Poesie personali


Scritta da: Giulia Guglielmino
in Poesie (Poesie personali)

Egoismo o paura?

Quanta tristezza
in questo cuore...
Cuore malato:
Incurabile voglia
di dare il proprio sangue
e di ricevere il medesimo.
Quanta tristezza in questi occhi...
Occhi cechi:
Non vedono l'ora...
di poter sorridere davvero
senza più doversi nascondere
dietro di un trucco un po' pesante.
Quanta tristezza in questo corpo...
Corpo che danza immobile:
Ballano solo i pensieri
che vivono liberi nalla mente.
Tutto li dentro scorre veloce,
ma il mio corpo è fermo.
Lascia che tutto giri intorno a lui.
È un concetto egoistico forse?
O è solo paura di reagire?
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    Scritta da: Anna D'Urso
    in Poesie (Poesie personali)

    Ogni mattina

    E mi sveglio ogni mattina
    sperando sia la prima
    di lunghi anni quieti
    senza panni stesi,

    mi rigiro nel mio sogno
    di un consapevole inganno
    sei tu che tiri fuori
    i miei momenti migliori,

    e bevo il latte freddo
    gelando i mio petto
    il cuore più non batte
    se sei fuori la notte,

    mi alzo e guardo il mondo
    sperando che non sia giorno
    invece di vedere
    che c'è buio nel tuo cuore.

    Mi sveglio ogni mattina
    per non morire prima...
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      Scritta da: Dora Barzaghi
      in Poesie (Poesie personali)

      Piango

      Piango una lacrima
      Ha il sapore d'antibiotico
      L'odore del marcio
      Il colore del nullo

      Piango una vita
      Mi sento tradita
      Da chi mi ha creata
      Delusa da chi mi ha cresciuta

      Piango l'immenso
      E cerco ciò che è denso
      Compatto e solido come il cemento
      Voglia di urlare contro il vento

      Piango me stessa
      E mi sento come persa
      In un mare di stelle cadenti
      E io sono la loro meta d'arrivo

      Tra il dolore che brucia sulla mia pelle
      E quello che ormai arde l'interno
      Mi sento come un uomo
      Che cammina verso l'inferno.
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        Scritta da: Giulia Guglielmino
        in Poesie (Poesie personali)

        Ciao diario segreto

        Appoggiai l'orecchio
        sul quel petto.
        Il cuore batteva così forte...
        Perdon...!
        Era ritmo.
        La musica viveva dentro a quel corpo.
        Alzai la testa.
        Vidi quelle mani danzare,
        sembravano disegnare
        splendide linee in armonia
        con l'aria e con lo sfondo di miele.
        Cuore di miele... (corazon de hielo)...
        Diario segreto ti confido anche questo sogno...
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          in Poesie (Poesie personali)

          A mio padre

          "Papà"
          all'ennesima potenza chiamato,
          cercato, rimpianto e amato.
          Io,
          speravo che chiamandoti
          il mio amore ti imprigionasse alla Vita
          e invece crudele e sorda,
          Lei,
          ti abbandonava.

          Dopo dieci anni,
          rimane ancora questa parola sola,
          intensa e avvolgente
          che riecheggia nella mia aria,
          nei miei ricordi
          e nel legame del mio amore per te
          infinito.
          ... e il tempo non scalfisce l'amore.
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            in Poesie (Poesie personali)

            Minù

            Tu non sei buona, Minù: come sei cattiva...
            Hai osato del toccato un po' di più;
            sei una predatrice alla deriva
            balìa di ratti enormi, e niente di più.
            Quanti cuccioli tuoi sepolti sono al sicuro
            Nell'increduto mondo dei tuoi avi?
            Mangi da tempo sempre meno,
            e Clara e Giulia, donne vengono di rado...
            È primavera Minù, e sai che questa notte
            al "Grigio " o a qualunque altro
            e i feromoni sazi si addormenteranno
            come te, col ventre che trabocca
            di vita e di dolore ché non sai a chi tocca.
            Resti per ore vicino al grattatoio
            Da tanto, immobile sotto le tue unghie;
            Come un tacito accordo le tue fusa
            puntuali alle carezze le archiviamo.
            Sai che ti guardo e so che fai lo stesso:
            Ma adesso lo facciamo di nascosto
            Per non vederci vecchi e scrivere col gesso.
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              Scritta da: Giulia Guglielmino
              in Poesie (Poesie personali)

              Auguri mamma...

