Poesie personali


Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)

Le foglie della fantasia

È mia abitudine
svegliarmi prima del sorgere del sole
armato di matita
vado a caccia di parole libere
nel bosco del parlare

Intreccio reti fatte di pensieri
i nodi me li dona la magia
le adagio dolcemente
nascoste sotto foglie di fantasia

Poi resto nel silenzio
chiudo gli occhi
e quando li riapro
le reti sono piene di parole nuove
che giocano contente tra le foglie
senza fuggir via

È ancora mia abitudine
svegliarmi prima che sorga il sole
ma non mi inoltro più nel bosco
in cerca di parole

Ormai conoscono la via
e vengono da sole
a giocar nella mia testa

Con le foglie della fantasia.
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    Scritta da: Franco Mastroianni
    in Poesie (Poesie personali)

    Figure di cartone

    Incontro per la strada
    figure di cartone
    sanno di falsità di posizione presa
    di domeniche mattina
    sulle panche della chiesa

    Edificate maschere
    non nascondono l'età
    anime steccate nell'armadio
    che non si aprirà
    gli animali senza vita sulle spalle
    non trasmettono nobiltà

    Schegge di vita
    ricercano affannose un ancoraggio
    finalità banali
    danno parvenze di coraggio

    Come mirino è l'indice
    pronto nel puntare
    lingue di gelido metallo
    tagliano nel giudicare

    Parole ormai meccanizzate
    danneggiano gli altrui pensieri
    strisciano le invidie
    come serpi nei sentieri

    Difficile è trovare partecipazione
    che ci unisca in una sola via

    Basta!

    Mi sento soffocare
    dall'ipocrisia.
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      Scritta da: Ada Roggio
      in Poesie (Poesie personali)

      Giudice

      Giudice
      Si dico a lei
      Giudice perché?
      No...
      Questa legge non va,
      non va giù,
      no.
      Gli avvocati trovano tra loro un accordo,
      nonostante quella donna non sia d'accordo.
      A nessuno frega niente,
      ciò che lei dice
      Giudice
      sai perché?
      Perché a loro non è successo quello che è successo a lei
      Dicono la storia è complicata,
      tirano le somme,
      abbreviano lo squallore,
      loro non hanno il suo dolore
      Non portano sulla spalle, e nella mente
      i silenzi, il dolore,
      il ricordo forte come un martello
      Il peso di essere incompreso
      non è riuscita ad essere difesa
      Giudice
      L'avvocato l'ha consigliato
      ma era sola
      Aveva bisogno di qualcuno forte accanto a se
      la paura di parlare, che ti porta a soffocare
      Qualcuno che tirava la sua mano
      Giudice

      I suoi sogni non li vede nessuno,
      sono il suo incubo quotidiano,
      nessuno le da una mano
      Giudice
      Non ha più soldi per pagare
      a nessuno frega niente
      lei sta male
      Giudice
      Con questi incubi non riesce manco a lavorare
      perché il pensiero le porta a stare male
      A loro basta che qualcuno paghi
      Ma la beffa sai qual è?
      Di tutta questa storia
      che a pagare è solo lei
      Perché...
      Perché.
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