Scritta da: ARTURO MINELLI
in Poesie (Poesie generazionali)
La luna
ricama strane voglie
bisbiglia alle stelle incomprensibili parole
il cuore salta in gola... e l'anima piange dentro al petto.
Commenta
La luna
ricama strane voglie
bisbiglia alle stelle incomprensibili parole
il cuore salta in gola... e l'anima piange dentro al petto.
Devastati dalle spese,
non arrivano a fine mese,
non sono capiti e non sono aiutati,
alcuni sono morti e non sono stati salvati,
per poco denaro ci hanno rimesso la vita,
perché quando hanno spese e famiglia la fanno finita,
e chi stracolmo di denaro lì sta a guardare,
dovrebbe diventare operaio per costatare,
i nostri eroi sommersi dai guai,
lo Stato li guarda ma non si muove mai,
ne parla Mediaset e pure la Rai,
ma nessuno fa nulla per i nostri operai.
O cuore mio,
portami oltre il crepuscolo,
respirerò tra nuvole rosa
il profumo del vento,
custode di segreti
da tempo assopiti,
ma mai dimenticati.
Leggiadra seguirò
la scia di ogni mio pensiero,
fino ad riabbracciare
emozioni infinite.
Bussano i ricordi
all'uscio del cuore,
prendendomi per mano,
mi indicano la strada
da prendere quando
il dubbio mi assale.
Io e te uniti,
fino alla fine,
ci siamo incontrati,
ci siamo scoperti,
tu hai visto me,
io te;
da quella sera non ti ho più
lasciata né dimenticata;
prima ero come un randagio
diffidente,
un gatto solo tra i tetti,
che non crede a nessuno,
e va circospetto e guardingo
senza badare a niente;
da quando ci sei tu,
ho imperato a sperare,
a credere nell'amore,
a pensare non solo a me,
ma a te,
che sei unica,
che mi sei amica,
che mi guardi,
mi cerchi,
mi sfiori;
uniti noi.
Oggi ci sei,
domani non più
ed è già tardi,
la festa è finita,
tutto è concluso,
andato,
chiuso;
la vita è fragile
e precaria,
instabile
e cangiante,
e non c'è niente di sicuro,
di eterno;
siamo fragili
e deboli,
e del domani,
non v'è niente di certo,
basta un niente,
e tutto può succedere;
in bilico,
vita in bilico,
tra vita e fine,
tra inizio e termine;
precarietà della vita.
Io e te,
insieme,
vicini,
siamo insieme,
ci conosciamo
da tanto,
non da un giorno,
quanto tempo
è passato,
gli anni si sono involati,
i capelli si sono fatti
un po' bianchi,
abbiamo messo un po' di pancia,
ma il sentimento
che ci unisce,
che ci affiata,
è sempre lo stesso,
dentro siamo giovani,
e tu bellissima come sempre,
sei stata,
ti guardo cogli occhi del cuore,
e niente è cambiato,
tu sei con me,
io voglio te,
ci vogliamo bene,
alla faccia del mondo ladro,
sei simpatica,
siamo complici,
amici,
amanti,
io e te,
uniti,
per sempre,
in un mondo
brutto
e sporco,
che non ci capisce,
che vuole solo
romperci;
ma io ho te,
e mi basta,
sono felice,
grazie a te,
a te,
per sempre.
Una bolla di sapone,
imprigiona un'emozione,
lungo il mio cammino
porto con me quel bambino,
l'uomo che fugge
dalla realtà che distrugge,
mani unite
per un girotondo,
cerco di ricordare
l'essenza del mondo,
scrivo sui muri con la vernice,
Dio! Vorrei essere felice,
quanti sorrisi che
appartengono alla finzione,
rivivo l'amata infanzia
in una bolla di sapone.
Violenza è volermi zittire,
non darmi un angolo per poter soffrire,
l'ansia e la sopportazione,
il vivere nella tua eterna prigione,
contagiarmi con la tua sporca coscienza,
la tua struggente indifferenza,
questo costante malumore diventa abitudine,
trasmetti rabbia ed inquietudine,
far finta di non capire è una folle incoscienza,
restare con te è la più atroce violenza.
Maestro di violino
il tuo cuore di note
strimpellanti,
racchiuse
nel cuore dove aleggia
l'amor mio per te,
dove vive il tuo
mi manchi.