              È stato tempo di cambiamenti,
              è stato tempo di sofferenze.
              È stato tempo di delusioni,
              è stato tempo di differenze.
              Non diffidare del buon destino,
              continua a credere
              in un nuovo mattino.
              Un giorno diverso,
              un giorno migliore, e vedrai:
              La tua vita riprenderà presto colore.
              Cerca il tuo sorriso
              tramite le persone che
              ti sono vicine...
              Ricorda quando giocavamo,
              ricorda le mie mani piccine.
              Ricorda il tuo matrimonio
              guardando l anello che
              porti al dito.
              Ricorda i tuoi sogni realizzati:
              Da trent'anni è tuo marito.
              Ricorda ciò che ti ruba
              una lacrima di allegria.
              Quando si creano dei vuoti
              bisogna riempirli con
              un po' di fantasia.
              Non avere paura,
              non sei certo sola.
              E se hai tristezza nel cuore
              usa la parola.
              Sfogati quando vuoi
              perché da questa parte
              non hai un muro,
              ma ci sono due persone che
              per te hanno un amore
              sincero e pieno di colore.
              Auguri mammina.
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                in Poesie (Poesie personali)

                Rancore

                Più voglio che te ne vai
                più ti avvicini a me
                e mi chiedo il perché
                non riesco a scacciarti via, mai...

                ... mi abituerò al tuo alito
                sul mio collo che mi scortica
                la pelle per toccare la mia anima
                e torturare il mio cuore.

                Graffianti e allettanti i tuoi sussurri all'orecchio
                ma non basteranno a sviscerare i miei pensieri.
                Non uscirà mai dalla mia bocca la tua voce,
                soffocherai senz'aria nella mia gola.

                Ti domerò bastardo,
                tradirò le mie emozioni
                e ti imprigionerò dove non potrai scappare.
                Tra le mie mani perirai.

                Non spezzerai le sbarre della mia prigione,
                non sorpasserai i limiti della mia ragione.
                Ti ghermisco qui con queste parole
                dannato, fottuto rancore...
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Utopia o Specchio dell'Anima

