Poesie d'Autore


Scritta da: Carlotta B.
in Poesie (Poesie d'Autore)
Sono qui di fronte a te
con la mia finta felicità,
i miei falsi sorrisi,
che non possono nascondere
il desiderio che ho di te,
di toccare i tuoi capelli biondi,
di sfiorare le tue labbra con le mie.
Sei bellissima, lo vedo anch'io,
ma non so dirtelo.
No, non sono innamorato di te
- non lo sono mai stato di nessuna -
ma mi piacerebbe sentirti
almeno per un attimo mia,
provare emozione
per un tuo sguardo d'amore
... io che non voglio
amore eterno né pietà.
Aiutami, ti prego,
sto male:
nel dolore che attraversa
le mie risate stanche,
nell'oblìo assurdo delle mie sere vuote.
Inségnami ad amare,
a dare soprattutto,
a sciogliere il mare di ghiaccio
per poterti ricevere
e riscaldare.
Aiutami
a riscoprire il calore del mio cuore,
l'ingenua energia di un bambino stupìto,
il faro accecante del sole di luglio
soffocante nel tardo mattino.
Inségnami ad amare,
senza pretese,
senza progetti,
senza troppe speranze.
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    Scritta da: Anna De Santis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Voglio vederci chiaro

    Avevano detto, dopo un gran consulto,
    che l'ombra davanti ai tuoi occhi, era normale,
    già è tanto che vede offuscato,
    a te dava modo di non farti poi male.
    Quando c'era da veder chiaro, o veder niente,
    quando ti sentivi addosso la curiosità della gente,
    tutto si faceva scuro
    e cercavi di scoprire solo il vero.
    Vedevi più in fondo, sicuro.
    Han dato luce ai tuoi occhi,
    distruggendo quelli di chi piange il donato,
    e più non spera,
    tu avevi paura, con quella benda nera,
    ora le cose le dovevi veder chiare,
    non potevi imbrogliare.
    Hai aperto i tuoi occhi piano piano,
    mi raccomando, non piangere,
    stringevi la mia mano,
    ti hanno detto di guardare, dove non c'era luce
    e di girare.
    Volevi togliere quel velo,
    che ti impediva cielo e mare,
    ma a quale prezzo...
    sei rimasta a pensare.
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      Scritta da: Anna De Santis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Perdona mamma

      Perdona mamma, sono pentita
      per la carezza che non ti ho fatto,
      per il bacio che non ti ho dato,
      anche se dentro voglia avevo,
      capisco ora che ti è mancato.
      Per le notti che non hai dormito,
      per le lacrime con cui hai lavato,
      ogni mia piccola ferita, ogni mio grande peccato.
      Perdona ancora, per tutte le volte
      che i tuoi consigli, non ho seguito,
      perdona quante volte ho tradito.
      Scusami ancora, ma dentro al cuore,
      avevi posto senza pudore,
      ma questa vita che va di corsa
      e l'inesperienza non ti fa pensare.
      Ora lo giuro, mai più farò,
      sembro bambina ma forse è vero,
      sono pentita, lo sono davvero.
      Per le parole che non ti ho detto,
      per la tua ansia nell'aspettare,
      per tutte le cose promesse e non fatte.
      Quando contraria a tutti quei no,
      io lo facevo senza pensare
      ed ho pagato senza dormire,
      mentre tu zitta rinunciavi a capire.
      Cosa mai scatta in questa testa,
      quando si è giovani, mai niente resta
      la delusione di noi bambini,
      vogliamo crescere senza confini.
      Perdona quando ho provato a volare
      e sono caduta disperata,
      ora sò quanto mi hai amata...
      tra le tue braccia mi sono addormentata.
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        Scritta da: Anna De Santis
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Svegliati, non dormire

