Poesie d'Autore


Scritta da: Hitch84
in Poesie (Poesie d'Autore)
Ti ho amato tanto,
tanto che ti dissi a te non ha mai importato
tu mi lasci qui,
non so dove sei andata, ne perché,
mi hai cambiato

Che dura è la vita
vivendola senza te...
dimmi quanto ti sono mancato,
dimmi perché mi manchi tu

Tanto amore sprecato,
tanti baci che mi desti
e non li sentivi per davvero

Mi hai lasciato il cuore
che ormai non mi serve a niente
Quasi non posso respirare

Tu fingevi di essere innamorata di me
Io non meritavo tanto dolore
Questo non si fa a chi ti ama
Lo pagherai, tu lo pagherai

Tanto amore sprecato,
tanti baci che mi desti
e non li sentivi per davvero

Il Principe un'altra volta

Mi lasci qui,
non so dove andasti, ne perché
Mi hai cambiato

Che dura è la vita,
vivendola senza di te!
Dimmi quando ti ho deluso,
dimmi perché mi hai deluso tu!

Tanto amore sprecato,
tanti baci che mi desti
e non li sentivi per davvero
Mi hai lasciato il cuore
che ormai non mi serve a niente
Quasi non posso respirare

Tu fingevi di essere innamorata di me
Io non meritavo tanto dolore
Questo non si fa a chi ti ama
Lo pagherai, tu lo pagherai

Tanto amore sprecato,
tanti baci che mi desti
e non li sentivi per davvero

Tu la pagherai
quando ti innamorerai come me
e che ti faccia piangere
quando consegnerai il cuore
e non ti sapranno amare
Tu la pagherai.
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    Scritta da: Fiorella Cappelli
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Hello, Halloween

    La vigilia d'Ognissanti
    già prepara tutti quanti
    con criterio, senza scherno
    affrontiamo il nuovo inverno

    Così Halloween è alle porte
    tra le zucche e storie morte
    streghe, zombi e vampiri
    Roma è piena di sospiri

    Gonne lunghe, cappelloni
    e dolcetti tra i più buoni
    ogni donna va sicura
    come strega, è da paura

    Serpi, topi e pipistrelli
    unghie lunghe ai polpastrelli
    ma indossando un bel sorriso
    alla sorte... fa buon viso!
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      Scritta da: Elisabetta
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Odio le prediche

      Odio
      Le prediche domenicali.
      Amore,
      fratellanza,
      solidarietà!
      Parole
      che attraversano
      il salone della cattedrale,
      pervaso da incensi
      e odor di ceri accesi,
      e s'infrangono
      in un rito inutile
      di mani che si uniscono
      inneggianti alla pace.

      Guardo
      i visi dei fedeli,
      intristiti
      ma con i pensieri
      che corrono
      agli invitati in arrivo
      ed al pranzo domenicale,
      o che osservano con invidia
      una vicina impellicciata.

      E la predica finisce
      proprio lì.

      Fuori riprende la danza
      dei rancori tra vicini,
      delle invettive
      contro gli immigrati invadenti,
      o dell'odio verso un parente,
      che morendo
      non ti ha lasciato niente!
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        Scritta da: Elisabetta
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Primo ottobre

        Quant'acqua è già passata sotto i ponti,
        quanta neve è caduta sopra i monti?

        Quante rondini son volate verso il mare,
        quante lacrime di bimbi e di scolare?

        Primo ottobre: il tempo come vola!
        Iniziava in questo dì la scuola

        una volta; e col pensiero stanco
        risento il primo pianto su quel banco

        ed il maestro, con quei suoi occhialetti
        che sulla guancia mi dava dei buffetti

        sussurrando parole per me strane
        che non ricordo tanto son lontane.

        Or mi rivedo ancora in un bambino
        che mi passa piangendo da vicino,

        col grembiulino nero e la cartella,
        tirato a peso da una sua sorella

        pestando i piedi come un disperato
        come se stesse andando carcerato.