                  Tu che sei simile a me,
                  tu che come me hai progettato un futuro costruito su una speranza
                  e ne sei rimasto amaramente deluso:
                  Come si fa a sopravvivere?
                  Come si fa a non mollare?
                  Come si fa a smettere di sanguinare?
                  Ad andare avanti, come si fa?
                  A non pensarci, a ricominciare?
                  Dimmi come si fa se lo sai
                  perché sento gli organi implodere su se stessi,
                  sussultare ogni secondo e battere insieme al cuore,
                  che da uno squarcio sta perdendo lentamente la sua vita.
                  Dimmelo o potrei scivolare lentamente sottoterra.
                  Dimmelo, perché adesso vedo una strada non costruita,
                  senza asfalto,
                  che mi si para dinnanzi?
                  Perché quella salita,
                  che mi avvicinava sempre di più alla felicità,
                  è stata bruscamente interrotta?
                  Dimmelo che ho sbagliato.
                  Che sono un ingenuo, un debole.
                  Dimmelo che sognare è da sciocchi.
                  Dimmi che è colpa mia e non del mio sogno agognato.
                  Dimmi che non avrei fallito se fossi stato diverso.
                  Raccontami di te e dimmi che tu avresti fallito come me.
                  Che alla fine non ho sbagliato nulla,
                  ma che semplicemente non ero pronto.
                  E che forse il mio unico errore è stato crederci troppo.
                  Ingannami crudelmente ma regalami altra speranza.
                  Drogami di falsa felicità.
                  Di quel sentimento che gli rassomiglia tanto,
                  ma che con tanta facilità ti si dissolve tra le mani.
                  Curami il cuore prima che smetti di battere.
                  Oppure uccidimi prima di vederlo piangere altre lacrime.
                  Rubami l'anima e nascondila dove non possa trovarla.
                  E se il mio corpo vorrà cercarla privami delle gambe
                  perché così non possa andare a cercarla.
                  Non farmi provare più emozioni e non farmi raggiungere ciò che voglio.
                  Svuotami tutto e riempimi di solitudine.
                  Inchiodami le mani con spuntoni di odio.
                  Impediscimi di farmi ancora del male.
                  E poi, se puoi, se vuoi,
                  portati con te la mia speranza,
                  che mi ha tradito e ghermito tra le sue debolezze.
                  Stammi vicino e continua a parlarmi,
                  e sì, narrami della mia vita raccontandola a memoria.
                  E quando arriverai all'avvelenato pugnale prendilo tra le tue mani,
                  esattamente come fece il Destino,
                  e infilamelo nel petto perché non voglio fare altro.
                  Non voglio fare altro che rivivere ogni secondo di quel pugnale.
                  Non voglio fare altro che risaggiarne la punta entrarmi tra le costole.
                  E se è il dolore che amo soffrirò per il resto della mia esistenza,
                  ma ti prego non fermarti e porta dentro tutta la lama.
                  E se poi piangerò è solo perché ho riprovato la stessa emozione,
                  amore, odio e frustazione...
                  E dopo aver finito di uccidermi
                  non lasciarmi cadere a terra ma sorreggimi per le braccia.
                  Ma non levarmi quel pugnale dal petto...
                  perché è la cosa più cara che ho al mondo.
                  Dimmi che non sono uno stupido poi
                  e ripetimi di nuovo che non è colpa mia
                  e che non sono il primo a cadere in questa trappola.
                  Accarezzami sulla guancia
                  sentendo la barba che graffia il dolce palmo della tua mano
                  e forse la diffidenza scomparirà.
                  E poi, se riesci, se non fallisci
                  estraimi quel pugnale e cancellalo dai miei ricordi.
                  Perché forse allora avrò capito che non è il meglio,
                  ma solo una buca sulla mia strada
                  che adesso è stata riempita.
                  E se ancora costanti dubbi mi assalissero,
                  fermami e fammi sedere
                  e come se fossimo a scuola insegnami a vivere
                  al meglio la mia vita.
                  Ma ti prego non abbandonarmi anche tu
                  perché diverrai la cosa più importante che ho.
                  Non trasformarti in pugnale,
                  ma divieni penna
                  per poter scrivere su un foglio di carta la nostra felicità.
                  Poi invecchiamo, ma non smettiamo di fare l'amore
                  e continuiamolo a farlo come se fosse la prima volta.
                  Continuiamo a provare lo stesso imbarazzo quando ci baciamo
                  e la stessa tristezza quando un impegno ci separa.
                  E cercami come se fossi aria ed acqua
                  e tutto ciò che ti è essenziale per vivere.
                  Ed allora capirò che la vita non è crudele,
                  ma che siamo noi che scegliamo di farci del male a volte.

                  Ti amo già anche se non ti conosco...
                  E sono qui ad aspettarti,
                  dolce, ignoto futuro...
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                    in Poesie (Poesie personali)

                    Quella che non sei

                    Passano le ore
                    che cercano parole,
                    scusanti di silenzi imbarazzanti
                    di un tempo che ci porta a ritroso
                    per uno spazio attraversato
                    e mai osservato.
                    E mentre il cielo
                    diviene la realtà dei miei ultimi respiri
                    mi ricordo di quella che non eri,
                    che non sei e che non sarai,
                    in mezzo alle tue paure,
                    nascosta dalle tue acconciature,
                    dietro troppo rimmel
                    i tuoi occhi perdon calore
                    e tra lacrime tarde
                    si può veder colare il colore
                    che scivola a disturbare i miei sogni.
                    E mentre il cielo
                    diviene la realtà dei miei ultimi respiri
                    mi accorgo per fine
                    di quanto sia immenso l'ultimo attimo che la vita mi ha donato...
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