        Non avevo mai visto morire,
        ero bambina, in riva al mare,
        ricordo solo tanto sole.
        Improvviso tra le onde,
        s'ode un gemito, da lontano,
        misto a un pianto, ed il grido di un gabbiano,
        e di colpo il mio castello, appena finito,
        fu distrutto, sparito,
        da tante persone curiose, calpestato.
        Io piccina, rimasi a guardare,
        il mio sogno distrutto dal mare
        e cominciai a piangere e a strillare,
        sentivo solo correre, per soccorrere,
        e le acque s'agitarono, e diventarono bianche,
        riportarono a riva il corpo
        di un bimbo già morto.
        Incredula e disperata si avvicinò una donna,
        non riusciva a parlare,
        ripeteva sempre: me lo sogno ancora,
        svegliati amore, ti prego non dormire.
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          Scritta da: Fiorella Cappelli
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          La Forza Dell'Amore

          Eccoti, dentro al tempo scivolata
          aggrappata alla fune della vita
          bianchi capelli, sciolta chioma amata
          attendi che la festa sia finita

          nel conto giorni lunghi, rosa e neri
          il ghiaccio della luna nelle ossa
          attraversato gioie e dispiaceri
          eri fertile, ricca terra smossa

          scacciapensieri per nenie inventate
          in malvasie di momenti vissuti
          caldi tepori poi fredde nottate
          tenerezze di figli e orgasmi muti

          tu, mutilata nel petto e nel cuore
          al presente ora lasci l'eredità
          sacrificata te stessa all'amore
          ma una Donna... mai vissuta a metà.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Sogno

            Il mio cuore riposa presso la fonte fredda.

            (Riempilo dei tuoi fili,
            regno dell'oblio. )

            L'acqua di quella fonte gli diceva i suoi canti.

            (Riempila dei tuoi fili,
            ragno dell'oblio. )

            Il mio cuore svegliato diceva i suoi amori.

            (Ragno del silenzio,
            tessigli il tuo mistero. )

            E l'acqua della fonte lo ascoltava ombrosa.

            (Ragno del silenzio,
            tessigli il tuo mistero. )

            Il cuore si rovescia su quella fonte fredda.

            (Mani bianchi, lontane,
            trattenete l'acqua! )

            Lo porta via l'acqua cantando d'allegria.

            (Mani bianche, lontane,
            niente resta nell'acqua! )
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Brutta serata