        Lo guardo triste con il cuore in gola,
        come quel primo mio giorno di scuola.
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          Scritta da: Elisabetta
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Il barbone

          Sai, fratello, t'ho visto l'altra sera!
          T'ho visto, appena giunto alla stazione,
          con un trancio di pizza e qualche pera,
          con le tue cianfrusaglie e col cartone.

          Ti ho osservato aggirarti lentamente
          in cerca d'un posto un po' al riparo
          dal gelo, un po' nascosto dalla gente,
          per mandar giù qualche boccone amaro.

          T'ho guardato in silenzio, con pietà,
          ed ho provato a entrare nei tuoi panni,
          cercando intorno un po' di umanità
          qualcuno che mi strappasse dagli affanni.

          Ho trovato l'indifferenza più assoluta
          di tanta gente, che non volea capire,
          gente che al mio patir restava muta,
          quasi annoiata, senza intervenire.

          Solo la strada avevo a fianco a me:
          la strada che talvolta è più accogliente
          e non ti lascia solo, anche perché
          abbraccia nel suo grembo tanta gente

          d'ogni razza e d'ogni condizione,
          non chiede mai a nessuno il passaporto
          non guarda il ceto sociale o la nazione,
          non ride se sei brutto o se sei corto.

          Forse domani ti troveran stecchito,
          disteso su una panca o sotto un ponte,
          oggi per te nessuno ha mosso un dito,
          e pur 'io che t'ho avuto di fronte

          seduto a terra, là nella stazione,
          non t'ho allungato neppure mille lire
          e son passato anch'io con distrazione,
          fingendo di non vedere e non sentire.
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            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Morir d'amore

            Il desio di te m'implora,
            ove il core pone cura,
            dove l'alma tutta grida,
            dentro, con voce sicura...
            E d'amor sarà morir,
            sì d'amor, la notte e il dì,
            spingo i passi... dove sassi
            dove sassi insanguinano i piè.
            Non si deve, non si puote,
            quest'amor non m'appartiene,
            ma il mio cor non si contiene,
            tutto spinge, tutto spinge dove può.
            Ma il mio cor non si contiene
            tutto spinge, tutto spinge come può.
            Il mio freno, non ha eguali,
            il mio fianco è ormai ferito
            e da quando e da quando sei partito,
            dentro me, sarà pentito,
            questo anelito, quest'anelito del cor.
            Solamente in te speranza,
            solamente in te speranza amor...
            Sol ferir di tua presenza,
            gran dolore la tua assenza
            e vengo a dir...
            sì... come Aida tra le tue braccia morir.
            Sì... come Aida tra le tue braccia morir.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              La Forza della Vita

              Asciugo anche questa lacrime
              ne sento ancora il sapore del sale
              mentre scendono, già fanno meno male.

              Non voglio perdermi il bello
              di una nuova alba
              che attende l'abbracciarmi.

              Dove nei suoi prati
              correrò verso il sole
              e il sole mi scalderà
              nuovamente il cuore.

              Perché trasformerò ogni lacrima
              in un sorriso.
              Lo farò con la forza della vita
              che c'e ancora in me.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Torna il Buio

                Torna il buio
                quello che uccide
                cerchi sole disperatamente
                ma trovi angoscia.

                Il freddo uccide
                il sole non riscalda,
                Ti aggrappi per non naufragare
                ma il mare è buio e profondo.

                Quelle mani ti tolgono il respiro
                oggi come allora.

                Quelle grida ancora una volta
                ferme in gola come allora
                non udite.

                Come è difficile amare a volte la vita.

                Nuotare per sopravvivere
                per trovare terra per un po' di pace.
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                  Scritta da: Anna De Santis
                  in Poesie (Poesie d'Autore)
                  Nella regola, onore non esiste già più,
                  e la lama spezzata, su quella stele insanguinata
                  che grida vendetta tra lacrime e lutti,
                  ci vedranno distrutti.
                  Non aver paura ora è impegno di tutti,
                  ma è più forte a volte la forza di chi non ha ragione
                  e la lotta si fa dura, non parlare, non dire,
                  questa è cosa saputa, perché il rischio è morire.
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