Poesie generazionali


Scritta da: GENNY CAIAZZO
in Poesie (Poesie generazionali)

Operai

Devastati dalle spese,
non arrivano a fine mese,
non sono capiti e non sono aiutati,
alcuni sono morti e non sono stati salvati,
per poco denaro ci hanno rimesso la vita,
perché quando hanno spese e famiglia la fanno finita,
e chi stracolmo di denaro lì sta a guardare,
dovrebbe diventare operaio per costatare,
i nostri eroi sommersi dai guai,
lo Stato li guarda ma non si muove mai,
ne parla Mediaset e pure la Rai,
ma nessuno fa nulla per i nostri operai.
Composta venerdì 1 gennaio 2010
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    Scritta da: Stefano Medel
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Uniti noi

    Io e te uniti,
    fino alla fine,
    ci siamo incontrati,
    ci siamo scoperti,
    tu hai visto me,
    io te;
    da quella sera non ti ho più
    lasciata né dimenticata;
    prima ero come un randagio
    diffidente,
    un gatto solo tra i tetti,
    che non crede a nessuno,
    e va circospetto e guardingo
    senza badare a niente;
    da quando ci sei tu,
    ho imperato a sperare,
    a credere nell'amore,
    a pensare non solo a me,
    ma a te,
    che sei unica,
    che mi sei amica,
    che mi guardi,
    mi cerchi,
    mi sfiori;
    uniti noi.
    Composta martedì 9 aprile 2019
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      Scritta da: Stefano Medel
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Precarietà

      Oggi ci sei,
      domani non più
      ed è già tardi,
      la festa è finita,
      tutto è concluso,
      andato,
      chiuso;
      la vita è fragile
      e precaria,
      instabile
      e cangiante,
      e non c'è niente di sicuro,
      di eterno;
      siamo fragili
      e deboli,
      e del domani,
      non v'è niente di certo,
      basta un niente,
      e tutto può succedere;
      in bilico,
      vita in bilico,
      tra vita e fine,
      tra inizio e termine;
      precarietà della vita.
      Composta lunedì 8 aprile 2019
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        Scritta da: Stefano Medel
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Io e te per sempre

        Io e te,
        insieme,
        vicini,
        siamo insieme,
        ci conosciamo
        da tanto,
        non da un giorno,
        quanto tempo
        è passato,
        gli anni si sono involati,
        i capelli si sono fatti
        un po' bianchi,
        abbiamo messo un po' di pancia,
        ma il sentimento
        che ci unisce,
        che ci affiata,
        è sempre lo stesso,
        dentro siamo giovani,
        e tu bellissima come sempre,
        sei stata,
        ti guardo cogli occhi del cuore,
        e niente è cambiato,
        tu sei con me,
        io voglio te,
        ci vogliamo bene,
        alla faccia del mondo ladro,
        sei simpatica,
        siamo complici,
        amici,
        amanti,
        io e te,
        uniti,
        per sempre,
        in un mondo
        brutto
        e sporco,
        che non ci capisce,
        che vuole solo
        romperci;
        ma io ho te,
        e mi basta,
        sono felice,
        grazie a te,
        a te,
        per sempre.
        Composta domenica 7 aprile 2019
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          Scritta da: GENNY CAIAZZO
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Bolla di sapone

          Una bolla di sapone,
          imprigiona un'emozione,
          lungo il mio cammino
          porto con me quel bambino,
          l'uomo che fugge
          dalla realtà che distrugge,
          mani unite
          per un girotondo,
          cerco di ricordare
          l'essenza del mondo,
          scrivo sui muri con la vernice,
          Dio! Vorrei essere felice,
          quanti sorrisi che
          appartengono alla finzione,
          rivivo l'amata infanzia
          in una bolla di sapone.
          Composta lunedì 19 settembre 2011
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            Scritta da: GENNY CAIAZZO
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Violenza

            Violenza è volermi zittire,
            non darmi un angolo per poter soffrire,
            l'ansia e la sopportazione,
            il vivere nella tua eterna prigione,
            contagiarmi con la tua sporca coscienza,
            la tua struggente indifferenza,
            questo costante malumore diventa abitudine,
            trasmetti rabbia ed inquietudine,
            far finta di non capire è una folle incoscienza,
            restare con te è la più atroce violenza.
            Composta sabato 16 aprile 2016
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