancore
            e noi esule anime
            costrette a fuggire
            per continuare a
            vivere nella terra
            del genocidio, abbiamo
            mollato, il coraggio
            ci è mancato.

            Sento il mio destino
            marciare nel campo
            della morte, sento
            il vento soffiare
            così forte, che
            penso d'esser
            divenuto già
            polvere.
            Vota la poesia: Commenta