Poesie generazionali


Scritta da: Stefano Medel
in Poesie (Poesie generazionali)

Corsa

Guarda là la città,
come è grande,
com'è grigia,
così chiusa,
così pesante,
così soffocante;
puzzo di smog,
di gas, di scarichi;
e la gente và,
senza vedere, senza fermarsi,
senza amore,
corre, corre sempre,
senza fermarsi a pensare,
a riflettere,
corre,
folle corsa,
senza posa,
di tutto,
tutto corre e va,
la vita non si ferma
e gli anni
sciamano,
e la gioventù è già ricordo,
e anche i tempi della scuola,
sempre con un piede nel passato,
la società.
Composta martedì 5 febbraio 2019
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    Scritta da: Stefano Medel
    in Poesie (Poesie generazionali)

    In macchina con te

    Ormai conosco la tua macchina
    come conosco te,
    un macchinone station vagon
    un po' vecchiotto
    ma sempre potente
    di moda tempo fa;
    un macchinone con cui
    facciamo dei giri
    per posti e cittadine
    ogni volta che ci va,
    e ogni volta vengo con diletto
    e piacere di stare con te,
    mi porti lontano
    dalla mia solitudine
    dalla mia tristezza,
    e andiamo di sera,
    luci della città,
    cercando un po' di svago,
    cercando noi stessi,
    ma il divertimento è stare con te,
    che parli scherzi,
    e ridi in modo pacioso e goliardico,
    e il tempo vorrei
    non passasse mai.
    Composta martedì 5 febbraio 2019
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      Scritta da: Marta Emme
      in Poesie (Poesie generazionali)

      I pascoli e le erbette

      Se son pecorino sardo è per il latte
      che è così maliardo che non si può
      camuffar neanche per un miliardo.
      Da tutelar è così la regionalità (sarda)
      nel voler lì caseificar. Così quei pastori
      e quegli unici pascoli son da
      salvaguardar. Son preziosi per
      l'umanità perché sono anche queste
      (realtà) importanti e fondamentali
      biodiversità. E si ritiene, infine, che se
      la vita ha un senso ed è di valore
      immenso, la si debba fino in fondo
      gustar, come questo prodotto
      (pecorino sardo) di sublime qualità.
      Composta giovedì 14 febbraio 2019
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        Scritta da: Stefano Medel
        in Poesie (Poesie generazionali)

        È canderola

        Canderola canderola
        dall'inverno siamo fora,
        ma se piove o tira vento,
        il famoso ritornello,
        della strofa della canderola,
        una festa popolare
        arcaica e antica dei contadini,
        che celebravano
        la fine dell'inverno
        e l'imminente avvento
        della primavera;
        almeno, questo valeva una volta,
        quando il clima,
        non era pazzo e tropicalizzato,
        come adesso,
        che non ci sono
        più, le mezze stagioni;
        oggigiorno, tutto può
        accadere, infatti spesso,
        nevica,
        proprio alla canderola;
        come è successo infatti,
        ma noi cerchiamo
        lo stesso,
        tracce di primavera
        nell'aria,
        cerchiamo la speranza,
        il risveglio.
        Composta lunedì 4 febbraio 2019
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