              L'uomo è la
              contro un muro
              vicino a un armadio
              sul tavolo c'è un portacenere
              l'omo è là
              e c'è contro di lui la sofferenza
              l'angoscia
              c'è anche una donna
              che è là
              gli amici se ne sono andati
              altre donne se ne sono andate
              un gatto
              contraddizioni come zanzare
              e fa una strana faccia
              l'uomo che guarda la donna che lo guarda
              sa certe cose
              indovina
              e dice
              eccoci qua
              sto per soffrire terribilmente
              non c'è niente da fare
              è cotto
              sorride
              ma ha almeno 250 di febbre
              un dolore da bambino
              come un maneggio
              con gli anelli da infilare a ogni curva
              senza riuscirci
              un dolore d'uomo
              cupo paesaggio
              cose già viste
              e che ritornano dicendo
              non è lo stesso
              è molto meglio
              orchestra singhiozzi
              fantasmi con la faccia di cuore
              sorridenti certezze d'infelicità
              lamenti
              deliziosi sorrisi
              bisturi...
              dolore d'uomo
              irrisoria romanza sanguinante
              storie di calendario
              velocità degli anni
              cognome Dicembre
              nome Giovedì
              matricola 23
              l'anno scorso
              quest'anno
              l'anno venturo
              e l'uomo si dice
              quando si ha mal di denti
              si va dal dentista
              per i piedi c'è il pédicure
              contro l'angoscia e la sofferenza
              che posso fare
              sono ancora una volta
              del tutto perduto...
              ancora una volta mi porto dietro
              qualcuno nella mia caduta
              ecco che torna la nebbia l'amore gli uccelli della felicità
              che nebbia schifosa
              e che schifosi uccelli
              grandi volatili sentimentali
              uccelli dallo sguardo piangente
              andate a picchiare nel muro
              battete le ali
              picchiate contro i mobili
              sudici uccelli di polvere
              cantate falsi la canzone stonata
              falsi volate
              piangete falsi
              impagliati
              automi
              antiquari
              colombi da cartolina
              uccelli con la faccia da ubriacone
              avete nel becco di cartone
              la lettera anonima dell'amore
              uccelli di tutti i paesi
              uccelli di tutti i rami di tutti gli alberi di tutti i paesi
              usignoli de Giappone
              unitevi
              uccelli del paradiso
              uccelli mosca
              uccelli rapaci
              pellicani
              pinguini
              passerotti
              unitevi
              pavoni gridate come pavoni
              uccelli cantate a squarciagola in tutto il mondo
              aquile marine gridate da aquile marine
              e tu bozzagro
              fai il verso del bozzagro
              usignolo
              l'uomo ti ha cavato gli occhi
              perché tu canti meglio
              ma questo ci apre gli occhi
              l'uomo è un bel coglione
              con la sua bella cartolina in mano
              l'uomo che recita il suo monologo da piccione
              amore sempre
              lo stesso amore
              l'uomo che vuole vedere vecchio l'amore
              uccelli migratori
              fermate i vostri viaggi
              uccelli blu
              cucù
              gridate cucù
              gridate a squarciagola
              unitevi
              il mondo deve sapere
              che l'amore non deve più
              l'amore possedere
              fermate i simulacri
              uccelli notturni
              uccelli diurni
              un uccello non appartiene a un altro uccello
              la donna non appartiene all'uomo
              né l'uomo alla donna
              cucù gridate a squarciagola e dite
              mescolate le uova
              cambiate nido
              fuori la testa dalla sabbia struzzi
              dite quel che avete da dire
              l'uomo
              gli uomini non hanno l'aria
              di voler smettere di soffrire
              e io sono uno di loro
              gli uomini non hanno l'aria
              di voler smettere di far soffrire
              ma che cos'ha dunque nel corpo
              tutta questa gente...

              Nel fondo
              tutto ciò che racconto
              uccelli che non mi sentite
              è per passare il tempo
              per nascondermi un po'
              e l'uomo continua vicino al suo armadio
              silenzioso
              lancia ridicoli appelli
              grida aiuto senza parlare
              ha pensato uccello
              s'aggrappa agli uccelli
              se avesse pensato sedia supplicherebbe i mobili
              tocca gli oggetti
              li accarezza
              la scatola dei fiammiferi
              il portacenere
              perde la bussola
              perde la testa
              la sofferenza è pronta
              sta per annegarlo...
              si è fatta molto bella
              per venire a cercarlo
              ha la faccia della giovinezza
              e piccolissimi piedi
              e anche lei soffre
              si lamenta...
              ed è un lamento vero
              ma è stato imparato
              e c'è qualcosa che zoppica in quel lamento
              l'uomo si aggrappa ai mobili
              la sofferenza si attacca a lui e ride
              immediatamente subito
              l'uomo per farla tacere
              cerca di farla soffrire...
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Non voglio dimenticarti, amore

                Non voglio dimenticarti, amore,
                né accendere altre poesie:
                ecco, lucciola arguta, dal risguardo dolce,
                la poesia ti domanda
                e bastava una inutile carezza
                a capovolgere il mondo.
                La strega segreta che ci ha guardato
                ha carpito la nudità del terrore,
                quella che prende tutti gli amanti
                raccolti dentro un'ascia di ricordi.
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  E più facile ancora

                  E più facile ancora mi sarebbe
                  scendere a te per le più buie scale,
                  quelle del desiderio che mi assalta
                  come lupo infecondo nella notte.

                  So che tu coglieresti dei miei frutti
                  con le mani sapienti del perdono...

                  E so anche che mi ami di un amore
                  casto, infinito, regno di tristezza...

                  Ma io il pianto per te l'ho levigato
                  giorno per giorno come luce piena
                  e lo rimando tacita ai miei occhi
                  che, se ti guardo, vivono di stelle.
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